martedì 28 aprile 2020

LA DANZA DELL'ORCO





"Che t'importa dell'alba? - sghignazzarono - Noi siamo gli Uruk-hai: non interrompiamo la battaglia né di notte né di giorno, né col sole né con la tempesta. Noi uccidiamo, col sole e con la luna. Che t'importa dell'alba?"  da "Il Signore degli Anelli" di  John Ronald Reuel Tolkien 

Hanno raccolto quello che hanno seminato. Semi recenti e antichi ma tutti della medesima pianta infestante, più dell’ailanto, che muta nel tempo la propria strategia, prima esplosiva, ora silenziosa, strisciante, untuosa ma pur sempre devastante, avvelenante le nostre anime perché solo di materia è composta, annientatrice della nostra storia perché non ha storia, devastatrice del nostro Credo ultraterreno perché suo unico credo è sottoterra.
Generazioni di religiosi, ammaliati dal marxismo in chiave postsessantottina, figli dei fiori appassiti e fetidi come la morte, hanno barattato i santi principi cattolici con i precetti della depravazione, consapevolmente o inconsapevolmente hanno preso i “voti” nell’utopia di fondere l’unica Religione di Dio che si è fatto uomo con la religione dell’uomo, invadente e tracotante, che si è fatto dio.

Ecco il risultato!

Ecco quello che hanno raccolto i cattolici comunisti, quelli al governo, ma anche quelli nelle sedi episcopali, nelle parrocchie, nei conventi, nei monasteri… Mentre il 25 aprile sfilavano centinaia di fedeli della religione rosso fuoco, giacobina, annientante, che loro hanno abbracciato fin dalla finta consacrazione sacerdotale al principe delle tenebre, sacerdoti veri, solitari, intrepidi, con in mano l’unica “bandiera” che conta per un cattolico, venivano molestati, bloccati, perseguiti.









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