domenica 28 maggio 2023

PERLE DI SAGGEZZA

 


Felice è un vecchio contadino, “l’ultimo contadino” come lui si definisce. Mi racconta storie di un mondo lontano, anche se per me non lo è poi tanto, visto che ho avuto la fortuna di sfiorarlo, prima del ciclone seducente e devastatore della “modernità”.
Mi racconta che suo padre aveva conosciuto un anziano contadino, che la domenica andava a messa a Moregnano, percorrendo un sentiero di tre chilometri che scendeva nel fosso e poi risaliva per raggiungere la chiesa nel centro di questo piccolo castello. Ritornando a casa e ripassando nel fosso si caricava a spalla le pietre che gli servivano per la fondazione di una casetta che voleva costruire:
Tu voi mettee quillu sacrificiu de jii a la messa... invece òggni tutti è voni, a rrivà loco vandi co la machina…”.

(Tu vuoi mettere quel sacrificio di andare alla messa... invece oggi tutti sono buoni ad arrivare davanti alla chiesa con l'auto)







LA MESSA LAICA


L’arrivo trafelato del “capoccia della squadra di animazione" che, senza alcun gesto di riverenza, corre verso l’altare, e uno pensa “chissà cosa sarà successo”… forse senza di lui la messa non poteva cominciare.
La sciatteria delle Letture con il solito avvicendamento (perché bisogna accontentare tutti…), con la tipa capelli bicolore rosso fuoco su una base bianco latte, giacca colore “Barbarella”, scarpette che richiamano i capelli. Bohh, forse sarà la nuova “cotta” prevista per le signore ?
La raccolta delle offerte con i ridicoli inchini “bramitici” nei passaggi davanti all’altare.
La musica di sottofondo alla consacrazione, un violino stonato, molto stonato, suonato da un bambino che suona “piva, piva l’oli d’oliva”, antica filastrocca lombarda, che veniva suonata dai venditori di olio nel periodo natalizio. La prossima volta magari toccherà a Fra Martino Campanaro...
La distribuzione frettolosa della Santa Eucarestia da parte dei Ministri Straordinari. Sembra di stare alla festa di compleanno del più bel gatto del quartiere.

La Liturgia, quella vera, non può subire sconvolgimenti, semmai può avere aggiustamenti ma sempre sulla linea di tendenza che lo Spirito Santo governa. La Vera Liturgia è Forma della Sostanza più sublime che ci sia stata donata, ne supporta degnamente il compimento nella sospensione del nostro tempo, dono che anticipa il passaggio alla dimensione “senza tempo” di Dio. Ogni suo gesto, parola, musica, apparato, paramento, deve essere come Dio li ha voluti e come lo Spirito Santo li ha perfezionati a partire dalle innumerevoli indicazioni date alle guide del popolo fin dai tempi dell’Esodo. Non deve essere come li vuole l’uomo di ogni tempo e soprattutto come li vuole l’uomo confuso e disorientato di oggi.
La parodia della Vera Liturgia a cui ci tocca assistere non ha nulla di Sacro.


P.S.
Ovvio che uno può vestire e acconciarsi come gli pare ma non per fare il servizio durante la Messa.
Certo che i bambini vanno "capiti, aiutati, valorizzati, coccolati, accontentati, giustificati"..... soprattutto per compiacere i loro genitori… ma che c’azzecca con il decoro, il rispetto, il silenzio della Consacrazione ?







L'UOMO MODERNO

 

L’uomo moderno, docile esecutore inconsapevole dei precetti della più potente organizzazione criminale della storia, che nessun potere centrale è riuscito mai a debellare, anche perché essa stessa amalgama di quel potere, con l’illusione di crearsi un paradiso in terra, con la vanagloria di farsi lui stesso come Dio, sta preparando irreparabilmente la sua discesa all’Inferno, quello vero, di cui questo, camuffato da paradiso, è solo una effimera parvenza.






ALLARGA LO SPAZIO DELLA TUA TENDA

 

Prendo spunto dall’intervista che Aldo Maria Valli ha fatto a don Davide Pagliarani, superiore della Fraternità San Pio X. Non voglio parlare della Fraternità, dico solo che “non mi interessa”.
Allarga lo spazio della tua tenda” è un documento di lavoro elaborato per la riflessione dei vescovi nella tappa continentale del cammino sinodale, cioè per i vescovi riuniti a livello dei rispettivi continenti, pubblicato nell’ottobre 2022 dal Segretariato Generale per il Sinodo. Ci sono due passaggi, citati da Pagliarani, che descrivono in modo fumoso ma manifesto, addirittura spassoso ma tragico, dove questi qua vogliono andare a parare, che poi è la fase finale del progetto di dissoluzione della Chiesa di Nostro Signore:
«È importante costruire un modello istituzionale sinodale come paradigma ecclesiale di destrutturazione del potere piramidale che privilegia le gestioni unipersonali. L’unica autorità legittima nella Chiesa deve essere quella dell’amore e del servizio, seguendo l’esempio del Signore ».
«Il mondo ha bisogno di una “Chiesa in uscita”, che rifiuta la divisione tra credenti e non credenti, che rivolge lo sguardo all’umanità e le offre, più che una dottrina o una strategia, un’esperienza di salvezza, un “traboccamento del dono” che risponda al grido dell’umanità e della natura ».
Senti, senti.... chi ha la faccia.... di parlare di "gestioni unipersonali"..... Non sono "fuori di testa", di più... Vorrei chiedere la cortesia, a chi c’ha capito tutto, de facce capì pure a noiatri.









sabato 13 maggio 2023

L'ARTE DEL PRESIEDERE

 


Sono certo di fare cosa molto gradita ai lettori di questo piccolo blog, annunciando una delle tante iniziative "encomiabili" della nostra diocesi di Fermo, in collaborazione con la “CEI”. Occorre dire che di questa "arte" ne sentivamo proprio la mancanza, perché le “assemblee” domenicali in effetti avrebbero bisogno di un’animazione più festosa, una partecipazione più coinvolgente. Colpa dei seminari, dove non si dà abbastanza spazio alle discipline legate allo spettacolo, all’organizzazione di eventi, non si formano in modo adeguato, al passo coi tempi, sacerdoti esperti in “party planner”. Noi fedeli frastornati e annoiati ringraziamo commossi.




P.S.
braccia strappate all'agricoltura... le "dinamiche rituali"... la "proposta di lavoratori" potrebbe infatti essere quella de faie corcia' le maniche e mannalli tutti quanti a mmucnhià le cove iò li cambi....











martedì 18 aprile 2023

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

 



Una medaglia rovente e beffarda come le monete gettate dal Marchese del Grillo ai seccatori sotto il suo balcone, che rappresentano in modo tragicomico tutti quelli che ci hanno creduto, ustionandosi le mani. Il PD ha un’origine lontana, come la democrazia moderna nata sotto gli auspici delle due grandi rivoluzioni quella francese e quella americana guidate dai Fratelli Massoni. Un partito dove, come era previsto, è confluita tutta l’ala “sinistra” maggioritaria della Democrazia Cristiana, partito che, originato dal quello fondato, guarda caso, da un prete modernista, ha perseguito il disegno di traghettare, in modo solo apparentemente non rivoluzionario, questo sventurato paese verso il comunismo o la sua programmata metamorfosi. Tutto è andato come stabilito: Mani Pulite, la cancellazione dei due partiti di governo e la strada libera per la nascita del partito democratico.
Fratelli D’Italia, un nome un programma, appunto quello della fratellanza degli eletti, nato (può sembrare paradossale ma non lo è…) per far dimenticare le sue stesse origini.
Non due anime distinte della medesima concezione filosofico-politica, ma un’unica anima solo esteriormente dissociata dello stesso perverso sodalizio, partorito (questo sfortunatamente non abortito) allo scopo di portare a compimento la disintegrazione sociale e la cancellazione genetica e culturale di questo paese. Giorgio Almirante si rivolta nella tomba.

P.S.
Non è necessario che Lei faccia, magari una volta tanto, qualcosa di “destra”, sia perché nella “società sinistra” che abbiamo modellato questo non ha più alcun valore, sia perché le tecniche di assoggettamento che abbiamo adottato, soprattutto le ultime basate sulla “paura di morire”, hanno avuto grande successo; pensi che siamo persino riusciti a far accettare per bene tutto quello che è male e a far percepire per male molto di quello che è bene. Solo uno su mille resiste, ma per loro abbiamo già pronti altri metodi che non passano per il cervello.






domenica 16 aprile 2023

IL PIANISTA HA LASCIATO LA NAVE

Villa San Giuseppe - Torino.
Il Pianista ha lasciato la nave, l'hanno sventrata, demolita, rottamata, così come hanno fatto con i nostri ricordi e con le nostre anime, ma le nostre anime non si fanno "rottamare"....
Per me raffigura uno dei "segni" della FINE DELLA STORIA.
Claudio Gazzoli








mercoledì 12 aprile 2023

PREGHIERA PER LA CHIESA IN TEMPO DI APOSTASIA

 

Preghiera per la Chiesa in tempo di apostasia

(di un sacerdote ignoto)

SIGNORE GESU’, Maestro e Pastore delle nostre anime, abbi pietà di noi e della Tua Santa Chiesa: Tu l’hai costituita come sale della terra, luce del mondo e lievito dei popoli; e l’hai affidata a Simon Pietro e ai suoi legittimi Successori.

Ma essa sembra aver perduto il sapore, lo splendore e l’efficacia: non solo per lo smarrimento di molti suoi figli, ma anche per il tradimento di tanti suoi Pastori, al punto che – ormai – confusione e apostasia avvolgono ogni cosa.

Minacciati da una simile tempesta, ti preghiamo, o Signore, con viva fede: confondi e smaschera tutti quei lupi vestiti da agnello, che disperdono il Tuo gregge; abbrevia il tempo della grande tribolazione in cui siamo entrati; alleggerisci il peso della forte purificazione che ci meritiamo; e piega a Te – con l’onnipotenza della Tua grazia – le nostre menti orgogliose, le nostre volontà ribelli e i nostri cuori induriti.

Te lo chiediamo per i meriti infiniti della tua passione, morte e risurrezione, unica causa della nostra salvezza nel tempo e nell’eternità; per le virtù speciali della Tua Santissima Madre, che è anche Madre nostra, Immacolata e Addolorata; e per il coraggio eroico di tanti Tuoi Santi, che hanno testimoniato lo splendore della Verità anche in mezzo a dure persecuzioni, provenienti sia dal basso che dall’alto.

Sorgi, Signore, perché nuovi cinghiali stanno devastando la Tua Vigna.

Sorgi e disperdi i Tuoi nemici. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 






domenica 2 aprile 2023

I SANTI DIMENTICATI DALLA CHIESA


La Chiesa non parla più del trascendente, si identifica nelle cose del mondo, passeggere rispetto al progetto di Dio, come se non ci fosse una vita oltre la morte, come se fossimo costretti a giocarci tutto quaggiù. Si rotola nel campo dei porci, nelle corruzioni più rivoltanti dei corpi elette a modello, senza pensare minimamente di ritornare al Padre. Ma Gesù l’ha istituita proprio per parlare, all’uomo di ogni tempo, della vita eterna, per istruirlo e prepararlo a fargliela guadagnare. Ormai non c’è un ambito in cui questo non appaia, a volte in modo sconcertante, come nella Santa Messa, dove la vita eterna è del tutto svanita avendo emarginato “il Sacro”, nell'orientamento, nella forma deturpata, nelle letture oltraggiate, nelle vesti trasandate, nei gesti empi, nei canti indecorosi, nella sistematica profanazione delle Sacre Specie, nella sciatteria da balera di borgata. La Chiesa non parla più dei Santi, eppure basterebbe leggere, al posto delle interminabili, improbabili e ideologiche omelie domenicali, una pagina di qualche santo, per esempio Santa Teresa d’Avila:
Tutto ciò che vedo con gli occhi del corpo mi appare sogno e finzione; non desidero se non quello che ormai ho visto con gli occhi dell'anima e, sentendomene ancora lontana, questo, per me, equivale a morire”. Santa Teresa D’Avila “Libro della mia vita”.
Ecco, la Chiesa dovrebbe guidarci a vedere, esclusivamente, con gli occhi dell’anima. Invece è pervasa dei corpi fugaci e putrescibili.





domenica 26 marzo 2023

UNA DOVEROSA PREMESSA

Non ho alcun interesse a relazionarmi o "dialogare" con chi non accetta, per qualsiasi ragione, sia essa personale, culturale, politica, l’incontro con Nostro Signore. Vorrei avere a che fare soltanto con persone che hanno già scelto da che parte stare. Non è più il tempo della dialettica su temi che hanno, peraltro, l’esclusivo carattere della certezza. Ormai basta avere una piuma di discernimento per capire che tutto ciò che ci circonda è arido come la pietra, “su cui tutti i semi inaridiscono”. “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi”.
La Salvezza è un fatto individuale, non collettivo, non ci si salva insieme, perché si appartiene ad un’associazione benefica, ad un partito, ad un movimento o ad un’assemblea domenicale. Ci si salva solo perché si appartiene, ognuno di noi, alla Chiesa, quella Vera fondata da Gesù Cristo; perché si applicano i suoi insegnamenti di sempre, la sua Dottrina di sempre, le sue preghiere, i suoi Comandamenti e, soprattutto, si ricevono i suoi Sacramenti, che sono individuali non “collettivi”. Chi non accetta anche solo l’uno per mille dei dettami della Dottrina di Sempre è fuori dalla Chiesa. Dice Padre Pio: “vivete lontano dalla corruzione carnale, dalle profane assemblee, dagli spettacoli corrotti e corrompitori, dalle cattive compagnie. Continuate a camminare dietro a Gesù, e se seguendo Lui si è molto provati, è pure certissimo che di tutto trionferete sempre”. La condivisione è l’effetto non la causa della scelta individuale. Come scrive qualcuno «forse è il caso di cominciare a chiudere il portellone dell’Arca, lasciando a TUTTI gli altri la libertà di rimanere pervicacemente fuori. Perché credo proprio che stia cominciando a piovere».
Faccio mio l’appello di Aldo Maria Valli: «…a fronte della Rivoluzione, l’unica soluzione è la Contro-rivoluzione. Ma occorre saperlo: comporta il martirio. Prendere o lasciare. Se si prende, non ci si illuda di poter evitare persecuzione e sofferenza».

Claudio Gazzoli




CELIBATO

Bergoglio: "Non c'è nessuna contraddizione per un sacerdote nel potersi sposare"

Ecco cosa succederebbe ad un papa che distruggesse il celibato sacerdotale:
LA BEATA VERGINE MARIA A SANTA BRIGIDA DI SVEZIA
«Scopri che se un Papa si mostrasse incline ad autorizzare il matrimonio dei sacerdoti, trarrebbe un giudizio terribile; Dio lo colpirebbe con cecità spirituale e sordità; non potrebbe dire altro, né fare né gustare dell’ordine soprannaturale; e inoltre, dopo la sua morte, la sua anima sarebbe gettata nelle profondità dell’inferno, per rimanervi eternamente in preda dei demoni. Sì, anche se il Santo Papa Gregorio avesse stabilito questa legge, non avrebbe mai ottenuto misericordia davanti a Dio, se non l'avesse umilmente ritirata prima di morire».
Santa Brigida di Svezia, "Rivelazioni", VII, 10.





LA RICORRENZA

Sono stati i 10 anni più devastanti della Storia della Chiesa, gli anni più pericolosi per le nostre anime. Sono stati i 10 anni più disorientati della storia del mondo, gli anni più deturpanti la nostra umana appartenenza. La nostra natura sensibile e la innata tensione verso il soprasensibile sono stati rimescolati, circuiti, ingiuriati, disonorati. Le forze del male, che da tempo si erano preparate infiltrandosi, condizionando e poi dominando tutti i centri di formazione e di potere, hanno avuto via libera come lupi affamati in un pascolo affollato di agnelli, senza più difesa alcuna. E non ci rincuora il fatto che lo sapevamo, che eravamo stati avvisati di questo “Calvario”. Ci consola invece  la certezza che “NON PREVALEBUNT !”.



PRIMA LO STATO POI DIO – I CATTOCOMUNISTI


Spesso, quando si parla di “grandi donne” italiane, si ricorda Tina Anselmi, parlamentare nelle fila della Democrazia Cristiana.
La sua fu una carriera esemplare, dalla “resistenza” all’impegno politico. Donna di grande fede ci teneva comunque a dichiarare che la sua vita politica era impostata sulla laicità. Ha ricoperto importanti ruoli come quello di presidente della Camera e poi della commissione d’inchiesta sulla loggia P2 oltre a vari incarichi ministeriali. Sicuramente insospettabile, di grande serietà e onestà.
Il 28 maggio 1978 il Senato da il via libera alla legge 194 sulla “interruzione di gravidanza”. Tina Anselmi mette la sua firma sulla legge in qualità di Ministro della Sanità nel IV governo Andreotti. Prima lo Stato poi Dio, la rivoluzione su tutto.



DESTRA-SINISTRA

da CHIESA E POSTCONCILIO:
"Tutti i consiglieri di centrodestra del Veneto (di Lega, Fi, FdI) hanno votato a favore della decisione della giunta Zaia di finanziare con soldi pubblici una clinica per il cambio di sesso, che Zaia definisce "una scelta di civiltà". Ha infatti ragione, perchè solo una civiltà in decomposizione, di cui egli è un esemplare esponente, si assegna queste priorità."

Non esiste destra-sinistra, sono tutti al soldo dei loro padroni che rispondono ad un unico grande padrone che li accoglie tutti sotto le sue ali larghe da pipistrello colore rosso fuoco. "Destra e sinistra" è solo una maschera della schifosa, lugubre parodia di quella che chiamano democrazia.




LA FESTA DELLA DONNA

Le tenebre di oggi hanno avuto inizio, in senso moderno, nel periodo oscuro degli anni 60-70. Tra gli slogan che venivano urlati nei lugubri cortei stracolmi di scansafatiche di buona famiglia uno dei più rovinosi è stato la “autodeterminazione” della donna. Non avevo fatto nulla per capirlo allora. Solo ora ho compreso in pieno che cosa voleva significare: il “diritto” delle donne di ammazzare più di sei milioni di bambini, solo in Italia.





LE DONNE SONO SUPERIORI


Bergoglio: " le donne sono superiori". E cita Van Der Layen.
A parte i discorsi da bar di stazione di servizio, ci risiamo… Come la “grande italiana”, quella che si vantava di aver fatto 15.000 aborti convincendo le madri, tanto per vincere la eventuale momentanea afflizione, a giocarci a tiro a bersaglio mettendoli sui barattoli di vetro della marmellata. Ora esalta la paladina europea di tutti i diritti, ma proprio tutti, tutti… tranne il diritto di un bambino di venire al mondo e di non essere fatto a pezzi; per scongiurare le smagliature, e contribuire a nascondere le rughe delle donne che non vogliono invecchiare, perché pure “non invecchiare” è un diritto…
I diavoli, come i visitors, sanno riconoscersi tra di loro.




MARKKETTING


Sono entrato ieri in un ufficio postale, dopo diverso tempo. Alle pareti, sui monitor, sui banconi, tappezzato da manifesti di una nota e "attempata" presentatrice televisiva. Non ero preparato, la prossima volta mi faccio prima un bicchiere di biochetasi. Ovvio che sono un caso isolato e “loro” lo sanno bene. Loro sanno come convincere la clientela di Poste Italiane a comprare i loro prodotti; sanno bene che quasi tutti, inebriati degli effluvi televisivi, sono stregati e tranquillizzati da codeste figure di cartapesta riempite di carta e colla come i pupazzi dei bambini di una volta. Sanno pure come convincerli a mettere una crocetta su un simbolo equivoco, con una matita improbabile, dentro una cabina puzzolente.
Quando ero bambino le persone “umili” si inebriavano delle grazie assicurate dai Santi e dalla Vergine Maria, dei quali non mancava mai l’effige sulle pareti o sui mobili scarni delle case modeste di allora. Quale abisso senza fondo di spazzatura e di imbecillità ci separa, ormai, da quello stato ormai arcaico !