domenica 8 settembre 2019

L'OMBRA SULLA CHIESA



«Davanti all’Eucaristia, a Gesù fattosi Pane, a questo Pane umile che racchiude il tutto della Chiesa…»  dall’omelia di papa Francesco, Parrocchia di S. Maria Consolatrice a Casalbertone (Roma), Domenica, 23 giugno 2019


Se una grande azienda, che produce pasta di grano duro, comincia a rinnovare il management con dirigenti provenienti dal settore della moda, non è difficile percepire da che parte vuole andare a parare. Quando nella Chiesa vengono nominati 10 cardinali elettori tutti di tendenza progressista, con evidenti aperture al mondo “omo”, all'islam e alla ecologia integrale, appare ancora più chiaro il compimento dello “SCISMA NON DICHIARATO”.
Un indizio non costituisce prova, ma mettendone in fila diverse centinaia... basterebbero solo gli ultimi quattro:
- la dichiarazione di Abu Dabi
- il documento preparatorio del sinodo per l'Amazzonia
- la nomina dei nuovi cardinali
- il messaggio per il lancio del "patto educativo".
Ora i religiosi, quasi tutti  “connessi” e "consapevoli" non hanno più scusanti…. IL QUADRO E' CHIARO!!
ORA NON PARLARE VUOL DIRE ESSERE CONNIVENTI DI QUESTO SCIAGURATO PROGETTO, VUOL DIRE RINUNCIARE ALLA PROPRIA ANIMA PER DISSOLVERLA NELLA CORRENTE VORTICOSA DELLA MODERNITÀ, VUOL DIRE METTERE A RISCHIO LA SORTE DELLE ANIME DI MILIONI DI FEDELI.
La Chiesa non è una società per azioni che deve attuare, in modo continuativo, interventi di adeguamento del prodotto alla evoluzione dei gusti e delle inclinazioni dell’uomo e, poi, sostenere sempre aggiornate operazioni di MARKETING per diffonderlo. Oggi un’azienda che non mette al primo posto il rinnovamento del prodotto è destinata a chiudere.
La Chiesa ha ricevuto un “prodotto” al MASSIMO GRADO di perfezione possibile, eccelso come è possibile solo a Dio. Compito della Chiesa è CONSERVARLO, possibilmente inalterato, fino alla fine dei tempi. La Chiesa non deve adeguarsi alla evoluzione del pensiero e della tecnologia (ormai solo digitale… e questo non è casuale…), perché se lo facesse annacquerebbe, inevitabilmente, il dono nella forma originaria.
La Chiesa non deve perseguire sistematicamente l’accordo con tutte le componenti del pensiero umano, tutte le religioni, tutte le culture, tutte le discipline. Non è questo il suo scopo. Suo scopo è far conoscere al mondo il messaggio Evangelico, così come le è stato assegnato.
Suo compito è convincere l’uomo che solo in Gesù c’è la soluzione a tutto: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giov 14:6).
Il DONO fatto alla Chiesa da Gesù Cristo non è materia, non è fatto di farina, acciaio, vetro, policarbonato. Se illuminato non produce ombra, anzi è esso stesso fonte di luce, non come l’ostensorio, trasformato in contenitore per il pane.
OMBRA è la decomposizione della MISSIONE nell’utopia della “fratellanza universale”, agognata dalla nuova religione che si propone di governare il mondo con gli inganni letali del “nuovo umanesimo”.
OMBRA è il la “selva oscura” dentro alla quale ci hanno voluto portare respingendo i progetti di Dio a favore di quelli dell’uomo.
OMBRA è il manifesto rifiuto della tradizione e della famiglia.
OMBRA è il progetto di distruggere la nostra cultura e la tradizione della Chiesa.
OMBRA è la complicità demoniaca con la sessualità.
OMBRA è l’abbandono delle anime per soccorrere i corpi.
OMBRA è il favoreggiamento delle altre religioni.
OMBRA è la collusione con i poteri del mondo.
OMBRA è respingere la intima relazione tra i due insegnamenti di Gesù:
    «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione»  (Lc 12,51-53)
    «Chi non è con me, è contro di me» (Mt.12,30).
OMBRA è la sistematica profanazione dell’EUCARESTIA.

Ora, per ragioni che è inutile persino spiegare, tanto sono evidenti, la Chiesa "reale" non è più né UNA, né SANTA, né CATTOLICA, né APOSTOLICA, né ROMANA. Mentre la Vergine della Rivelazione, il 12 aprile 1947, diceva a Bruno Cornacchiola: «... la via è una, Cristo, l'Ovile cattolica, apostolica, romana... ». Vogliamo seguire Bergoglio, Soros, Greta, Der Leyen, Obama, Clinton, Conte..... oppure vogliamo affidarci totalmente alla Vergine Maria ?

UNA CHIESA IN PACE CON TUTTI I POTERI DEL MONDO, PURE CON IL DIAVOLO, NON CORRISPONDE AGLI SCOPI DEL SUO FONDATORE, QUINDI NON SAPPIAMO CHE FARCENE !!!

RIVOGLIAMO la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana.
Rivogliamo la Chiesa che si occupi, esclusivamente, della salvezza delle anime
Rivogliamo una Chiesa che non “abdichi” davanti ai poteri del mondo ma persegua fino al martirio il mandato esclusivo di Gesù.
Rivogliamo solo santi sacerdoti, riconoscibili, con la talare, come ammonisce la Madonna alle Tre Fontane: «Molti dei miei figli Sacerdoti si spoglieranno nello spirito, internamente, e nel corpo, esternamente, cioè gettando i segni esterni sacerdotali».
Rivogliamo la Chiesa che non baratti la dottrina con le strampalate teorie della “moderna” filosofia, che parla ad un uomo così come loro lo vorrebbero e che poi, a poco a poco, grazie allo strapotere della persuasione mediatica riescono ad ottenerlo…
Rivogliamo la Chiesa che ci parli di Santi, Dottori, Miracoli rigettando teorie storicistiche e razionaliste di chiara origine demoniaca.
Rivogliamo una Chiesa che abbia il coraggio di “ridurre allo stato laicale” le religiose e i religiosi che, negli enunciati, nei comportamenti, professano un altro Vangelo.
Rivogliamo la Chiesa che parli dei Novissimi e del peccato, che non abbia preoccupazione di “suscitare paura” (io ci sono diventato grande con le “paure”, anzi, con buona pace di padre Ermes Ronchi, quelle “paure” mi hanno aiutato a vincere tutte quelle che sono venute dopo, inconsistenti perché terrene, effimere perché passeggere).
Rivogliamo una Chiesa che rispetti le Sacre Scritture così come sono state scritte, senza tentare, ossessivamente, di modificarne, in modo sistematico, la traduzione nelle lingue volgari per fini esclusivamente ideologici.
Vogliamo una Chiesa che ricominci a parlare di famiglia nell’unico modo possibile (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2202: Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme con i loro figli una famiglia).
Rivogliamo la Chiesa che dia un’importanza assoluta al senso e alla pratica del Sacro, così come Dio ha richiesto a Mosè davanti a Lui.
Rivogliamo la Chiesa che creda fermamente nella “PRESENZA REALE” e non nelle idiozie blasfeme, perché fini a sé stesse, della transignificazione e della transfinalizzazione, come ormai viene accreditato e ho visto scritto nella lettera autografa di un vescovo, in alternativa al termine transustanziazione.
Rivogliamo una Chiesa che non metta al primo posto l’antropologia ma la Teologia ispirata da Gesù e dai grandi padri della Chiesa.
Rivogliamo la Chiesa che rinneghi l’ECUMENISMO quale maldestro tentativo di istituire una religione universale e lo interpreti solo nel senso di esortare gli altri a ritornare, per le ragioni che, molto opportunamente, annota Sant’Agostino: “In molte cose concordano con me, in alcune poche no; ma per quelle poche cose in cui non convengono con me, a nulla giovano loro le molte in cui convengono con me”.
Rivogliamo una Chiesa ORGOGLIOSA del ruolo che Gesù le ha assegnato nell’evangelizzare tutti i popoli della Terra.
Vogliamo una Chiesa dove la promozione alle alte cariche ecclesiastiche sia motivata esclusivamente dalla virtù della Santità, la sola che può ascoltare, pienamente, i suggerimenti dello Spirito Santo e non dalla appartenenza politico/ideologica o dalla inclinazione depravata verso il “vizietto”.
Rivogliamo la Chiesa che non applichi al contrario le sanzioni canoniche e perciò punisca, senza se e senza ma, i religiosi che dissacrano il loro ruolo in tutti i modi che abbiamo visto in questi anni e che sarebbe insufficiente l’intero spazio del blog per elencare, non quelli che difendono strenuamente la dottrina.
E non perché siamo conservatori, retrogradi, oscurantisti, sedevacantisti, bacchettoni, rigidi, tradizionalisti, ma SEMPLICEMENTE PERCHÉ SIAMO CATTOLICI NORMALI !!

Claudio Gazzoli - Monterubbiano


P.S.
Un appello a Mons. Vincenzo Paglia (... e ai tanti mons. Paglia...):
Non credo che possano arrivarle queste parole, ma mi sento di dirgliele ugualmente, da semplice battezzato, con la convinzione di esprimere il pensiero di molti altri:
se le è rimasto un briciolo di fede e di discernimento, se anche solo un baleno fuggente del Mistero della Rivelazione le illumina, per un’istante, la mente, se le rimane anche una parvenza di credo nella Giustizia Divina, visto che il ruolo che le è stato affidato è infinitamente più grande delle sue terrene possibilità e non le è servito per la nomina cardinalizia… SE NE VADA, rinunci a tutti gli incarichi, si goda la pensione, vada a fare un viaggio, magari nella tanto agognata Amazzonia, a prostrarsi alla madre terra, a riscaldarsi al fuoco che i poteri dominanti, nonostante l’apparente sbandierato ecologismo, hanno contribuito ad alimentare. Se lo farà, le promettiamo di dimenticare quelle mostruose macchie di colore sul soffitto della sua ex cattedrale, previa ricopertura sotto un consistente strato di calce viva.
Così, anche se l’irreparabile è già avvenuto, eviterà l’imbarazzo di dover rispondere all’Unico che potrà porvi rimedio, che scelse di trascorrere i primi trent’anni della sua vita terrena in una Santa Famiglia, normale… anche perché le altre le avete inventate voi…



si veda anche:







lunedì 26 agosto 2019

LA GRANDE DISSIMULAZIONE



LA GRANDE DISSIMULAZIONE
«Il protestantesimo è la somma di tutte le eresie» - Papa SAN PIO X

L’arte della dissimulazione (o mistificazione, falsificazione, imbroglio…ipocrisia..) nasce nel Rinascimento quando, nobili, condottieri, signori, papi desideravano nascondere le loro malefatte rivestendole di sacro, radioso, magnifico. Questo lo facevano affidando ad artisti straordinari la realizzazione di opere dal contenuto sacro che li citasse. Così è, ad esempio, per Benozzo Gozzoli nel suo Viaggio dei Magi, con la famiglia Medici in bella mostra nella processione che porta al presepio o Masaccio nella Cappella Brancacci dove il committente è ritratto assieme ai potentati della Firenze di allora.
Alexander Lee nel suo libro “Il Rinascimento cattivo” cita anche Piero Della Francesca, nel Tempio Malatestiano di Rimini, dove Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di quella città, viene rappresentato inginocchiato in preghiera davanti a San Sigismondo. Di lui, Papa Pio II, che lo aveva scomunicato nel 1460 diceva: “si lasciò dominare dai vizi, si abbandonò ad una così sfrenata cupidigia di denaro che fu predone, non solo, ma anche ladro. Fu dissoluto al punto di violentare figlie e generi, niente meno. Nessun rispetto ebbe per la santità del matrimonio, violò vergini consacrate a Dio, disonorò donne, uccise fanciulle e fanciulli che si ribellarono a lui…”.
Ma almeno avevano prodotto le grandi opere d’arte del Rinascimento, il Giudizio Universale di Michelangelo non quello, putrefatto, dipinto sul soffitto della cattedrale di Terni.
Alla fine del libro l’autore scrive: «… se scandali, sofferenza e corruzione devono per forza esserci, rassegnamoci alla loro esistenza, ma riempendo il mondo di monumenti all’invincibile splendore dell’umana immaginazione e trasformando la Terra in vivente, palpitante monumento al sublime, in modo che tra seicento anni gli uomini possano voltarsi indietro al nostro tempo e sospirare stupiti all’idea che simili miracoli siano stati possibili. In poche parole, torniamo a sognare. Da troppo, troppo tempo ci occorre un nuovo Rinascimento».
Il punto di vista di un laico “umanista”, che dimentica che molte di quelle opere erano state concepite e realizzate per la GLORIA DI DIO, non per la gloria dell’uomo.  Forse da troppo, troppo tempo ci occorre, almeno per la Chiesa, un nuovo Medioevo…
Ora non c’è più l’ARTE DELLA DISSIMULAZIONE, c’è DISSIMULAZIONE E BASTA.
La strategia della dissimulazione, tipica in epoca moderna dei regimi totalitari, e ora, avvalendosi di strumenti digitali infinitamente più efficaci, di quelli cosiddetti “democratici”,  è quella che la Chiesa ha adottato negli ultimi anni per nascondere ai credenti il suo vero obiettivo.
Non è mio intento trattare un argomento così complesso, che lascio a chi è molto più preparato di me, proverò solo a riferire alcuni fatti.

La dissimulazione del giudizio:
è la contraddizione tra quanto dichiarato da alcuni e il loro interessato sostegno. Uno dei modi, furbeschi, per manifestare il proprio dissenso su alcuni temi della Chiesa di oggi è quello di parlare, criticare, dissentire ma, comunque, richiamare sempre qualche pensiero del papa. Una delle tecniche è quella di “selezionare” con un filtro a maglia molto sottile tra le migliaia di omelie, documenti, interviste, battute quello che c’è di passabile e di cattolico, visto che comunque un papa qualcosa di cattolico deve pur metterci ogni tanto, anzi questo fa parte della strategia. Filtrare l’ambiguità per far uscire il succo …. ma il vino buono non si ottiene per filtrazione di quello già cattivo.

La dissimulazione della Dottrina:
Qui non basterebbe l’intero spazio del blog. Citerò solo da “Amoris Laetitia”, un passo che, per la sua ambiguità, si commenta da solo. “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.

La dissimulazione della Sacra Scrittura (oltre il Padre Nostro...):
La parola “GRAZIA” è quasi scomparsa dalla preghiera dei Salmi. Nei testi dei Salmi della Bibbia Cei del 1971 la parola “grazia” compare 52 volte; nei corrispondenti testi della Bibbia Cei del 2008 appare invece solo 7 volte, mentre per ben 35 volte è sostituita dalla parola “amore”.
Alle 52 occorrenze della parola “grazia” nei Salmi della versione della Bibbia Cei 1971 corrispondono le seguenti parole nei Salmi della versione Cei 2008: amore 35, grazia 7, fedeltà 3, bontà 2, misericordia 1, alleato 1, beni 1, ricompensa 1, pietà 1
«Il rapporto del fedele con Dio è posto in atto in ogni istante dalla grazia di Dio. Il semplice fedele rimane perciò disorientato se legge, ad esempio nella nota a Sal 144, 2, “... l’ebraico hesed, che la versione del 1974 rende con “grazia”. Di solito tale termine viene tradotto con “amore”, perché indica la tensione positiva e favorevole fra i due partner dell’alleanza (specialmente di Dio nei confronti dell’uomo)...”   non più PATER NOSTER ma   Partner.. »…….  (da un articolo di Lorenzo Bianchi)
Interessante questa nota ! Strano ma ultimamente le note hanno assunto un valore più rilevante del testo. Anche questo serve a dissimulare, con leggerezza, in modo velato, poco a poco. Interessante pure la definizione di Dio quale nostro PARTNER, magari possiamo invitarlo in pizzeria… ma forse lo stanno già facendo!
Ovviamente non so nulla di esegesi biblica, pertanto, da profano, è lecito nutrire dei dubbi sulle ragioni di questo cambiamento? Soprattutto dopo le estensioni che alla parola “amore” (ammore…) sono state attribuite, anche da parte di molti religiosi, negli ultimi anni sia nel significato sia nei comportamenti.

La dissimulazione dello Spirito
ha come presupposto la rivalutazione di Lutero e del protestantesimo… e qui mi vorrei soffermare, con alcune citazioni:
«… per rafforzare la nostra fede è anche necessario peccare “ esto peccator et pecca fortiter”….” sei peccatore e pecca di più…» In una lettera all’amico Melantone del 1621 Lutero affermava: «sii peccatore e pecca fortemente ma con ancora più fermezza…. credi e rallegrati in Cristo…durante la vita presente dobbiamo peccare…… scrivendo ad un seguace:   devi bere con più abbondanza, giocare, divertirti e anche fare qualche peccato. In caso il diavolo ti dica “non bere” tu devi rispondere “in nome di Gesù Cristo berrò di più”, tutto il decalogo deve svanire dagli occhi e dall’anima»
In una lettera all’amico Spalatino: «… io sono palesemente un uomo depravato, ho tanto a che fare con le donne che da un po’ di tempo sono diventato un donnaiolo…nel bere birra non c’è nessuno che si possa paragonare a me… spendo le mie giornate nell’ozio e nella ubriachezza..»
Alcune delle sue bestemmie: «certamente Dio è grande e potente, buono e misericordioso, ma è anche stupido… Cristo ha commesso adulterio una prima volta con la donna della fontana di cui ci parlava Giovanni….. poi ha avuto rapporti sessuali con Maria Maddalena quindi con la donna adultera e così Cristo, tanto pio, ha dovuto anche lui fornicare prima di morire….»…
« tutte le case chiuse, tutti gli omicidi, le morti, i furti, gli adulteri, sono meno riprovevoli della abominazione della messa papista…».
Voi invitereste a cena uno così ? Eppure non solo lo hanno invitato a cena, ma hanno ricambiato la visita, gli è talmente piaciuta, la sua cena, che l’hanno replicata nella nuova messa.
Una persona molto devota, parlando della messa, mi diceva, qualche giorno fa, che per lui vuol dire rivivere la cena di Nostro Signore. Non ha capito quando gli ho replicato che era pronto per passare al protestantesimo. Questo, molto banalmente, dimostra che il proposito implicito, perché apparentemente dissimulato nella finzione della “continuità ermeneutica”, di far assimilare la nuova messa come memoriale protestante della cena piuttosto che  la riproposizione incruenta del SACRIFICIO, ha funzionato. Con leggerezza, in modo velato, poco a poco i Cattolici si ritroveranno protestanti senza averlo minimamente percepito !!
Nella Costituzione Apostolica del 3 gennaio 1969 leggiamo: “La cena del Signore o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della santa Chiesa, la promessa del Cristo: là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt. 18, 20)”.
Una tale definizione della Messa è manifestamente eretica, e chi la propone è scomunicato esplicitamente dal Concilio di Trento, nel canone terzo della Sessione ventiduesima: “Colui che avrà detto essere la Messa semplice memoria del sacrificio compiuto sulla Croce, sia anatema”. Di conseguenza il firmatario di detta eresia, Paolo VI, non sarà caduto sotto tale sanzione?
Giovanni Guitton, Amico intimo di Paolo VI: “L’intenzione di Papa Paolo VI con riguardo a ciò che è comunemente appellata la messa era quella di riformare la Liturgia Cattolica talché essa coincidesse con la liturgia Protestante. Vi era, assieme a Paolo VI, un’intenzione ecumenica di rimuovere, di correggere o di, almeno, rilassare ciò che era troppo Cattolico, nel senso tradizionale, nella Messa e, lo ripeto, di condurre la Messa Cattolica più vicina ad una messa Calvinista.”
Per cinquanta anni ci hanno fatto credere che ci fosse continuità tra la messa tridentina e la nuova messa.
Verrebbe da dire, parodiando l’Ecclesiaste: “falsità delle falsità, tutto è falsità…”. Come il delirante consiglio (so di averlo già citato, ma proprio non ci riesco a mandarlo giù… e considero un dovere svergognarlo,
http://blog.messainlatino.it/2016/01/socci-cantalamessa-esorta-diminuire-la.html), di non venerare in modo esagerato la Vergine Maria per non offendere i fratelli protestanti… della serie “EVITATE DI NON RESPIRARE TROPPO PER NON OFFENDERE LA FAMIGLIA DELLE RANE”. Pura istigazione al SUICIDIO SPIRITUALE.

C’è poi la dissimulazione del silenzio, quella più strisciante e ingannatrice. Si parla a sproposito quando non si dovrebbe (vedi molte omelie domenicali, laddove il Vangelo, soprattutto in alcuni brani, “letto in lingua volgare”, parla da solo) e si tace quando invece si dovrebbe gridare contro l’eresia. Il grande capo dei Gesuiti, lo stesso ordine a cui appartiene il papa, in uno di quei consessi che i più ancora si ostinano a considerare cattolici, recentemente ha dichiarato che il diavolo esiste solo come realtà simbolica. Pare che un tipo del genere (che poi è lo stesso che ebbe a dichiarare che “non c’erano i registratori quando Gesù parlava…”) sia stato accolto in modo entusiastico, al meeting di CL, e che la presidente del meeting abbia detto: “L’abbiamo invitata per imparare a esercitare il discernimento di cui parla papa Francesco: voi gesuiti siete maestri di discernimento”. E che discernimento…!
Sarebbe come se il capo della Protezione Civile dichiarasse che i terremoti non esistono, sono solo una realtà simbolica, che si forma nelle menti degli abitanti di certi particolari luoghi. Ovvio che non avrebbe l’ardimento di dirlo davanti ai terremotati, ma in ambiti in cui si sentirebbe molto “protetto”. E il ministro che fa? invece di chiedere, per lui,  il TSO e mandarlo in cura, sostituendolo con uno sano di mente, non solo se lo tiene ma non lo smentisce ed impone il silenzio di Stato sulla vicenda.
Una bizzarria analoga, relativa alla inesistenza dell’inferno, era stata espressa, da un gesuita molto più autorevole di lui, ad un famoso giornalista. Neanche questa affermazione, palesemente contraria alla dottrina della Chiesa, è stata smentita.
Ora la situazione è la seguente: Il gesuita a capo della Chiesa dichiara che l’Inferno non esiste; il gesuita capo del suo ordine di appartenenza dichiara che il diavolo non esiste. Ne deduciamo, se la logica non ci inganna, che il diavolo e l’Inferno NON ESISTONO. Affermazione colossale che non poteva essere detta tutta in una volta. Per questo se la sono divisa…
Ma allora siamo tutti salvi ! La funzione primaria della Chiesa, quella della salvezza delle anime, viene meno ! Ecco perché la Chiesa si può dedicare a compiti molto più profani come i migranti, le bollette della luce, l’assistenza morale e religiosa alle nuove famiglie omo, la trasformazione delle funzioni religiose in spettacoli teatrali e molto altro ancora.
Ma quando avranno la franchezza di manifestare quello che già pensano, che Dio esiste solo come realtà simbolica nella mente di ogni uomo, che l’Inferno, il Purgatorio, il Paradiso sono solo proiezioni dell’inconscio motivate da vittimismo, passività, autoesaltazione, che Gesù è stato un grande profeta, che i miracoli sono proiezioni del sogno e altre idiozie di questo tipo ?
(per inciso chi scrive è comunque del parere che bisognerebbe avviare la causa di beatificazione di papa Clemente XIV…).

La dissimulazione della preghiera:
sul “foglietto” della messa del 19 agosto, la seconda delle preghiere dei fedeli recitava:
“perché la politica sia un autentico servizio al bene comune e non sia mortificata da ristrettezze ideologiche e interessi egoistici”
E’ solo l’inizio della campagna elettorale ma anche l’ennesimo autogol della CEI che nell’arte della dissimulazione non eccelle. Siamo proprio sicuri che l’aborto rappresenti il bene comune ? che la famiglia omo non sia il frutto della liberalità ideologica ? che l’eutanasia non sia originata da un interesse egoistico ?

La dissimulazione della morale è la madre di tutte le dissimulazioni ed include tutte le altre:
la convergenza di interessi tra la metamorfosi marxista e la distruzione della famiglia tradizionale al fine di sdoganare la sodomia ha prodotto un piano esplosivo. L’apertura dell’anno della misericordia (o meglio misericordismo) ha costituito il programmato detonatore della successiva deflagrazione.
Il cartello dei sodomiti si è impadronito della Chiesa trasformandola in qualcosa d’altro per manifesta autogiustificazione. Non sono tanto sprovveduti da pensare che la prassi e il nuovo corso possano cambiare la dottrina e la morale davanti a Dio. Ma questo in fondo è ininfluente, perché molti di loro non sono credenti e invece molti altri addirittura lo pensano, perché l’uomo può tutto, può cambiare persino le regole, può cambiare persino i comandamenti. Tutto il resto, il buonismo travestito da filantropia, l’attenzione per i “poveri” fino all’oltraggio verso le leggi dello Stato, il delirio interessato verso i migranti travestito da umanitarismo che non ascolta il grido dei vescovi africani e i dei “veri poveri”, la semplificazione  e banalizzazione della liturgia camuffata da condivisione, la intromissione negli affari interni di uno stato sovrano mascherata da messaggio alle coscienze, la introduzione di elementi costantemente profani, ma gradevoli alle corde dell’uomo manipolato di oggi, la continua ricerca di analogia tra l’uomo e Dio, in stretta collaborazione con il nuovo corso mondialista. Anche se tentano di darne una spiegazione teologica, modificando addirittura la Sacra Scrittura,  sono solo strumentali a far accettare l’obiettivo primario !
La più grande mistificazione della storia !
Connubio perfetto che chiamare modernista sarebbe riduttivo ma che, nella Chiesa,  funziona solo se si verificano due condizioni vincolanti: assenza totale del sacro e diluizione dei precetti morali. Quindi la desacralizzazione e la mutazione concettuale del peccato. Ma mentre la prima era già da tempo cominciata, bastava solo accelerarla, per la seconda occorreva cambiare decisamente passo, istituendo il giubileo della Misericordia o del misericordismo.
Così chi ha interesse alla liquefazione della religione cattolica nella equivalenza delle religioni e della cultura occidentale a favore del nuovo mondialismo, di matrice marxista, instaura un sodalizio perverso con i sodomiti, anzi il sodalizio se lo trova già bell’è pronto nei piani segreti dei poteri forti che governano il mondo.  La completa equivalenza delle religioni è perfettamente consonante con la integrale equivalenza dei sessi.
Facendo passare tutto questo per applicazione dei principi evangelici al punto da far considerare il suo patrocinatore (è il parere di qualche religioso/a che ho avuto modo di ascoltare) il nuovo Gesù Cristo !!!

La penosa dissimulazione della realtà:
Coordinare le riprese televisive cambiando inquadratura nei momenti della consacrazione è un tentativo maldestro di modificare la realtà mentre si oltraggia l’informazione. Ma arriverebbero persino a truccare le immagini modificandone la realtà, almeno quella virtuale…
Qualche settimana fa, sono andato a messa in una nota chiesa delle mie parti, il Santuario di Santa Maria a Mare di Fermo, affidato ai Missionari della Consolata. Come “cattolico errante” quella domenica mi sentivo abbastanza tranquillo. Il Vangelo di Marta e Maria non lascia adito ad omelie in chiave profana, è talmente chiaro: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta» Lc 10,41. Quando il celebrante ha iniziato l’omelia con i doveri dell’accoglienza e dell’ospitalità, per evitare di uscire dalla chiesa, ho cercato di pensare ad altro, osservando i quadri e gli affreschi, anche se non ho potuto guardare quelli della volta, a causa dei riflettori che, "opportunamente", illuminano a giorno, nella maggior parte delle chiese, i “veri” protagonisti della Santa Messa… Così ho esaminato meglio l’altare o, per meglio dire, la “mensa”, di forma semicircolare, a grandi lobi di legno, come non avevo mai visto, il quale, più che una mensa, sembrava il banco di mescita dei liquori dell’angolo bar di un’abitazione di lusso. Mentre cercavo di allontanare dalla mente alcune scontate considerazioni, sono stato attirato da una bacheca con un manifesto dal titolo “ADORAZIONE EUCARISTICA”, sul quale, anche se non avevo gli occhiali da lontano, potevo riconoscere la foto del Papa in adorazione davanti al Santissimo. Dopo una prima, iniziale delusione, mi sono detto: “sono riusciti a trovare una foto che lo ritrae in adorazione”, ma allora ci dovremmo ricredere noi tradizionalisti, oscurantisti, bacchettoni, saccenti, sputasentenze ! Poi mi sono avvicinato e ho guardato meglio. Dentro di me ho esclamato “aahhaaaa!!…” e confesso che mi sono tranquillizzato….











martedì 13 agosto 2019

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA





Intervista di Bergoglio a La Stampa: parla ovviamente di ecologia e… di raccolta differenziata, di ghiacciai che si sciolgono, di balene con i sacchetti di plastica nello stomaco e, ovviamente, di migranti che vorrebbe sistemare nelle città abbandonate ??!.... senza mai alcun riferimento "religioso"... E' sì che di raccolta differenziata se ne intende... deve pur sapere dove e come smaltire i pezzi nei quali sta smembrando la Chiesa...
Ora, per quanto riguarda i miei interessi generali, l'intervista "lascia il tempo che trova", è come la "sagra della maialata in piazza" (finalmente una sagra il cui nome, non volendo, ne esprime il contenuto autentico... per chi fosse interessato a Montefiore dell'Aso dal 15 al 19 agosto...). Se volessi avere un'informazione dal contenuto serio, su tali argomenti, saprei dove andare.  Per quanto invece attiene ai miei dilemmi individuali, mi sento da una parte tranquillizzato e dall’altra un po’ meno: d’ora in avanti quando avrò qualche problema riguardante la raccolta differenziata, i bidoni che non si aprono, la puzza della loro vicinanza, il fatto di trovarli intasati, la nevrosi della separazione, saprò a chi rivolgermi…
Ma se avessi qualche problema con l’equilibrio della mia anima, visto che proprio non sono “appassionato di squilibrio”, da chi andrò ? da Greta ?

“… Là dove è il tuo tesoro lì è anche il tuo cuore…” (Mt 6:19-23)
se il tuo tesoro è nei ghiacciai, nei fiumi, nei boschi, nella foresta amazzonica, nello stomaco delle balene, nei bidoni della raccolta differenziata….. allora il tuo cuore non può aiutarmi…

https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2019/08/09/news/papa-francesco-il-sovranismo-mi-spaventa-porta-alle-guerre-1.37325868

vedi anche:

martedì 6 agosto 2019

LA GRANDE ABBUFFATA…. sulla tavola del male assoluto


la scena finale del film MISERIA E NOBILTÁ

Con questo caldo va via anche la voglia di riflettere. Apprendo, stamattina, che in una chiesa è stata invitata  la più “grande” abortista italiana, a parlare di diritto all’aborto e di migranti. C'ero caduto, ma è una notizia datata, come capita di solito su siti non controllati. Il fatto è avvenuto nel 2017 e, ad andarlo a rileggere, colpiscono gli applausi finali dei “fedeli” (fedeli a chi!!!) presenti.

Avevo scritto, su questo, un articolo pubblicato da Marco Tosatti, lo scorso anno:


Questo però mi da lo spunto per fare alcune brevi considerazioni, perché non è che, nel frattempo, dal 2017, le cose siano cambiate nelle nostre chiese, anzi, è accaduto di tutto e di più…. balletti omo, cenoni di fine anno, pranzi per i “poveri”, spettacoli di musica profana, conferenze di esaltazione della cultura ateo marxista, sermoni di predicatori di altre religioni, vescovi che arrivano all’altare in bicicletta o che cantano canzoni del festival (di San Remo... un santo ma è solo un caso...), ostie consacrate trasportate da droni, esibizioni danzanti di frati e suore…
TUTTO QUESTO E' STATO RESO POSSIBILE DALLA RADICALE, FURIOSA, TRASFORMAZIONE DELLA FORMA E DELLA ORGANIZZAZIONE DELL’INTERNO DELLE CHIESE, A PARTIRE DALLA RIFORMA VOLUTA DA PAOLO VI DELLA NUOVA MESSA, ESATTAMENTE 50 ANNI FA, FUNZIONALE ALLA RADICALE METAMORFOSI DELLA SOSTANZA STESSA DELLA LITURGIA.
In una chiesa ante ’69 (tutto è avvenuto in quegli anni) non sarebbe stato possibile organizzarci altro che non la Sacra Liturgia.
Quando si entrava in chiesa, era chiaro, comprensibile a tutti, il termine ultimo, in senso figurato e reale, della disposizione architettonica del luogo. Senza interruzione, materiale e visiva, lo sguardo, oltrepassando le file dei banchi, la balaustra, l’altare, era attratto dal tabernacolo, dove tutto si compie e tutto si chiarisce, nella sospensione del tempo e dove lo spazio si allarga all’infinito. Solo il Sacro può colmare questa abissale distanza con le nostre miserie. Poi tutto è cambiato. Il naturale percorso verso l’Altissimo è stato bruscamente e materialmente interrotto, con effetti, a volte disastrosi, all’architettura e alla bellezza delle nostre chiese. La mensa, per “ovvie” motivazioni ecumeniche, ha preso il posto dell’altare ed è stata collocata ad intercettare quel percorso naturale. Non solo, quella linea ideale ora parte dall’uomo e ritorna all’uomo, con il celebrante a fare da sponda. Dio assiste, dietro alle spalle del celebrante, alle esibizioni, a volte penose, dell’uomo piccolo che ha voluto imitarlo.
La nuova disposizione, sostituendo l'orientamento monodirezionale, ascendente, con quello multidirezionale, orizzontale, ha ridimensionato sempre più il contenuto sacro della liturgia e ha dato avvio ai mille abusi di oggi.
Il cambio di struttura era funzionale al conseguimento dell'obiettivo di liquefare la Religione. O meglio, al fine di perseguire l'obiettivo, occorreva sovvertire la struttura. Occorreva preparare il terreno, tramutare prima fisicamente, poi nella prassi, la Casa di Dio nella "casa del popolo".
La progressiva sostituzione della sacralità somma della liturgia con la profanazione sistematica dei gesti liturgici (vedi ad esempio la distribuzione dell’Eucarestia), la “emarginazione” fisica e ideale del Santissimo, hanno reso possibile aprire le porte delle chiese ad una varietà estrema di rappresentazioni che nulla hanno a che vedere con il rapporto esclusivo, rispettoso, sottomesso dell’uomo con Dio.
Ma non bastava cambiare la geografia, bisognava cambiare la geologia, la natura stessa del terreno su cui è fondata la religione, o almeno la morale religiosa,  la percezione del peccato o meglio la sua esatta definizione, il confine tra bene e male, il concetto stesso di bene e di male. Ora siamo arrivati al punto in cui non solo non c’è più differenza, perché allora il male sarebbe almeno riconoscibile, ma viene enfatizzato solo il male, che ha preso, ovviamente, senza più sbarramenti, il sopravvento, nella forma di male assoluto, il male nella forma più elevata e infima insieme, che non ha bisogno di definizione e perciò sfuggente, informe, a volte persino camuffato da bene e pertanto adulato, glorificato, idolatrato. La perdita, voluta, di qualsiasi riferimento perché l'unico riferimento è l'uomo stesso. E' come una nave che per orientarsi abbandona i riferimenti esterni, il campo magnetico terrestre, la stella polare, il sistema di navigazione satellitare, per adottare, ad unico orientamento, una direzione disegnata sulla parete della cabina di pilotaggio. Al di là della follia, pura sottomissione a lucifero.
Da bambini, la nostra prima educazione, faceva acquisire la consapevolezza di questa differenza. Ora verrebbe considerato plagio!
Per educazione, formazione ricevuta e pratica… so che cosa vuol dire peccato, dal quale non posso dire di essere fuori, ma lo so riconoscere, quando voglio, lo so allontanare, perché ho avuto la fortuna di mantenere inalterato questo filtro, anche a costo della emarginazione. Ora invece questo filtro è stato completamente eliminato.
Come dice uno che si firma "Mino" in un commento alla parabola del Buon Samaritano: la Chiesa "ha preferito andare dietro al brigante, lasciando quel poveretto dell’uomo moderno, che tanto amava, a morire di stenti per la strada".
Quello che preoccupa non sono tanto le manifestazioni che avvengono nelle chiese e in altri luoghi, ma gli applausi della moltitudine chi vi assiste, che non si sdegna, anzi si sente a casa, inebriata, stordita, posseduta come dalle luci sfolgoranti e i suoni  martellanti di un grande centro commerciale.
Sciami di  religiosi smaniosi e inquieti, in connubio tra attivismo marxista e doveri dell’ufficio religioso, suore e monache confuse e frustrate, vescovi tronfi del loro ruolo demolitore, torme di militanti depravati e degeneri, quasi come i bambini che, per metterli alla prova gli si mette davanti grandi barattoli di cioccolato, aperti, con invitanti biscotti da spalmarcelo sopra, prima sospettosi, circospetti, cauti poi negli ultimi anni sempre più impetuosi, a recinto spalancato, verso la mensa della grande abbuffata, come quella, del finale, sublime, del grande film di Totò, Miseria e Nobiltà.




E' importante leggere la lettera che i cardinali Ottaviani e Bacci scrissero a Papa Paolo VI scongiurandolo di non dare corso alla riforma:

Per una interessante disamina delle varie, attuali, manifestazioni del MALE ASSOLUTO, che Silvana De Mari chiama "gesti anticristici" si veda:

Magistrale sintesi di Aldo Maria Valli dell'ultimo libro del prof. Stefano Fontana sul totale PREDOMINIO DEL RELATIVISMO nella morale Cattolica (?):








sabato 3 agosto 2019

A CHE GIOCO STA GIOCANDO LA CHIESA CON LA FAMIGLIA ??



l'affresco omoerotico nella cattedrale di Terni

A CHE GIOCO STA GIOCANDO LA CHIESA CON LA FAMIGLIA ?
PARLI CHIARO!!
COME CATTOLICO ROMANO BATTEZZATO HO IL SACROSANTO DIRITTO DI SAPERLO!!!

DOPO LE AMBIGUITÁ E LE APERTURE MODERNISTE DI "AMORIS LAETITIA".

DOPO LE RECENTI EPURAZIONI, DI DOCENTI NON ALLINEATI, ALL’ISTITUTO GIOVANNI PAOLO II PER STUDI SUL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA, QUELLO GUIDATO DAL GRAN CANCELLIERE MONS. VINCENZO PAGLIA, PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA, LO STESSO CHE HA COMMISSIONATO GLI AFFRESCHI “OMO” NELLA CATTEDRALE DI TERNI.

DOPO LE AMBIGUE PRESE DI POSIZIONE SULL’ABORTO E LA “BEATIFICAZIONE” DI COLORO CHE LO HANNO LEGALIZZATO.

DOPO I SOSTANZIALI SILENZI SULL'INFERNO DI BIBBIANO, PER NON OFFENDERE I COMPAGNI DELLA COMUNE IDEA MARXISTA DI FAMIGLIA.


DOPO LE “BENEDIZIONI” DI COPPIE “OMO” (???!!!???) DA PARTE DI ALTI PRELATI, SOPRATTUTTO TEDESCHI E IL MANCATO INTERVENTO SANZIONATORIO DA PARTE DELLA CHIESA.

DOPO I CORSI DI FORMAZIONE PER COPPIE “GAY” (èèèhhh!!!) ORGANIZZATI NELLA DIOCESI DI TORINO E IL MANCATO INTERVENTO SANZIONATORIO DA PARTE DELLA CHIESA.

DOPO LE APERTURE ALLA NUOVA TEOLOGIA “GAY” (!!!???!!!) AUSPICATA DA PARTI IMPORTANTI DELLA CHIESA CON IN TESTA IL GESUITA PADRE MARTIN…

DOPO IL RIFIUTO DI MOLTI VESCOVI E SACERDOTI DI ACCETTARE LE MANIFESTAZIONI DI PREGHIERA IN RIPARAZIONE DEI COSIDDETTI “DAY PRIDE”.


DOPO LE SISTEMATICHE VIOLAZIONI DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN TEMA DI FAMIGLIA.


DOPO LE SISTEMATICHE VIOLAZIONI DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN TEMA DI OMOSESSUALITÁ.


DOPO LE RICORRENTI PROMOZIONI, ALLE PIÙ ALTE CARICHE, DI PERSONAGGI COINVOLTI CON PEDOFILIA OMOFILIA E QUANT'ALTRO......




POSSIAMO ANCORA CONSIDERARE LA SACRA FAMIGLIA L’UNICO RIFERIMENTO PER LA FAMIGLIA CATTOLICA ??

A CHE GIOCO STA GIOCANDO LA CHIESA CON LA FAMIGLIA,
A QUELLO PROPOSTO DAL GRANDE AFFABULATORE ROSSO FUOCO ??? 

LA FAMIGLIA E’ IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA CIVILTÁ!
LA FAMIGLIA CRISTIANA NON SI TOCCA!!!

QUALCUNO DEGLI ALTI PRELATI PUO' DEGNARSI DI RISPONDERE SU QUESTO PICCOLO BLOG ?







sabato 20 luglio 2019

MONACHE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI.... O DI VOCAZIONE !!



Non si può negare che gli istituti religiosi, certamente quelli di vita attiva ma anche, ahimé, quelli di clausura, stiano vivendo un periodo molto critico. Dalla costituzione apostolica “Vultum Dei Quaerere” alla sua istruzione applicativa “Cor Orans”, tentativi neanche così nascosti di svendere la millenaria e ispirata consacrazione totale al Sacro barattandola con l’ambigua e maligna dedizione al profano. Dalle ultime esternazioni, oscure e rivoltanti, del Cardinale João Braz de Aviz, è bene dirlo, dal 2011, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata: «Molte cose della tradizione, molte che appartengono alla cultura di un tempo, non funzionano più […] Abbiamo forme di vita che sono legate ai nostri fondatori che non sono essenziali […] Un certo modo di pregare, un modo di vestire, dare più importanza a certe cose che non sono tanto importanti e ad altre che sono importanti darne poca….», si percepisce la volontà di destabilizzare quanto di più solido c’è nella Chiesa, provando a lesionarne le stesse fondamenta. Ricordando poi solo una tra le tante esternazioni, quella di alcune suore domenicane: “Crediamo che la teologia sia chiamata oggi a ripensare con coraggio, secondo la sua specifica vocazione alla ricerca, le questioni relative al mondo LGBT…”, si percepisce la frenesia, almeno di una parte delle religiose, di partecipare al progetto di distruzione dall’interno, forse per poter dire…. “c’ero anch’io…”.
«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta» Luca 10,41-42. Avevate scelto la parte migliore, ma forse non vi è piaciuta…
Tuttavia, mentre è molto semplice abbattere un edificio dall’esterno, basta minarlo o bombardarlo, disponendosi a dovuta distanza senza correre alcun pericolo, è molto più pericoloso tentare di abbatterlo dall’interno. Si rischia di venire travolti sia dalle proprie demolizioni, sia dai colpi, scombinati e maldestri, del cosiddetto FUOCO AMICO. Così si esprimono le monache di clausura, scrivendo alle più alte cariche dello Stato: «accomunate dall’unico desiderio di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti…» e poi «Molti monasteri italiani, appartenenti ai vari ordini, si stanno interrogando su come contribuire concretamente all’accoglienza dei rifugiati, affiancando le istituzioni diocesane. Alcuni già stanno offrendo spazi e aiuti. E, al tempo stesso, tutte noi cerchiamo di essere in ascolto della nostra gente per capirne le sofferenze e le paure…». Si possono fare innumerevoli considerazioni sulla opportunità di certe affermazioni che non tengono conto, in alcun modo, delle condizioni al contorno in cui tutto ciò accade, del loro valore di verità. Valga per tutte quanto dichiarato dal cardinale Sarah, che conosce molto bene queste cose, perché viene da quelle parti: «Tutti i migranti che arrivano in Europa vengono stipati, senza lavoro, senza dignità – afferma Sarah - È questo ciò che vuole la Chiesa? La Chiesa non può collaborare con la nuova forma di schiavismo che è diventata la migrazione di massa».
Il fatto è che la loro denuncia di INTOLLERANZA colpisce la Chiesa dall’interno. Infatti sull’INTOLLERANZA di questa Chiesa  si potrebbero scrivere enciclopedie … da quella verso chi vorrebbe partecipare alla Messa di Sempre o verso quelli che vorrebbero vestire la talare o che credono ancora… illusi!! nella Presenza Reale, che si inginocchiano davanti al Santissimo, che vorrebbero prendere la comunione in ginocchio, che ritengono che il luogo Sacro vada rispettato, che confermano, con il loro operato e la divulgazione, la Dottrina della Chiesa Cattolica, che denunciano le aperture moderniste, che credono nel valore supremo della preghiera, che alzano lo sguardo verso l’alto quando pensano a Dio, che professano LA FAMIGLIA come unione esclusiva di maschio e femmina, che applicano la Regola in modo tradizionale, che ritengono che il modernismo sia ispirato dal maligno, che pensano che le monache di clausura dovrebbero fare le "monache di clausura", che non si sottomettono alla ideologia dominante della metamorfosi comunista che ci vorrebbe tutti omologati e “protestanti”...   e così via… Ma di tutte le intolleranze ce n’è una avvenuta di recente, che, anche se marginale, le riassume tutte. Penso alla monaca, sacramentina, di Monza (povero Manzoni se potesse vedere oggi l’attivismo della monaca di Monza..) che scaccia, un gruppo di fedeli intento a pregare sul sagrato della chiesa di loro “proprietà”…. Viene da pensare se avrebbero allontanato, con la medesima solerzia, gruppi mussulmani intenti a pregare o gruppi gay a manifestare in modo osceno su quello stesso sagrato. Prove generali di chiesa alla rovescia!!
Riguardo poi alla proposta di contribuire all’accoglienza dei migranti, visto che nessuno di coloro che ne sono infervorati o “interessati” si esprime mai sui limiti numerici, spaziali, temporali o, benché meno su una qualche forma di previsione o programmazione, ricordo che la maggior parte dei monasteri sono strutture, dove oggi vivono un numero esiguo di monache, che potrebbero accogliere centinaia di migranti (alcuni forse migliaia, visto che potrebbero utilizzarsi letti a castello su più piani).
Mi rimarrebbe solo una perplessità: ma perché non avete fatto la medesima proposta, in passato ma anche ora, di accogliere nei vostri monasteri divenuti così ricettivi, famiglie italiane in difficoltà, sfrattate o in povertà, magari non proprio cattoliche osservanti, visto che questo potrebbe costituire un problema!? Ma a questa, come a tante altre domande rivolte alle più alte cariche, non credo che possiate dare una risposta.
Pertanto, se non volete cadere nella facile “ipocrisia” di chi si sceglie il gruppo o la famiglia da ospitare, quasi come uno sfoggio, dovreste ospitarne quanti, senza limiti di numero, spazio, tempo, arrivino a saturare, entro l’unico limite fisico/spaziale, l’intero monastero, compresi gli spazi dedicati alla clausura, visto che ormai quest’ultima non è considerata sana, dalle stesse autorità della Chiesa. Così potreste applicare, finalmente e realmente, il nuovo, unico comandamento della condivisione.
Ma poi quando non vorranno più condividere, perché solo voi volete condividere, loro no, loro vogliono tutto, che cosa farete vi convertirete ? Ma sì, tanto Dio è unico, è come cambiare l’arredo tanto il padrone è sempre lo stesso… In fondo è vero che Gesù si appartava spesso da solo a pregare, ma, che volete, allora non c’erano i cellulari e neanche facebookwhatsapp o la televisione.. oggi è impossibile, anzi “non è sano” rimanere da soli. Poi quelle serate prima di compieta, quei bellissimi chiostri isolati e silenziosi, sempre, per tutti i giorni dell’anno e per cento anni… sempre lo stesso silenzio, la stessa pace, lo stesso cielo a fare da soffitto e da attrazione verso l’Alto. Volete mettere, animati da danze tribali, ritmi africani al suono del tamburo e poi  balli, stordimenti, fumi del tutto simili all’incenso ad adorare il dio dell’universo uguale per tutti … che sballo!!
In fondo si può capire la noia… tutti i giorni la liturgia delle ore, a rotazione ma sempre la stessa per anni e anni sempre gli stessi salmi, gli stessi versi… sempre lo stesso modo di pregare. Quale beatitudine recitare insieme, in alternato, versi dei salmi e versetti del corano, al dio unico. Quale dimostrazione di intesa, di fraternità universale!
Poi l'oppressione del velo e vestire sempre la stessa veste, calda d’estate e fredda d’inverno, magari nera, tetra, antica, opprimente. Quale liberazione girare in tuta, colorata, arcobaleno, solare, moderna, molto più pratica per il servizio dovuto alle centinaia di ospiti del monastero da assistere, sanare, nutrire, consolare, includere, condividere.
Ma come li manterrete…. col vostro lavoro ?, quello della regola… o col nostro….

Claudio Gazzoli - Monterubbiano


«Ave, Maria, di stelle inghirlandata,
curvo e triste nell’ombra io pur t’imploro;
la valle imbruna, è il fin della giornata;
coi mandriani dell’alpe io pur t’adoro.
Tu che salvi dall’ira del torrente,

tu azzurra vision nell’uragano,
tu ospizio fra le nevi ardue, tu olente aura,

in che orror mi affondo, in che agonia;
l’onta, il ribrezzo, il gran buio crescente,
tu lo sai, tu lo vedi: Ave, Maria.
»


di Giovanni Camerana (1805-1905) .... segnalato da Antonella 




Dedicato a quella madre badessa che non ha commentato, anzi… quando gli ho portato l’articolo intervista di Suor Teresa Forcades, monaca benedettina che tiene delle conferenze in giro per il mondo sulla necessità di una nuova teologia gender, che sostiene che l’amore omosessuale è benedetto da Dio, che propone la famiglia omo con diritto di adozione e altre bestialità…
Dedicato a quella madre badessa che, riferendomi che si apprestava a votare per la coalizione di sinistra, non ha fatto una piega quando gli ho fatto vedere la foto di una delle paladine della sinistra con in mano un cartello: “Dio, Patria, Famiglia, che vita di merda!”.

Dedicato a tutti quei religiosi e religiose che hanno barato con la loro ordinazione, manifestando nei fatti una vocazione molto orizzontale, ideologica e cattocomunista.



pubblicato da:
https://cronicasdepapafrancisco.com/2019/07/22/monache-sullorlo-di-una-crisi-di-nervi-o-di-vocazione/
vedere anche:
https://www.aldomariavalli.it/2019/07/20/care-sorelle-ditalia-ecco-perche-state-sbagliando/
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7769-davvero-ne-valeva-la-pena


LETTERA DI MIRIA ALLE MONACHE "SORELLE D'ITALIA"

inviata il 31.07.2019
Care “sorelle d’Italia”,
con profondo dolore ho appreso delle vostra iniziativa politica, evidente fin dal nome che vi siete date, segno di una crisi di vocazione e di fede. Il mondo, perso e disperato, ha bisogno della vostra preghiera come l’acqua più preziosa e necessaria. Colui che dovrebbe essere il vostro Sposo sa come rispondere alle vostre preghiere per il mondo, nei modi che solo Lui conosce perché noi non sappiamo neanche cosa conviene domandare, come ci ha lasciato scritto San Paolo. Invece voi abdicate al vostro prezioso ruolo per entrare nel mondo, addirittura nell’arena politica, con la chiara convinzione che l’unica necessità del mondo sia l’accoglienza dei migranti per la quale vi volete prodigare attivamente, tradendo la vostra scelta di vita contemplativa. Vorrei suggerirvi di approfondire un po' la materia e farvi qualche domanda sul futuro che si può offrire a questa gente e a quella che rimane in Africa (molto più poveri e fragili di quelli che riescono a partire), magari prendendo in considerazione gli appelli dei vescovi dell’Africa e del Card. Sarah, che forse capiscono qualcosa in più di questo fenomeno rispetto a noi che ci troviamo sull’altra sponda. Il posto che lasciate vuoto non lo riempirà nessuno e le conseguenze saranno gravi per tutto il mondo, migranti compresi. Ma se non credete più che la fede, come un granello di senape, può spostare le montagne, di certo vi sembra più utile accogliere lo straniero, appellandovi ad un brano del Vangelo, dimenticando però tutti gli altri e anche “la parte migliore” che avevate scelto e che non vi sembra più tale.
Questa mia mail vuole essere solo un spunto di riflessione e vi prego di non rispondere perché la vostra risposta sarebbe solo un girare il coltello nella piaga.
Con profondo dolore

Miria Ciucci