mercoledì 13 gennaio 2021

LA FATALE ALLEANZA TRA IL DRAGO ROSSO E LA BESTIA NERA

 



Può essere utile per capire meglio la disastrosa situazione, morale, dottrinale, ideale, organizzativa, della Chiesa di oggi.

3 giugno 1989 - dal messaggio della Madonna a don Stefano Gobbi:

… in questa terribile lotta sale dal mare, in aiuto del Drago, una bestia simile a una pantera.

Se il Drago Rosso è l’ateismo marxista, la bestia nera è la massoneria.

… Se il Signore ha comunicato la sua Legge con i dieci comandamenti, la massoneria diffonde ovunque, con la potenza delle sue dieci corna, una legge che è completamente opposta a quella di Dio.

Al comandamento del Signore: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”, essa costruisce altri falsi idoli, difronte ai quali oggi molti si prostrano in adorazione.

Al comandamento: “Non nominare il nome di Dio invano”, essa si oppone con il bestemmiare Dio e il suo Cristo, in tanti modi subdoli e diabolici, fino a ridurre ad un marchio di vendita indecoroso il suo nome e a fare film sacrileghi sulla sua vita e sulla sua divina Persona.

Al comandamento: “Ricordati di santificare le feste”, essa trasforma la domenica in week end, nel giorno dello sport, delle gare, dei divertimenti.

Al comandamento: “Onora il padre e la madre”, essa contrappone un modello nuovo di famiglia fondato sulla convivenza, persino tra omosessuali.

Al comandamento: “Non uccidere”, essa è riuscita a fare legittimare, in ogni parte, l’aborto, a fare accogliere la eutanasia, a fare quasi scomparire il rispetto dovuto al valore della vita umana.

Al comandamento: ”Non commettere atti impuri”, essa giustifica, esalta e propaganda ogni forma di impurità, fino alla giustificazione degli atti contro natura.

Al comandamento: “Non rubare”, essa opera perché sempre più si diffondano i furti, la violenza, i sequestri, le rapine.

Al comandamento: “Non dire falsa testimonianza”, essa agisce perché si propaghi sempre più la legge dell’inganno, della menzogna, della doppiezza.

Al comandamento: “Non desiderare la roba e la donna di altri”, agisce per corrompere nel profondo la coscienza, ingannando la mente e il cuore dell’uomo.

17 giugno 1989 - dal messaggio della Madonna a don Stefano Gobbi – Il numero della bestia: 666

…. Addirittura la massoneria ecclesiastica giunge fino a costruire una statua in onore della bestia e costringe tutti ad adorare questa statua.

Ma, secondo il primo comandamento della santa Legge del Signore, solo DIO si deve adorare e a Lui solo deve essere data ogni forma di culto.

La statua o l’idolo, costruito in onore della bestia, per essere adorato da tutti gli uomini è l’Anticristo.

Calcolate ora il suo numero 666, per comprendere come indichi il nome di un uomo.

 


OGNI RIFERIMENTO È PURAMENTE CASUALE....

nome

codice ASCII*

B

66

E

69

R

82

G

71

O

79

G

71

L

76

I

73

O

79

 

 

somma

666


* Il codice ASCII è la codifica utilizzata nel linguaggio informatico per trasferire i caratteri in codice binario





venerdì 8 gennaio 2021

IL VERO VACCINO

 


Se la Chiesa organizzasse, nello stesso momento, in tutte le chiese del mondo, in tutti i monasteri e conventi, adunanze continuate di PREGHIERA, la nuda e semplice preghiera delle invocazioni a Dio, del Rosario.

Se in tutte le chiese si celebrassero Vere Sante Messe in rito “normale”, senza fronzoli e abbellimenti, nella riproposizione incruenta del Santo Sacrificio, con la partecipazione compatta dei fedeli.

Se in tutte le chiese si tornasse a cantare il canto gregoriano, i canti Mariani della tradizione con l’accompagnamento esclusivo dell’organo.

Se, in tutte le parrocchie del mondo, si organizzassero Adorazioni perpetue alla Santa Eucarestia.

Se si svolgessero regolari processioni con il Santissimo Sacramento e la Vergine Maria, in tutte le parrocchie del mondo.

Se tutti i sacerdoti ritornassero a parlare della Vera Dottrina, del peccato, dei Novissimi, dei Santi.

Se in tutti i seminari si ritornasse a studiare la sana teologia, i Sacramenti, la vera Liturgia, la devozione alla Madonna, il Catechismo, le encicliche di papa Leone XIII e di san Pio X.

Se tutti i sacerdoti e religiosi del mondo pronunciassero il giuramento antimodernista di San Pio X.

Se si confermassero solennemente tutti i Dogmi Mariani e si dichiarasse solennemente il dogma di Maria Corredentrice.

Se in tutte le chiese venissero demolite le mense eucaristiche ritornando al vero altare del sacrificio.

Se tutti i fedeli ritornassero al rispetto massimo verso le Sacre Specie, inginocchiandosi sulla balaustra, ricostruita, prima di prendere la comunione sulla lingua.

Se in tutte le chiese venissero distrutte le cosiddette opere d’arte sacra moderne e blasfeme per far posto alla vera rappresentazione della croce, della Madonna e dei Santi, quelli veri.

Se si facesse, in tutte le chiese del mondo, una invocazione di sottomissione all’Unico Vero Dio, all’Unico Vero Salvatore, intonando, simultaneamente, il TE DEUM.

Se venissero ridotti allo stato laicale tutti i religiosi non allineati con la vera Dottrina della Chiesa perché perversamente dominati dalle pulsioni della carne e dalle seduzioni diaboliche del protestantesimo.

Se tutti i sacerdoti rimettessero la talare, come richiesto dalla Madonna alle Tre Fontane.

Se venissero ricondotte alla giusta Dottrina tutte le istituzioni della Chiesa a partire dalla Pontificia Accademia per la Vita e molti degli organi di informazione paradossalmente compiacenti verso aborto, contraccezione, omosessualismo e delegittimazione della famiglia.

Se la Chiesa ribadisse il proprio millenario magistero nei confronti della vera FAMIGLIA cristiana.

Se venissero eliminate tutte le adozioni straordinarie, diventate poi ordinarie nella prassi quali ministri e ministre, comunione sulla mano, confessione comunitaria.

Se la Chiesa ricominciasse a parlare alle anime.

Se la Chiesa ritornasse a proclamare il Vangelo a tutti gli uomini, confermando che solo in Gesù Cristo c’è la SALVEZZA.

Se TUTTI tornassimo a credere fermamente che la Storia è esclusivamente nelle mani di Dio.

Se il papa ritornasse a fare il Papa, se tutti i vescovi e sacerdoti tornassero a fare i Vescovi e Sacerdoti, i frati e le suore tornassero a fare i Frati e le Suore, le monache e i monaci le Monache e i Monaci, nell’unico esclusivo compito di pregare, annunciare il Vangelo, ribadire la Dottrina Perenne della Chiesa per la salvezza delle anime.

Se il Papa, con tutti i cardinali riuniti in Vaticano, officiassero, prostrati, umilmente ravveduti, una cerimonia solenne di richiesta accorata di perdono, per la spaventosa, diabolica profanazione dell’ottobre 2019 e procedessero ad una maestosa RICONSACRAZIONE dei luoghi sacri oltraggiati, facendo un falò delle canoe, paciamame, priapi, totem, sozzure, oscenità…..

allora il covid-19, le sue origini, mutazioni, connessioni, fisiche e ideologiche, scomparirebbero per sempre dalla faccia della Terra.


Claudio Gazzoli








venerdì 1 gennaio 2021

LA REGOLA DEL GIOCO

 



Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro.
Guai a coloro che si credono sapienti
e si reputano intelligenti. Isaia 5,20-21

C’è una sequenza, nel film del 1939 “LA REGOLA DEL GIOCO” del regista Jean Renoir, in cui uno dei protagonisti lamenta: “vorrei sparire nell’abisso di un pozzo per non dover più scegliere tra bene e male”. Di lì a poco il baratro della guerra trascinerà l’Europa, insieme al mondo, nell’abisso più tenebroso, nella dissoluzione del bene e del male, da cui sarebbe poi risalita, ma solo per la parte “corporale”, mentre l’anima, individuale e collettiva, avrebbe continuato a sprofondare nell’oscurità in cui “tutte le vacche sono nere”, nella liquefazione di ogni differenza.  Nel film che, nella spietata rappresentazione della borghesia,  racconta il crollo dei valori di un’intera società, soccombe chi non obbedisce alla “regola del gioco”, l’IPOCRISIA, che ignora ogni parvenza di regola morale. Dal dopoguerra, i mezzi di comunicazione di massa, con la parte rilevante della televisione, hanno omologato tutta la popolazione al pensiero unico borghese-liberal-positivista, assimilando a poco a poco anche la parte più retriva, tenacemente legata alla tradizione. Paradossalmente il contributo maggiore a questa liquefazione della morale è stato fornito dalla Chiesa Cattolica che ha fatto sparire, nella prassi o “pastorale”, ogni segno di OBBEDIENZA alla Legge di Dio, contaminando il sacro con il profano, per instaurare la totale sottomissione alla “casta illuminata” che occupa il potere.

Per formare un organismo completamente servile non basta il martellamento mediatico da parte di un sistema informativo, ormai completamente asservito ai padroni del mondo, al punto che diventa persino banale evidenziarlo. Occorre demolire ogni forma di OBBEDIENZA alla dottrina immutabile della Chiesa Cattolica, anche da parte degli ultimi superstiti.

La DISUBBIDIENZA si attua in due fasi distinte, la formalizzazione della disubbidienza medesima, mediante pratiche più o meno palesi di induzione, e la sua contestuale certificazione.

Negli ultimi sessanta anni nella Chiesa Cattolica le forme di disubbidienza alla Legge Divina, alla Tradizione, alla Dottrina Morale, alla custodia del deposito eccelso lasciato dal Fondatore  sono innumerevoli, con una accelerazione fortissima negli ultimi anni. Così vale per la demolizione della Liturgia, la banalizzazione dei Misteri della Fede, la costante incoerenza, introdotta nella prassi, con i principi del Catechismo fino ad arrivare alla inverosimile, inaudita disubbidienza verso il primo dei Comandamenti di Dio, nell’idolatria più sfrontata,  consumata e mai sconfessata, sul soglio di Pietro il 17 ottobre del 2019, a pochi mesi dall’insorgere di questa che chiamano pandemia, che ora la chiesa, non casualmente, invita a contrastare con un’altra clamorosa disubbidienza, mascherata da un ipocrita senso di responsabilità.

Tra le forme di induzione, da non considerare marginale, perché parte del piano, vi è la recita del nuovo Padre Nostro della messa. Prima si continua a recitare “preghiamo insieme come Nostro Signore ci ha insegnato” poi si recita come Gesù non ci ha insegnato. Ma questi non sono stupidi, sanno benissimo che quella non è la preghiera recitata da Gesù. Vogliono intenzionalmente creare una discrasia, mediante la “regola del gioco” dell’ipocrisia, una disubbidienza che mantenga fertile il terreno in cui il popolo dei fedeli viene sistematicamente trasformato. E questo in modo lento, inesorabile, come hanno fatto negli ultimi 60 anni ed ora in modo più manifesto, anzi arrogante. Solo che, nonostante i loro faccioni sempre sguaiati, di un riso fasullo e forzato, la religione non è un gioco perché non è un gioco la Croce.  Non più fedeli agli insegnamenti di Gesù, ma seguaci degli insegnamenti del mondo.

Ora non solo l’uomo si avvale della propria libertà decidendo autonomamente che cosa è bene e che cosa è male, pure capovolgendolo, rigettando la legge morale che viene da Dio, anzi negando ogni separazione, ma continua a mangiare i frutti di quell’albero della conoscenza, posto al centro del Giardino, equiparandosi a Dio o soppiantandolo. Questa pervicacia, che proviene dalla propria divinizzazione, è il prolungamento del Peccato Originale. Ma ciò all’uomo di oggi non basta. Egli sta, per la prima volta, dalla cacciata dal Paradiso Terrestre, profanando, anche se in modo simbolico ma non meno autodistruttivo, l’albero della vita, rifiutando i suoi frutti perché si è costruito, apparentemente con le proprie mani, abusando del proprio ingegno che gli viene da Dio, frutti “creati in laboratorio”, che superbamente considera migliori di quelli, senza sapere che, così facendo, sta adulando la morte eterna, come il serpente provocatore gli suggerisce. Una delle attestazioni di tale profanazione, pretesi in permuta dal serpente come vittime sacrificali sull’altare della morte innalzato sul tronco tagliato dell’albero della vita, sono i cinquanta milioni di bambini non nati ogni anno, barbaramente squartati prima della nascita. È la certificazione, così gli viene richiesto, della seconda grande disobbedienza. La profanazione immateriale dell’albero della vita, in questa deriva malefica, sostenuta o non duramente combattuta, in una antinomia sconcertante, dai vertici della chiesa, può essere considerata il “nuovo Peccato Originale”.

Una chiesa che disubbidisce alla legge di Dio e antepone, di gran lunga, alla tensione spirituale, i bisogni corporali, tutti, quelli alimentari, sanitari e soprattutto quelli sessuali, di tutte le specie, arrivando persino a porre dubbi sull’elemento base della convivenza cristiana, la famiglia, accetta fatalmente la regola del gioco del serpente antico.

Claudio Gazzoli – Monterubbbiano (FM)