martedì 18 aprile 2023

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

 



Una medaglia rovente e beffarda come le monete gettate dal Marchese del Grillo ai seccatori sotto il suo balcone, che rappresentano in modo tragicomico tutti quelli che ci hanno creduto, ustionandosi le mani. Il PD ha un’origine lontana, come la democrazia moderna nata sotto gli auspici delle due grandi rivoluzioni quella francese e quella americana guidate dai Fratelli Massoni. Un partito dove, come era previsto, è confluita tutta l’ala “sinistra” maggioritaria della Democrazia Cristiana, partito che, originato dal quello fondato, guarda caso, da un prete modernista, ha perseguito il disegno di traghettare, in modo solo apparentemente non rivoluzionario, questo sventurato paese verso il comunismo o la sua programmata metamorfosi. Tutto è andato come stabilito: Mani Pulite, la cancellazione dei due partiti di governo e la strada libera per la nascita del partito democratico.
Fratelli D’Italia, un nome un programma, appunto quello della fratellanza degli eletti, nato (può sembrare paradossale ma non lo è…) per far dimenticare le sue stesse origini.
Non due anime distinte della medesima concezione filosofico-politica, ma un’unica anima solo esteriormente dissociata dello stesso perverso sodalizio, partorito (questo sfortunatamente non abortito) allo scopo di portare a compimento la disintegrazione sociale e la cancellazione genetica e culturale di questo paese. Giorgio Almirante si rivolta nella tomba.

P.S.
Non è necessario che Lei faccia, magari una volta tanto, qualcosa di “destra”, sia perché nella “società sinistra” che abbiamo modellato questo non ha più alcun valore, sia perché le tecniche di assoggettamento che abbiamo adottato, soprattutto le ultime basate sulla “paura di morire”, hanno avuto grande successo; pensi che siamo persino riusciti a far accettare per bene tutto quello che è male e a far percepire per male molto di quello che è bene. Solo uno su mille resiste, ma per loro abbiamo già pronti altri metodi che non passano per il cervello.






domenica 16 aprile 2023

IL PIANISTA HA LASCIATO LA NAVE

Villa San Giuseppe - Torino.
Il Pianista ha lasciato la nave, l'hanno sventrata, demolita, rottamata, così come hanno fatto con i nostri ricordi e con le nostre anime, ma le nostre anime non si fanno "rottamare"....
Per me raffigura uno dei "segni" della FINE DELLA STORIA.
Claudio Gazzoli








mercoledì 12 aprile 2023

PREGHIERA PER LA CHIESA IN TEMPO DI APOSTASIA

 

Preghiera per la Chiesa in tempo di apostasia

(di un sacerdote ignoto)

SIGNORE GESU’, Maestro e Pastore delle nostre anime, abbi pietà di noi e della Tua Santa Chiesa: Tu l’hai costituita come sale della terra, luce del mondo e lievito dei popoli; e l’hai affidata a Simon Pietro e ai suoi legittimi Successori.

Ma essa sembra aver perduto il sapore, lo splendore e l’efficacia: non solo per lo smarrimento di molti suoi figli, ma anche per il tradimento di tanti suoi Pastori, al punto che – ormai – confusione e apostasia avvolgono ogni cosa.

Minacciati da una simile tempesta, ti preghiamo, o Signore, con viva fede: confondi e smaschera tutti quei lupi vestiti da agnello, che disperdono il Tuo gregge; abbrevia il tempo della grande tribolazione in cui siamo entrati; alleggerisci il peso della forte purificazione che ci meritiamo; e piega a Te – con l’onnipotenza della Tua grazia – le nostre menti orgogliose, le nostre volontà ribelli e i nostri cuori induriti.

Te lo chiediamo per i meriti infiniti della tua passione, morte e risurrezione, unica causa della nostra salvezza nel tempo e nell’eternità; per le virtù speciali della Tua Santissima Madre, che è anche Madre nostra, Immacolata e Addolorata; e per il coraggio eroico di tanti Tuoi Santi, che hanno testimoniato lo splendore della Verità anche in mezzo a dure persecuzioni, provenienti sia dal basso che dall’alto.

Sorgi, Signore, perché nuovi cinghiali stanno devastando la Tua Vigna.

Sorgi e disperdi i Tuoi nemici. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 






domenica 2 aprile 2023

I SANTI DIMENTICATI DALLA CHIESA


La Chiesa non parla più del trascendente, si identifica nelle cose del mondo, passeggere rispetto al progetto di Dio, come se non ci fosse una vita oltre la morte, come se fossimo costretti a giocarci tutto quaggiù. Si rotola nel campo dei porci, nelle corruzioni più rivoltanti dei corpi elette a modello, senza pensare minimamente di ritornare al Padre. Ma Gesù l’ha istituita proprio per parlare, all’uomo di ogni tempo, della vita eterna, per istruirlo e prepararlo a fargliela guadagnare. Ormai non c’è un ambito in cui questo non appaia, a volte in modo sconcertante, come nella Santa Messa, dove la vita eterna è del tutto svanita avendo emarginato “il Sacro”, nell'orientamento, nella forma deturpata, nelle letture oltraggiate, nelle vesti trasandate, nei gesti empi, nei canti indecorosi, nella sistematica profanazione delle Sacre Specie, nella sciatteria da balera di borgata. La Chiesa non parla più dei Santi, eppure basterebbe leggere, al posto delle interminabili, improbabili e ideologiche omelie domenicali, una pagina di qualche santo, per esempio Santa Teresa d’Avila:
Tutto ciò che vedo con gli occhi del corpo mi appare sogno e finzione; non desidero se non quello che ormai ho visto con gli occhi dell'anima e, sentendomene ancora lontana, questo, per me, equivale a morire”. Santa Teresa D’Avila “Libro della mia vita”.
Ecco, la Chiesa dovrebbe guidarci a vedere, esclusivamente, con gli occhi dell’anima. Invece è pervasa dei corpi fugaci e putrescibili.





domenica 26 marzo 2023

UNA DOVEROSA PREMESSA

Non ho alcun interesse a relazionarmi o "dialogare" con chi non accetta, per qualsiasi ragione, sia essa personale, culturale, politica, l’incontro con Nostro Signore. Vorrei avere a che fare soltanto con persone che hanno già scelto da che parte stare. Non è più il tempo della dialettica su temi che hanno, peraltro, l’esclusivo carattere della certezza. Ormai basta avere una piuma di discernimento per capire che tutto ciò che ci circonda è arido come la pietra, “su cui tutti i semi inaridiscono”. “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi”.
La Salvezza è un fatto individuale, non collettivo, non ci si salva insieme, perché si appartiene ad un’associazione benefica, ad un partito, ad un movimento o ad un’assemblea domenicale. Ci si salva solo perché si appartiene, ognuno di noi, alla Chiesa, quella Vera fondata da Gesù Cristo; perché si applicano i suoi insegnamenti di sempre, la sua Dottrina di sempre, le sue preghiere, i suoi Comandamenti e, soprattutto, si ricevono i suoi Sacramenti, che sono individuali non “collettivi”. Chi non accetta anche solo l’uno per mille dei dettami della Dottrina di Sempre è fuori dalla Chiesa. Dice Padre Pio: “vivete lontano dalla corruzione carnale, dalle profane assemblee, dagli spettacoli corrotti e corrompitori, dalle cattive compagnie. Continuate a camminare dietro a Gesù, e se seguendo Lui si è molto provati, è pure certissimo che di tutto trionferete sempre”. La condivisione è l’effetto non la causa della scelta individuale. Come scrive qualcuno «forse è il caso di cominciare a chiudere il portellone dell’Arca, lasciando a TUTTI gli altri la libertà di rimanere pervicacemente fuori. Perché credo proprio che stia cominciando a piovere».
Faccio mio l’appello di Aldo Maria Valli: «…a fronte della Rivoluzione, l’unica soluzione è la Contro-rivoluzione. Ma occorre saperlo: comporta il martirio. Prendere o lasciare. Se si prende, non ci si illuda di poter evitare persecuzione e sofferenza».

Claudio Gazzoli




CELIBATO

Bergoglio: "Non c'è nessuna contraddizione per un sacerdote nel potersi sposare"

Ecco cosa succederebbe ad un papa che distruggesse il celibato sacerdotale:
LA BEATA VERGINE MARIA A SANTA BRIGIDA DI SVEZIA
«Scopri che se un Papa si mostrasse incline ad autorizzare il matrimonio dei sacerdoti, trarrebbe un giudizio terribile; Dio lo colpirebbe con cecità spirituale e sordità; non potrebbe dire altro, né fare né gustare dell’ordine soprannaturale; e inoltre, dopo la sua morte, la sua anima sarebbe gettata nelle profondità dell’inferno, per rimanervi eternamente in preda dei demoni. Sì, anche se il Santo Papa Gregorio avesse stabilito questa legge, non avrebbe mai ottenuto misericordia davanti a Dio, se non l'avesse umilmente ritirata prima di morire».
Santa Brigida di Svezia, "Rivelazioni", VII, 10.





LA RICORRENZA

Sono stati i 10 anni più devastanti della Storia della Chiesa, gli anni più pericolosi per le nostre anime. Sono stati i 10 anni più disorientati della storia del mondo, gli anni più deturpanti la nostra umana appartenenza. La nostra natura sensibile e la innata tensione verso il soprasensibile sono stati rimescolati, circuiti, ingiuriati, disonorati. Le forze del male, che da tempo si erano preparate infiltrandosi, condizionando e poi dominando tutti i centri di formazione e di potere, hanno avuto via libera come lupi affamati in un pascolo affollato di agnelli, senza più difesa alcuna. E non ci rincuora il fatto che lo sapevamo, che eravamo stati avvisati di questo “Calvario”. Ci consola invece  la certezza che “NON PREVALEBUNT !”.



PRIMA LO STATO POI DIO – I CATTOCOMUNISTI


Spesso, quando si parla di “grandi donne” italiane, si ricorda Tina Anselmi, parlamentare nelle fila della Democrazia Cristiana.
La sua fu una carriera esemplare, dalla “resistenza” all’impegno politico. Donna di grande fede ci teneva comunque a dichiarare che la sua vita politica era impostata sulla laicità. Ha ricoperto importanti ruoli come quello di presidente della Camera e poi della commissione d’inchiesta sulla loggia P2 oltre a vari incarichi ministeriali. Sicuramente insospettabile, di grande serietà e onestà.
Il 28 maggio 1978 il Senato da il via libera alla legge 194 sulla “interruzione di gravidanza”. Tina Anselmi mette la sua firma sulla legge in qualità di Ministro della Sanità nel IV governo Andreotti. Prima lo Stato poi Dio, la rivoluzione su tutto.



DESTRA-SINISTRA

da CHIESA E POSTCONCILIO:
"Tutti i consiglieri di centrodestra del Veneto (di Lega, Fi, FdI) hanno votato a favore della decisione della giunta Zaia di finanziare con soldi pubblici una clinica per il cambio di sesso, che Zaia definisce "una scelta di civiltà". Ha infatti ragione, perchè solo una civiltà in decomposizione, di cui egli è un esemplare esponente, si assegna queste priorità."

Non esiste destra-sinistra, sono tutti al soldo dei loro padroni che rispondono ad un unico grande padrone che li accoglie tutti sotto le sue ali larghe da pipistrello colore rosso fuoco. "Destra e sinistra" è solo una maschera della schifosa, lugubre parodia di quella che chiamano democrazia.




LA FESTA DELLA DONNA

Le tenebre di oggi hanno avuto inizio, in senso moderno, nel periodo oscuro degli anni 60-70. Tra gli slogan che venivano urlati nei lugubri cortei stracolmi di scansafatiche di buona famiglia uno dei più rovinosi è stato la “autodeterminazione” della donna. Non avevo fatto nulla per capirlo allora. Solo ora ho compreso in pieno che cosa voleva significare: il “diritto” delle donne di ammazzare più di sei milioni di bambini, solo in Italia.





LE DONNE SONO SUPERIORI


Bergoglio: " le donne sono superiori". E cita Van Der Layen.
A parte i discorsi da bar di stazione di servizio, ci risiamo… Come la “grande italiana”, quella che si vantava di aver fatto 15.000 aborti convincendo le madri, tanto per vincere la eventuale momentanea afflizione, a giocarci a tiro a bersaglio mettendoli sui barattoli di vetro della marmellata. Ora esalta la paladina europea di tutti i diritti, ma proprio tutti, tutti… tranne il diritto di un bambino di venire al mondo e di non essere fatto a pezzi; per scongiurare le smagliature, e contribuire a nascondere le rughe delle donne che non vogliono invecchiare, perché pure “non invecchiare” è un diritto…
I diavoli, come i visitors, sanno riconoscersi tra di loro.




MARKKETTING


Sono entrato ieri in un ufficio postale, dopo diverso tempo. Alle pareti, sui monitor, sui banconi, tappezzato da manifesti di una nota e "attempata" presentatrice televisiva. Non ero preparato, la prossima volta mi faccio prima un bicchiere di biochetasi. Ovvio che sono un caso isolato e “loro” lo sanno bene. Loro sanno come convincere la clientela di Poste Italiane a comprare i loro prodotti; sanno bene che quasi tutti, inebriati degli effluvi televisivi, sono stregati e tranquillizzati da codeste figure di cartapesta riempite di carta e colla come i pupazzi dei bambini di una volta. Sanno pure come convincerli a mettere una crocetta su un simbolo equivoco, con una matita improbabile, dentro una cabina puzzolente.
Quando ero bambino le persone “umili” si inebriavano delle grazie assicurate dai Santi e dalla Vergine Maria, dei quali non mancava mai l’effige sulle pareti o sui mobili scarni delle case modeste di allora. Quale abisso senza fondo di spazzatura e di imbecillità ci separa, ormai, da quello stato ormai arcaico !








venerdì 3 marzo 2023

IL CAMMINO SINODALE


Il cosiddetto “cammino sinodale tedesco” si concluderà il 9 marzo, ma già ci sono le proposte definitive:
- Consacrazione di “sacerdotesse” donne.
- Fine del celibato sacerdotale obbligatorio per i preti, che possono anche sposarsi.
- Elezione dei vescovi da parte dei laici.
- Approvazione del matrimonio tra coppie dello stesso sesso.
- Azzeramento del peccato di sodomia e e di ogni accoppiamento multisex.
… e altre porcate dello stesso tenore, un tanfo insostenibile di omo sapiens...
Ora anche un bambino di sette anni, formato, come una volta, con il Catechismo di San Pio X, capirebbe che alcune di queste sono manifeste eresie, ognuna delle quali, qualora condivisa, può contribuire a portare milioni di anime all'Inferno. Ma prima dell’eresia viene l’apostasia, quindi la migrazione verso un’altra religione che niente ha a che vedere con la religione della Chiesa Cattolica Romana, così come Gesù l’ha fondata, tranne alcuni velati riferimenti a fatti “poco chiari”, evidentemente non “registrati” avvenuti 2000 anni fa.
In una situazione NORMALE tutti i vescovi della cosiddetta chiesa tedesca dovrebbero essere scomunicati e ridotti allo stato laicale. E potrebbero ritenersi fortunati perché 300 anni fa per un miliardesimo di queste proposte si andava sul rogo, non direttamente come vorrebbero farci credere, ma dopo un approfondito processo della Inquisizione Santa di nome e di fatto. Invece, in questa Chiesa alla rovescia, vengono scomunicati quei pochi sacerdoti che difendono la dottrina di sempre. Non è una situazione normale.... e poi quelli mandano euri, tanti euri..








L'ALTRA RELIGIONE


Il Vangelo di oggi inizia così: «In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo». Non ci avevo mai pensato, Matteo dice “condotto nel deserto” e la Vulgata “ductus est in desertum”, quindi “ductus” dal verbo “ducere” che significa appunto “condurre”, la stessa radice di “in-duco” (condurre dentro) che San Girolamo ha usato per la traduzione del Padre Nostro (et ne nos inducas in tentationem) “non ci indurre in tentazione”, traduzione esatta della versione originale in greco. Anche il verbo usato nella versione greca vuol dire “portare” “condurre”. Quindi è inequivocabile che Gesù fu “condotto” dallo Spirito Santo nel deserto per essere soggetto alla tentazione del demonio. Lui non ne aveva bisogno ma ha voluto ugualmente sottoporsi alla tentazione proprio per farci capire che quella è una condizione ineliminabile nella nostra vita e che, anzi, è tanto più forte quanto più siamo vicini a Dio. Basta leggere la vita dei grandi mistici per capire quanto il demonio, in tutti modi, cercasse di impadronirsi di quelle anime. I frati che hanno condiviso la vita conventuale con Padre Pio raccontano che, alcune mattine, trovavano il frate in condizioni pietose, pieno di lividi e sfinito per le sue battaglie notturne con il demonio. Quasi che la tentazione sia un rito iniziatico per dimostrare a Dio che stiamo dalla sua parte e non, come Adamo ed Eva, dalla parte del demonio. Mi sono sempre chiesto, perché Gesù, che gli era così vicino, non lo ha liberato da queste intrusioni ? È un mistero di cui possiamo percepire i contorni leggendo, parola per parola, il Pentateuco, i primi cinque capitoli della Bibbia.
Il prete di Monterubbiano, alla messa di stamattina, subito dopo aver letto il brano del Vangelo: «in passato… è stata fatta una traduzione sbagliata del Padre Nostro… ma vi pare che Dio ci “induce” alla tentazione ?..... ehh, ehh (risatina); meno male che ora, molto più correttamente, abbiamo la nuova traduzione “non ci abbandonare”...».








giovedì 23 febbraio 2023

UN MONDO DEFORME

 



La Giustizia è la capacità dello Stato di trattare tutti allo stesso modo; il motto “La Legge è Uguale per Tutti” ha sia un valore orizzontale, tutti gli individui, indipendentemente dalle condizioni economico/sociali; sia un senso verticale, tutti i cittadini senza tener conto della gerarchia, della funzione, del ruolo politico, dell’appartenenza a questa o a quella compagine, delle opinioni… Il sistema di giudizio pertanto dovrebbe essere LINEARE.
In un altro ambito, la scuola, il giudizio sulla preparazione dell’alunno dovrebbe essere basato su un sistema “lineare”. Il voto dovrebbe essere direttamente proporzionale alla prestazione dell’alunno, senza distorsioni o appiattimenti per i risultati negativi. La “funzione” che traduce il punteggio in voto dovrebbe essere una retta, una linea, quindi “lineare”. Oggi invece questa “funzione di trasferimento” non è più una retta ma una curva, pertanto il sistema di valutazione scolastica o di giudizio davanti alla legge o più in generale di interpretazione della realtà diventa “non lineare” perché subisce l’influenza di elementi estranei all’oggetto della stessa valutazione, infettati di ideologia, che ne vengono a modificare la forma. Basti pensare a tutte le curvature, i serpeggiamenti della cosiddetta “informazione”, a tutte le distorte aberrazioni della cosiddetta “scienza”, a tutti gli sviamenti di quella che dovrebbe essere la Chiesa Cattolica; tutte aberrazioni che foggiano il sigillo di una immane, spaventosa menzogna. Mentre di “linea” tra due punti ce n’è una sola di “curve” ce ne sono infinite. Nell’immenso groviglio di curve che salgono e scendono, si arrotolano, si confondono, tutto finisce per essere uguale. Così il cittadino, lo studente, l’adolescente, la donna, l’uomo di fede, perdono completamente ogni riferimento certo, per avere a riferimenti bussole strambe, impazzite in un campo magnetico non lineare. Tutti i fenomeni non lineari, in fisica o in ingegneria, presentano difficoltà di analisi che possono essere insormontabili, sono tipici di situazioni critiche e tendono inevitabilmente verso il “caos”.
Il mondo che ci circonda non è più lineare ma curvo, sghembo, deforme, proprio come gli incappucciati col grembiulino lo hanno voluto. Così non vediamo più la realtà come appare, direttamente, ai nostri occhi, ma riflessa da uno specchio non piano, quindi deformato. Pur essendone consapevoli, anche se non c'è ne accorgiamo, pure noi che viviamo dentro le linee curve di questo campo perverso, a poco a poco, finiamo per piegarci. L’unica nostra salvezza è puntare costantemente la linea retta tra il nostro sguardo e la stella più luminosa dell’universo, azzurro intenso, Immacolata. Perché, come le linee di campo dello spazio-tempo si incurvano inesorabilmente nelle vicinanze di un “buco nero”, così tutta la realtà che circonda noi uomini del terzo millennio risulta disumanamente deformata da quel gigantesco “buco rosso” della rivoluzione. Il Paradiso è “Lineare”, l’inferno è “curvo”.







domenica 12 febbraio 2023

I COMUNISTI

Mi dicono... che, ora, a scuola, accade spesso che nelle prove a risposta multipla (quale oscenità!!...), ma anche, ovviamente, nelle altre prove, vige uno strano sistema di valutazione. I punteggi alti vengono riferiti al punteggio massimo acquisibile; i punteggi bassi hanno come riferimento il punteggio massimo ridotto. Così i meno bravi… (ma non si può più dire neanche… figuriamoci i “somari”, si rischia la galera…) hanno un sistema di valutazione, diciamo, più accomodante… Ad esempio se il punteggio massimo consentito dalla prova è 100, uno che ottiene un punteggio di 80 prende 8/10, invece se un altro ottiene 30, invece di prendere 3/10 gli danno 6/10 perché, per loro, i “meno fortunati” viene ridotto il punteggio massimo magari a 50… chiaro no ? Per poter promuovere tutti mortificano i più capaci, i più volenterosi, per sollevare i “diversamente dotati”. Poverini, vanno aiutati, capiti, Sarebbe come se, per favorire un “raccomandato” nella gara di salto con l’asta, gli riducessero opportunamente l’altezza dell’asticella. Perché tutto è relativo, la preparazione, la competenza, la valutazione, le attitudini, le capacità; non devono più esserci quelle mostruose, antiquate, ingiuste differenze.
Ma, a ben guardare, questa non è altro che l’evoluzione di un processo che è iniziato almeno 60 anni fa… Sono stato più di venti anni nella scuola e ricordo qualche esame della cosiddetta “maturità” in cui una scimmietta ammaestrata avrebbe fatto meglio del candidato che, poi, sarebbe stato immancabilmente promosso…; ricordo innumerevoli consigli di classe di fine anno scolastico in cui, come per miracolo, i voti presentati passavano da 4 a 6, con voto di consiglio… èhhh la democrazia…
Stessa prassi nella giustizia...
Stesso schema nella nuova Chiesa 2.000. Rimosso ogni riferimento morale al peccato, anzi rimosso il peccato stesso… tutti promossi, tutti salvati !








LE API SONO MEGLIO DI NOI

Parlavo stamattina con un contadino ultraottantenne; mi diceva che aveva trenta famiglie di api e ora gliene rimangono due. Le api riconoscono i fiori di piante OGM come i girasoli e non vogliono succhiarne il nettare. Quelle poche che lo succhiano muoiono. Inoltre sono disorientate e non riescono a ritornare all’alveare, secondo lui a causa delle onde generate dalle antenne dei telefonini… credo che abbia ragione. Se non ci saranno più le api finirà, ma già sta finendo, la natura così come Dio l’ha creata. Ecco, questo è il mondo che ci hanno regalato quegli stessi che ora impongono la “transizione ecologica” e che vorrebbero farci mangiare focacce fatte con farina di insetti.









L'UOMO CHE FA A MENO DI DIO


Stamattina, andando in auto, ho notato meglio una casa che conoscevo. Una casa di campagna del settecento, ristrutturata con giardino, prato e recinzione, una delle tante case di campagna di trecento anni fa, bellissime; avevano tutte la stalla, la cucina e il magazzino al piano terra e le camere ed altri magazzini al piano superiore; queste stanze magazzino al piano di sopra servivano a far asciugare il grano e il granoturco. TUTTE avevano, al centro della casa, sopra la porta di ingresso che dava sulla scala centrale, una nicchia nel muro, rivestita di intonaco bianco e con l’architrave a forma di arco, in cui era la statuina della Madonna, a protezione della casa, dei contadini, dei bambini, degli animali, dei raccolti. Anche questa ce l’ha, restaurata; solo che al posto della Madonna c’è la statua di un cavallo.
Di questi tempi mi viene insistentemente in mente il Salmo 48: «l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali… che periscono».
Aggiungo: "l’uomo che fa a meno di Dio diventa fatalmente, penosamente, tragicamente ridicolo."





sabato 21 gennaio 2023

DEMOCRAZIA


C'è una Contea, oltre la Terra dei Bipedi, sventurata e senza speranza. È abitata soprattutto da ovini, di tutte le specie, capre, capretti, montoni, pecore, agnelli, che per comodità chiamiamo pecore, e potrebbero condurre una vita felice, in pace tra di loro e con i vicini, ma li soverchia una grande calamità: tutta la regione è infestata dai lupi, che possono identificarsi in due tipi diversi. Il primo tipo è composto dai lupi riconoscibili, famelici e assetati di sangue, sempre a tormentare le pecore al pascolo, ad azzannarle, a punzecchiarle per provocarne la morte. Al secondo tipo appartengono i lupi non riconoscibili, perché travestiti da pecore, ma perfino più voraci dei primi. Sono quelli che detengono, da più di cento anni, il comando della "democratica" Contea. Passano accordi segreti tra le due congreghe, così i primi vengono lasciati agire senza intralci, nei loro sporchi traffici, occupando alla luce del sole tutte le aree riservate al pascolo, sotto gli occhi dei responsabili i quali, sistematicamente, ignorano le segnalazioni delle pecore di continue, reiterate angherie. Non bisogna reprimere sistematicamente, su ogni angolo della Contea, gli atti criminosi, ma dare periodicamente l’illusione della loro decisa opposizione al male, senza far vedere che, invece, lo condividono pienamente.
Avviene così, circa ogni decina di anni, che i capi delle pecore si accordino con i lupi per consentire la cattura di qualche loro capo. Si ma non quelli veri, perché i veri capi di tutta questa organizzazione ultra-criminale, di un super-gruppo che controlla tutti gli altri, non sono riconoscibili, pochi sanno chi siano, si sa solo che, sotto le loro sembianze sono i super-lupi, spaventosi più degli orchi, dotati di poteri inauditi. Solo alcuni, tra i più anziani, conoscono la loro vera identità, ma non possono rivelarla. Sanno pure, perché gli è stato tramandato, che questo piccolo gruppo proviene da quelle pecore, di una razza particolare, che tantissimi anni fa sono state cacciate dalla loro contea e, da allora, trasformatisi in super-lupi, vivono per vendicarsi di tutte le altre razze, perseguendone la totale eliminazione e, per raggiungere questo obiettivo, non si fanno scrupoli ad allearsi con i loro naturali nemici. Odiano l’erba verde delle radure, i fiori di fieno e di erica, l’acqua fresca delle sorgenti.
Così quello che viene catturato è un lupo anziano, che non ha più neanche la forza di ululare, ma questo le pecore non lo sanno. A loro viene detto che, finalmente, grazie al grande senso del dovere dei capi, alla loro dedizione, alla smisurata vocazione verso la “cosa pubblica”, alla religiosa adorazione della “democrazia”, all’amore per le pecorelle e per merito (e questo è vero) del coraggio degli incaricati, l'organizzazione criminale dei lupi è stata finalmente sgominata, così le pecore possono continuare tranquille a brucare l’erba dei prati, anche se, grazie anche all’uso di concimi inebrianti e alle periodiche punture, non si rendono neanche conto che stanno ruminando larve di scarabeo stercorario di colore verde, con le quali gli hanno sostituito l’erba vera.











martedì 10 gennaio 2023

LA CHIESA CAPOVOLTA

 





Nel 390 il vescovo di Milano Ambrogio scrisse all’imperatore Teodosio, che si era macchiato del massacro di alcune migliaia di cittadini di Tessalonica, i quali avevano linciato il capo del presidio della città:
«Ti scrivo non per umiliarti, ma perché gli esempi dei re ti spingano a cancellare dal tuo regno questo peccato. Lo cancellerai umiliando la tua anima davanti a Dio. Non ho verso di te alcun motivo di ostilità, ho timore: non oso offrire il Sacrificio se tu pretendessi assistervi» In pratica gli nega l’Eucarestia. Qualche anno più tardi, facendone l’elogio funebre, disse:
«Sì, ho amato questo uomo che preferì ai suoi adulatori colui che lo riprendeva. Gettò a terra tutte le insegne delle dignità imperiali, pianse pubblicamente nella Chiesa il peccato nel quale lo si era perfidamente trascinato, e ne implorò il perdono con lacrime e gemiti. Semplici cortigiani si lasciano distogliere dalla vergogna, e un imperatore non ha arrossito di compiere la penitenza pubblica, e da allora in poi non un sol giorno passò per lui senza che avesse deplorato la sua mancanza». E stiamo parlando dell’Imperatore!
Ora invece è la Chiesa, nei suoi rappresentanti terreni, che si prostra davanti ai potenti , come il pampero che, con un movimento repentino ed atletico, si è gettato ai piedi, fino a baciargli le scarpe (di pelle… e vernice nera) di un capo di stato islamico, ma questo è solo un episodio di una realtà molto più estesa. O come i vescovi e i sacerdoti che distribuiscono l’Eucarestia ai capi di stato, come Biden, ostinato fautore di una legge che uccide, non migliaia di adulti colpevoli di assassinio, ma milioni di bambini innocenti ogni anno.
Oltre al continuato sacrilegio compiuto nella distribuzione dell’Eucarestia, come gettoni della macchinetta del caffè, per le sanificazioni, le penose esibizioni dell’infilaggio sotto le museruole, senza parlare poi della effettiva predisposizione della totalità dei presenti in chiesa, mentre ai confessionali non si vede mai nessuno… ora abbiamo il capo del governo italiano, quindi un personaggio pubblico, che, alla cerimonia pubblica dei funerali di un ex papa, riceve, per le mani di un sacerdote, l’Eucarestia. Fa niente se convive fuori dal matrimonio (ma tanto ormai la Chiesa non lo considera più un Sacramento…); fa niente se ha dichiarato di non voler abolire né modificare la legge 194, quella che consente l’aborto in Italia, ma di volerla applicare pienamente, in quanto se è vero che dal punto di vista giuridico l’ipotesi della responsabilità oggettiva risulta pretestuosa ed inapplicabile, così non è davanti a Dio.