lunedì 30 dicembre 2024

NOTTE DI NATALE

Non voglio riferire il nome del monastero dove sono stato a messa la notte di Natale, anche se è facilmente individuabile (almeno da chi mi conosce...), perché, in fondo, “jé voio vene a queste monache”, infatti penso che sono, molto inconsapevolmente, parte del sistema nei confronti del quale, anche volendo, possono fare niente. Il dramma, ma è più una pantomima, è che loro pensano di aver fatto bene a chiamare un’arpista ed una violista a riempire l’atmosfera di musiche mielose e languide, come la ninna nanna di Brahms (ma che ci’azzecca?) che invitano a dondolarsi al ritmo lento della musica. Perché il popolo deve sentirsi bene la notte di Natale, magari pure quelli che ci vanno solo quella notte a messa, perché Gesù è venuto per renderci più buoni.
Poi arriva l’omelia del prete, ormai molto anziano e curvo, che si trascina fin sull’altare. A braccio, in una patetica evocazione di rigurgiti sessantottini, “festeggiamo anche la seconda venuta di Nostro Signore che verrà, come promesso, a prenderci tutti e portarci con Lui e a trasformare la Terra in paradiso”. Mi domando “ma dove l’avrà letto?”; magari "a Giudicare i vivi e i morti", come dovremmo sapere tutti. Al momento della comunione vedo una mamma, molto solerte nei confronti delle figlie adolescenti, che per tutta la messa stavano sbracate sulla sedia tra il telefonino e il soffitto (su di loro quella musica non fa alcun effetto...), ad obbligarle a fare la comunione. Erano davanti a me quando, presa l’Eucarestia nelle due specie, ritornavano al banco ridendo tra loro e masticando, con evidente disgusto, il sapore acre del vino.

Non mi meraviglia ormai che tutto avvenga al contrario, in un mondo al contrario, in una società al contrario, in una scuola al contrario, in una educazione al contrario, in una Chiesa al contrario. La notte di Natale non siamo tenuti a suonare la ninna nanna a Gesù, che non è un bambino come tutti gli altri, non Lo dobbiamo dondolare, questo lasciamolo alla Mamma, Lo dobbiamo Adorare, come fecero, ignoranti e puzzolenti, i pastori e lasciamo che gli Angeli riempiano l’aria, come in quella capanna solitaria, di musiche celestiali.
Se togliamo il mistero alla notte di Natale, per farla come piace a noi uomini inclini ai sentimentalismi, la facciamo diventare una parodia di sapore protestante, mentre ha tutti gli elementi di un Dramma infinito.

 

 

 


giovedì 19 dicembre 2024

MAGICO NATALE

 

La rivoluzione tragicomica, ovvero come ti islamizzo pure il Natale.
Da molti anni ormai, direi dagli anni ’60, il periodo natalizio è diventato la vetrina di tutte le trivialità del consumismo, delle cose e dei cervelli. Questo, solo questo, è il motivo per cui non la sopprimeranno. Negli ultimi anni tuttavia appare evidente la volontà dei soliti... di trasformare la festa del Natale in altro, con lo scopo primario di farne cancellare il Vero Significato. Entrando in un grande centro commerciale campeggia la scritta, sopra una piramide di panettoni, pandori, torroni, spumanti..., “MAGICO NATALE”. Ora Fermo, la città dei balocchi, prende spunto dalla leggenda di Aladino che, pur essendo ambientata in Cina, ha riferimenti chiaramente mussulmani. Si affannano nella ricerca di temi che possano accomunare tutti... per la grande ammucchiata che stanno preparando. Ora il genio della lampada, poi chissà quale diavoleria...
La “magia” è diventata il collante del mondo contraffatto delle lusinghe post-rivoluzionarie. Avendo eliminato Dio, occorre sostituirlo con un surrogato che, pure se ridicolo, svolge egregiamente il suo compito di sorgente di tutte le illusioni dell’uomo cloroformizzato. Non è sufficiente non metterci piede.
Non mi meraviglia affatto che tra gli sponsor ci siano la Regione Marche e l’Unesco. Mi sarei aspettato pure la Curia di Fermo, tanto per completare il quadro.
No ! Il Natale non è magico, il Natale è VERO.

 

 

 

martedì 10 dicembre 2024

LA FESTA DELLA MADONNA DI LORETO (La Madonna de li cuppitti)

Ricordo, da bambino, la sera del 9 dicembre, quando tutto il paese si prodigava nella raccolta della legna da ardere “pé lu focaró”. Ricordo lo sfavillio delle luci dei falò accesi nelle campagne e nei paesi vicini, quasi a gareggiare in intensità, per rievocare il passaggio della Casa della Madonna di Loreto, portata in volo dagli Angeli.
Ieri sera, mentre abbiamo acceso un piccolo falò a causa della legna bagnata, nella campagna intorno non ho visto una sola luce, se non quelle dei soliti lampioni. Ma la Madonna non ci abbandona, è unicamente Lei ad illuminare questo buio nero come il carbone, cupo come una galleria senza sbocco, fetido come una discarica di carcasse a cielo aperto.
 
 
 

giovedì 28 novembre 2024

L'ORA DI RELIGIONE

La proposta di trasformare l’ora di Religione nelle scuole in una materia che si occupi di solidarietà, rispetto delle altre religioni, storia delle religioni e altre amenità...non è altro che la formalizzazione di una situazione già in atto da almeno cinquant’anni. La solita storia di far assimilare lentamente una metamorfosi che non sarebbe stato possibile, almeno negli anni cinquanta, produrre per legge, il naturale epilogo di una pratica a cui ha contribuito, paradossalmente ma non tanto, visto da chi viene la proposta, la stessa Chiesa Cattolica.
Il disfacimento dell’utopia di conciliare la rivoluzione con la fede, un ossimoro mostruoso, come “Democrazia Cristiana”….
La conseguenza, ma anche la causa, dell’abisso in cui è caduta la nostra società.


P.S.

Il fatto è che quando uno legge una proposta del genere pensa subito "vabbè.. il solito comunista, cattocomunista, radicale o di qualsiasi altro partito, tanto ormai sono tutti uguali..." E invece no ! Questa proposta viene da un vescovo ! ... ma non è che sono pure loro uguali a quegli altri !!??
Cronache da un mondo alla rovescia !


Per un'analisi approfondita si legga il seguente articolo:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2024/11/andrea-mondinelli-riflessione-sullora.html#more

 


lunedì 25 novembre 2024

BUCATINI ALL'AMATRICIANA


«Ecco, padre, avrei preparato la confessione generale, finalmente posso esporre tutti i peccati che nelle precedenti confessioni, per ignoranza, per faciloneria, per “rigidezza” ho omesso di riferire.»
«Bravo, figliuolo, ti ascolto»
«Confesso di aver parteggiato per Scipione a Zama contro gli africani di Annibale e per il generale Ezio nelle battaglie contro Attila. Inoltre ho fatto assolutamente il tifo per la flotta cristiana durante la battaglia di Lepanto.
Confesso di aver sempre creduto nella gerarchia, di aver disprezzato la democrazia nella conduzione delle parrocchie e la sinodalità nel governo della Chiesa.
Confesso di aver avuto l’abitudine di gettare dal finestrino la carta delle caramelle, di aver utilizzato l’automobile anche per brevi spostamenti che avrei potuto percorrere a piedi.
Confesso di aver tifato per Capitan Miki e per Tex Willer nei combattimenti contro gli indiani.
Da bambino poi, assieme ai miei compagni di giochi, solevamo fare la pipì sui prati, anche se non avevamo coscienza dell’oltraggio verso la madre terra.
Riconosco pure di non avere mai avuto troppe simpatie per quei diversamente maschi… che ci hanno pure provato con me, che, anzi, li avrei liquefatti.
Ammetto di aver contribuito al fenomeno chiamato “effetto serra” quando da bambino facevo oscillare l’incensiere per tenerlo acceso mentre fumi di gas combusti salivano verso il soffitto della chiesa e, da lì, per qualche pertugio sui finestroni, verso il cielo.
Chiedo infine perdono per tutte le cimici, mosche, moscerini, zanzare, vespe, calabroni, millepiedi che ho ammazzato in tutta la mia vita.
Inoltre, padre, avrei alcuni peccati contro i Comandamenti….»

«O nooh, quelli non serve confessarli, e poi non sono neanche peccati, anzi alcuni sono atti liberatori, altrimenti siamo schiavi delle convenzioni...  Figliuolo, i tuoi peccati sono gravissimi, offese inammissibili contro la Madre Terra e contro il nuovo ordine del mondo; prima di darti l’assoluzione devo essere certo che avrai applicato la penitenza che sto per darti. Quando ritornerai, avrò modo di verificare, guardandoti, se sarai stato diligente: allora… per penitenza dovrai, per le prossime due settimane, trattenere il respiro e inspirare poca aria in modo da emettere pochissima CO2; inoltre ti nutrirai solo di insetti liofilizzati e grilli in scatola, niente pane ovviamente e pochissima acqua, da non sprecare neanche per lavarti, sai, per non esaurire le falde freatiche !»

Esco in preda ad un attacco di nausea mentre mi viene da esclamare:
«C’è cascaaatuu….!! Ma quissi è tutti mattiii…!     M’è venuta una gran voglia di "peccare", tuffandomi in un traboccante piatto di bucatini all’amatriciana, spolverati a neve di pecorino romano !».

 

 

 

martedì 12 novembre 2024

MASCHERE DI PIETRA

 


Fantasmi diafani, orchi repellenti, figuri grotteschi hanno occupato la Chiesa, nella sua compagine terrena. Sembrano maschere della commedia dell’arte, solo maschere però, senza un essere umano dentro, senza un attore capace di muoverle, inamovibili ma inconsistenti, quasi inesistenti, grondanti putridume, solo apparentemente verbose, pietrificate per sempre come i mostri di villa Palagonia.

 

 

 

venerdì 8 novembre 2024

LUCIFERA

La foto del papa che va a trovare la "lucifera", data la probabilità infima che ci sia andato per convertirla o che sia stato chiamato per la confessione, la stessa probabilità che Zelensky si rechi a Mosca ad abbracciare fraternamente Putin, esala un puzzo insopportabile di carogna di cane randagio, roso da una colonia di vermi ripugnanti. Una lugubre messinscena che richiama in un flash tutte le brutture della Rivoluzione, dai canestri di teste tagliate di Place de la Concorde, ai migliaia di martiri della Vandea, dalle profanazioni delle chiese dei soldatacci di Napoleone alle vittime delle Risorgenze, dai massacri delle popolazioni meridionali del cosiddetto Risorgimento ai milioni di morti procurati dai comunisti in tutti i continenti, fino alla moltitudine di bambini fatti a pezzi nel ventre materno riguardo ai quali la luciferina si vantava, senza ovviamente mai pentirsi, di aver contribuito per circa quindicimila, senza neanche vergognarsi di raccontare di averci giocato, con alcuni di loro, al tiro a segno dopo averli messi in un vasetto di vetro della marmellata.


N.B.
Mi sembra, dalle foto scattate dal fotografo ufficiale..., ma posso sbagliarmi, che non porti il Crocefisso. Forse per non offenderla ?


Avevo scritto questa lettera per il blog di Marco Tosatti:




RICOMINCIARE A SOGNARE

Non dobbiamo farci illusioni esagerate ma possiamo cominciare ad avere un lumicino di speranza di riappropiarci della nostra LIBERTÀ e rigettare tra le fiamme dell'inferno la liberte' che ci hanno propinato fino ad oggi.




giovedì 31 ottobre 2024

MASCOTTE





Una peculiarità fenomenale di questi "tizi" che governano la struttura terrena della Chiesa è che riescono a superare sempre qualunque umana immaginazione. Non si può mai dire "ora hanno superato il limite" semplicemente perché non c'è un limite. Così mi trovo spesso a pensare, come in questo momento, che cosa stanno preparando per i prossimi mesi, quale altra smisurata porcata stanno organizzando? E qualunque cosa io immagino, loro, fatalmente, riescono sempre ad andare oltre, oltre il grottesco più bieco, oltre l’inimmaginabile. Mi scuso anticipatamente con le signore che seguono questo piccolo canale per quello che sto per proporre, ma purtroppo questa è la realtà. Stavo scrivendo qualcosa su questa orribile “mascotte” del prossimo giubileo, e chissà perché non un immagine sacra tra le infinite possibilità che la storia della Chiesa mette a disposizione e mi chiedevo perché allora non hanno scelto la pachamama ? Poi ho visto questa foto che fa vedere questo coso che chiamano “luce” (guarda un po’ !!…) con altre “creazioni” di questo tizio a cui hanno pensato di rivolgersi. Al centro si vede un “vibratore” con il disegno di un diavoletto che, a parte i colori, assomiglia tremendamente alla mascotte scelta per il Giubileo. Mi domando allora, il giubileo di chi ?
 
 
P.S.
Scambio di esperienze cul  turali:
per il vibratore avranno chiesto la consulenza di Tucho ?
 
 
 

 

 

 

OSSESSIONE


L’ossessione del papa, opportunamente sostenuta da chi persegue lo scopo di far scomparire la nostra civiltà, si ripete ad ogni occasione. Ieri, ricevendo i “rimasti” di un ordine religioso, li ha sollecitati all’accoglienza dei migranti, come se non fosse ormai l’obiettivo primario di tutti gli ordini. Non lo zelo per salvezza delle anime, il fervore verso la sana dottrina, il rispetto puntiglioso della regola del fondatore, il richiamo costante alle urgenze dell'anima (alla quale peraltro non credono affatto), la cura dei battezzati di casa nostra, ma la esclusiva premura verso “gli altri” qualunque sia la loro religione, senza alcuna considerazione verso i pericoli gravissimi di un futuro che già, in paesi come la Francia e l’Inghiterra (ma noi veniamo a ruota), in costante destabilizzazione, procede rapido verso il rischio della guerra civile.
Un tale, venuto da un paese lontano, completamente avulso dalla nostra civiltà, anzi in odio tremendo verso di essa, recuperato da una psicanalista ultra-comunista sui temi tanto cari a Trotskii e compagni, totalmente perso nei miasmi della carne, in combutta con i malefici sodalizi che, per ragioni ataviche, perseguono il nostro annientamento, che si ritrova a guidare la più importante istituzione della storia, si permette, sistematicamente, di intromettersi negli affari interni di questo sfortunato paese senza che nessuno abbia da ridire, anzi essendone agevolato.
Chiamavano Attila “il flagello di Dio” metaforicamente.
Bergoglio è "letteralmente" il flagello di Dio.
 
 
 

 

 

 

lunedì 28 ottobre 2024

ALLA DISPERATA RICERCA DI UN PRETE NORMALE

Diventa sempre più problematico, ai limiti dell’irrealizzabile, trovare un prete che sia un vero apostolo della fede.
Un prete inequivocabilmente uomo.
Un prete sommamente ignorante in tutte le cose del mondo, sapientissimo in tutte le cose di Dio.
Un prete che ricusi il modernismo in tutte le sue forme, purulente.
Un prete vestito da prete.
Un prete che, se uno lo vuole interpellare, sa infallibilmente di trovarlo in chiesa.
Un prete che non si esalti in una farsesca parodia della liturgia, che ne rispetti minuziosamente le regole millenarie.
Un prete che non ci tratti da protagonisti ma ci faccia sentire la nostra piccolezza davanti a Dio.
Un prete che abbia la disposizione d’animo per essere sacerdote vero, vero Alter Christus, nel dramma infinito del Santo Sacrificio.
Un prete esteriormente modesto, interiormente distinto.
Un prete autorevole, che susciti rispetto e soggezione.
Un prete che ammonisca duramente davanti al peccato, che rammenti scrupolosamente la strada della Salvezza.
Un prete che non abbia remore di sorta ad attribuire penitenze anche onerose.
Un prete che abbia il coraggio di dire la Verità davanti al mondo, a qualunque costo.
Un prete che nella condotta, nel portamento, nell’abito, nel linguaggio, nel gesto, nel saluto, nell’espressione, richiami, senza mai esitazioni, di essere un uomo di Dio.
Un prete che non parli di niente che non scaturisca dalla Santa Dottrina millenaria.
Un prete che non si occupi minimamente di blandire il mondo, ma di servire unicamente Dio.
Un prete che si preoccupi esclusivamente, meticolosamente delle anime a lui assegnate.

 

 

 

sabato 26 ottobre 2024

MA QUALE ORRORE ?

 

 

Ridicoli ! Che senso ha farci un festival quando la realtà supera alla grande ogni più repellente rappresentazione ! Sarebbe come organizzare un festival sulla polvere o sulle cimici.. e lo sanno bene visto che l'hanno voluta loro...




giovedì 3 ottobre 2024

UN MONDO FINITO...

Hanno disinnamorato i giovani a questo paese, fin dall’infanzia, nell’indottrinamento della scuola e dei media, alla nostra storia, alla nostra cultura millenaria, alle nostre vere tradizioni, alla nostra nativa identità romano-cristiana.
Come avevano fatto, negli anni post-unitari del cosiddetto Risorgimento, in modo solo apparentemente più violento, usando, in tutto il sud, le fucilazioni, le deportazioni di massa, le prigionie in campi di concentramento iperaffollati, lo sradicamento di intere comunità dai luoghi d’origine, lo smembramento delle famiglie, la violenza fisica sulle donne, la distruzione con il fuoco di interi paesi, la confisca delle terre, l’azzeramento di secoli di pratiche agricole, artigianali, di relazioni, di costumi, di usanze, di senso di appartenenza. Quello che alcuni storici, non allineati, pochi per la verità, non esistano a chiamare genocidio.
Così, negli ultimi anni dell’ottocento fino ai primi del novecento milioni di uomini, donne, bambini hanno lasciato le loro terre per recarsi in luoghi sconosciuti dove non li avrebbero accolti a braccia aperte, ospitati, accuditi, curati, sussidiati e riveriti.
Ora usano modi molto seducenti, che fanno leva sulle aspirazioni più tangibili, sulla navigazione facile a favore di vento, sulle “sensazioni” rapide, proponendo continuamente modelli esteriori, ombre proiettate sul fondo della caverna nella quale sono legati, come quella del mito, senza mai potersi voltare indietro a vedere la luce, anzi pensando di essere nel migliore dei mondi possibili. Altrimenti non si spiegherebbe come un giovane possa recarsi a Shangai senza batter ciglio, anzi sentendosi elettrizzato, o a Sidney o a Toronto, pensando di essere “cittadino del mondo”, credendo di abbracciare l’infinito, senza avere la più pallida percezione che più ti sembra di dominarlo, più diventa irrilevante, passeggero, mentre l’Infinito, quello vero, è tutto da un’altra parte.

 

 

sabato 28 settembre 2024

Medjugorie

Il (presunto) terzo messaggio della Madonna a Medjugorje:
Messaggio del 20 maggio 1982
Sulla terra voi siete divisi, ma siete tutti figli miei. Musulmani, ortodossi, cattolici, tutti siete uguali davanti a mio Figlio e a me. Siete tutti figli miei. Ciò non significa che tutte le religioni siano uguali davanti a Dio, ma gli uomini sì. Non basta, però, appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati: occorre rispettare la volontà di Dio. Anche i non cattolici sono creature fatte a immagine di Dio e destinate a raggiungere un giorno la salvezza, se vivono seguendo rettamente la voce della propria coscienza. La salvezza è offerta a tutti, senza eccezioni. Si dannano soltanto coloro che rifiutano deliberatamente Dio. A chi poco è stato dato, poco sarà chiesto. A chi è stato dato molto, sarà chiesto molto. Soltanto Dio, nella sua infinita giustizia, stabilisce il grado di responsabilità di ogni uomo e pronuncia il giudizio finale”.
Questo inquietante messaggio del 1982, quanto mai "opportuno", è in perfetta continuità con i documenti conciliari, soprattutto Nostra Aetate e Dignitatis Humanae ed anticipatore della dichiarazione di Abu Dabi e di Singapore. Non è un caso che proprio a partire da quegli anni ci fu una grande accelerazione, anche con la nascita dei movimenti, verso la mondanizzazione della religione e quindi della Chiesa, l’abbandono del “sacro”, la riduzione del soprannaturale ad emozione, la corruzione dell’anima con il sentimento. Un percorso di cui oggi possiamo vedere le macerie, se solo ci togliamo gli occhiali con le lenti colorate.
La Madonna dice a Bruno Cornacchiola:
La salvezza viene da Gesù mio figlio, il Verbo del Padre, e non cambia né la forma, né la sostanza…Per entrare nella grazia ci vuole il battesimo, e per vivere il battesimo occorre la conoscenza della dottrina della verità della salvezza. E questo avviene soltanto nella Chiesa, fondata da mio figlio, che non è parola di un uomo o fondazione di un uomo che fonda una nuova religione, ma è Parola di Dio…Lo ripeto ancora. Resta sempre quel detto dei santi, dagli apostoli in poi, che hanno sempre insegnato senza la Chiesa non c’è salvezza e fuori di essa è difficile il vivere e l’accettare Dio uno e trino…
…figlioli, siete giunti in una situazione cruciale: parlate di tutte le religioni e il gregge aderisce sbandandosi, perché voi sparlate della dottrina di salvezza delle anime…Non crediate, figli miei, alla libertà di religione nelle religioni. Tale libertà non fa amare Dio e i suoi comandamenti e le sue leggi d’amore…
La Madonna a Melania di La Salette:
L’intero universo sarà preso dal terrore, e molti si lasceranno sedurre, perché non hanno adorato il vero Cristo vivente tra di loro.”
Ricordo inoltre le sofferenze offerte per la conversione dei peccatori da Giacinta di Fatima che soleva dire che “senza la confessione non c’è salvezza”.
La Madonna a Pedro Regis il 16 giugno 2024: «Qualunque cosa accada, non dimenticate: l'unica e vera Chiesa del Mio Gesù è la Chiesa Cattolica».
«Dite a tutti che la verità è mantenuta integra solo nella Chiesa Cattolica, fondata da Mio Figlio Gesù, per portare il Vangelo della Salvezza a tutti i popoli» 14 settembre 2023.
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.» Giovanni 14:6.

Può la Madonna contraddire sé stessa ? Può la Madonna contraddire Suo Figlio ?
Se devo scegliere tra la credibilità di una bambina che decide di farsi operare senza anestesia tra atroci sofferenze, nell'indigenza assoluta e nella solitudine davanti alla morte e una signora attempata che gestisce un albergo quattro stelle dove ospita i pellegrini smaniosi di "apparizione", preferisco di gran lunga la prima.
Vero è che siamo portati a ricercare nei messaggi Mariani segni che confermino le nostre personali convinzioni in questo momento storico. Ma Medjugorje è imbarazzante, imbarazzante la vita di questi ragazzi, ora adulti redditizi patrocinatori di sé stessi, imbarazzante il contenuto perfettamente allineato e rassicurante dei messaggi, imbarazzante il sostegno a questa Chiesa apostata ed eretica, opportunamente cavalcato dai potenti mezzi di informazione e di “intrattenimento” religioso.

 

 



lunedì 23 settembre 2024

IL BALLO (SBALLO) DEI GIRALAMPADINE

Alla messa di ieri mattina, il prete, all’omelia, dopo le solite smelenzaggini tra cui la sua definizione di Salvezza, che consisterebbe nel fatto di poter vivere secondo la nostra “vera natura”, senza, né ieri né mai, alcun accenno ai Novissimi e, quindi all’alternativa abietta e mortifera della Salvezza, che sennò non sarebbe salvezza, giusto per non spaventare troppo i convenuti della domenica mattina, ha proposto di recitare il Credo seguendo il foglietto, nella sua versione che ha chiamato originaria. Poi ha aggiunto: «recitiamo questa versione al posto di quella “arricchita” da Paolo VI».
Vorrei, visto che la liturgia della messa è cosa molto seria e non è una festa di compleanno ma proprio tutta un'altra cosa, suggerire a questo e ad altri sacerdoti, invece di passare il tempo al bar, a fumare, a fare i pacchi della Caritas, ad accogliere quelli di altre religioni, ad esercitarsi nelle coreografie da giralampadine, a coinvolgere i bambini in cose più grandi di loro solo per sciatto teatrino, di tornare a studiare la nostra Religione (anche se in fondo penso che sono irrecuperabili).
L'unico compito, come fine ultimo, per cui siete stati "chiamati", quando siete stati chiamati..., è quello ESCLUSIVO della SALVEZZA DELLE ANIME, non dei corpi o della salvezza del mondo, figuriamoci missione impossibile.... La nostra vita terrena, finita, rapportata all'infinito  dell'eternità, vale un INFINITESIMO, escatologicamente prima che matematicamente (ma ci credete ?).
Cominciate a passare TUTTO il vostro tempo nelle chiese, tenendole aperte, a pregare, a confessare, a recitare la liturgia delle ore, come faceva il vostro protettore, il Santo Curato d’Ars.
Il Credo che si recita normalmente a messa, non è stato voluto da Paolo VI, che pure di nefandezze ne ha compiute un’ecatombe, è il “Simbolo niceno-costantinopolitano, arricchito con le affermazioni cristologiche definite nel Concilio di Nicea e con le affermazioni di fede pneumatologiche definite nel Primo Concilio di Costantinopoli.” La sua versione recitata in italiano non è altro che la traduzione esatta del testo latino della Vulgata, con piccole aggiunte non posteriori all'ottavo secolo, declamato durante la messa da 1700 anni. Ma è ovvio il motivo per cui lo vogliono “esautorare”, in perfetta attuazione dei principi ecumenici decretati dall’unico concilio che ormai conta per loro.
Innanzi tutto, quello che viene fatto recitare a discrezione della CEI chiamato impropriamente “Credo degli Apostoli” è stato composto attorno al secondo secolo.  Inoltre:

Credo degli Apostoli
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica…
Credo
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica…

Il Concilio di Nicea ha aggiunto “una, santa, apostolica” e non è poco.

Ma soprattutto manca la dichiarazione che ha provocato il Grande Scisma d’Oriente, il famoso “filioque”  “e dal figlio”:
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio…

Ecumenismo d’accatto, infiltrato, insinuato e, perciò, come tutto il resto da almeno 60 anni, normalizzato.

 

 

 

 

 

sabato 31 agosto 2024

IL GRIDO DELLA TERRA

 Il 30 agosto, Francesco ha pubblicato le sue intenzioni di preghiera per settembre, intitolate "Per il grido della terra".
Francesco scrive: "Preghiamo affinché ognuno di noi ascolti con il cuore il grido della terra e delle vittime dei disastri ambientali e dei cambiamenti climatici, e si impegni personalmente a prendersi cura del mondo che abitiamo".

No Bergoglio, io non sento affatto il “grido della terra”, semplicemente perché la Terra non grida, casomai fa rumore come l’oceano, il vento, il vulcano. No Bergoglio, anche se mettessi in posizione yoga, che piace tanto a voi…, o davanti ad uno di quegli idoli che voi tanto adorate, non sentirei proprio nessuna voce, nessun grido.
Invece, nel silenzio della mia anima, riesco ad avvertire le grida delle anime in sintonia con la mia, per essere state abbandonate a loro stesse in questa landa desolata, senza acqua e senza conforto.
Piuttosto percepisco, ma direi ne sono inondato, il puzzo che proviene dalla terra nella quale avete voluto far cadere le nostre anime, come tanti palloncini slanciati verso l’Alto, sgonfiati dell’aria leggera dello Spirito, per riempirli di tutte le liquide aberrazioni, molto terrene, che voi stessi condividete.
Riesco persino ad ascoltare le urla delle anime di una moltitudine di bambini tagliati a pezzi dentro al ventre materno, che invece nel loro corpo avrebbero voluto rimanere, per viverla tutta questa vita e cercare di guadagnarsi il paradiso, per quella pratica diabolica che voi dichiarate essere un “caposaldo della società” e che subdolamente assecondate, con le vostre accademie, con le vostre pubblicazioni.
Avverto pure le grida di milioni di fedeli che avete convinto a farsi inoculare quel liquido che, tra l’altro, ha origine proprio da quella pratica diabolica.
Gesù non ha trattato i grandi temi delle società di allora, che pure ce n’erano, magari più di oggi, non ha parlato alle masse, ai gruppi sociali e politici; non ha parlato ai lebbrosi, ai poveri, ai centurioni, ai pubblicani, ai benestanti… ha parlato al lebbroso, al povero, al centurione, al pubblicano, al benestante… ha parlato al cuore di ognuno di quei cinquemila che erano con lui sulle sponde del lago di Tiberiade. Per questo non sono affatto interessato alle sorti della “terra”, che non ho la presunzione di modificare e per le quali non posso proprio fare nulla, ma sono molto occupato ad ascoltare il grido della mia anima sotto gli attacchi del peccato che voi avete voluto affrancare perché parte costitutiva di quella dimensione terrena che voi agognate, dopo aver demolito, come raccomanda il vostro unico riferimento ideologico, ogni richiamo verso l’Alto.

 

 

 

 

martedì 13 agosto 2024

POMERIGGIO DI SOLE

 


Pubblico queste due foto che ho fatto in Basilicata, penso ad Acerenza, nel settembre del 1977.
Le pubblico per rendere omaggio a queste persone, ormai nel vento, come tutte quelle di un mondo cancellato dalla modernità. Che la loro sofferenza, dissimulata dalla sopportazione paziente, dal senso della vita vera, quella dell’attesa, potesse averli pienamente emendati al momento di presentarsi davanti a Dio.
 
 
 
P.S.
Se qualcuno, leggendo, riconoscesse il luogo o addirittura le persone, lo pregherei di segnalarmelo.





domenica 11 agosto 2024

LA PIETÀ PERDUTA


 



Norman F. Carver era un architetto-fotografo americano che, negli anni ’70 ha girato l’Italia per fotografare quello che era rimasto dei nostri paesi. Ne è venuto fuori un bellissimo libro di fotografie “Borghi Collinari Italiani”. Tra tante bellissime foto mi ha molto colpito questa.
A Pisticci, un borgo bellissimo nella Basilicata meridionale ad una quindicina di kilometri dalla costa ionica, bianchissimo di calce, passando per una delle sue viuzze, ha chiesto al proprietario di una casa di poter fotografare l’interno. Il proprietario ha acconsentito a patto che avesse fotografato anche lui mentre recitava il rosario rivolto ad un’immagine della Madonna posta vicino al soffitto. Quale più elevato decoro avrebbe potuto far ritrarre ? Quale gesto più sublime avrebbe potuto compiere per far apparire quella casa umile più bella di una reggia ? Una testimonianza semplice ma splendida di pietà popolare, che negli anni settanta poteva capitare ancora da quelle parti, perché il mondo, che era completamente cambiato quasi ovunque, stava cominciando a cambiare pure lì. Ho fatto un viaggio in Basilicata nel settembre del 1977, assieme ad un mio amico originario di quelle parti, mi sono rimaste alcune foto che pubblicherò e posso testimoniare che quel mondo era rimasto quasi ancora non intaccato dai sussulti della modernità.
Se dovesse passare oggi un fotografo di strada, così si fanno chiamare, e dovesse chiedere di fare degli scatti all’interno di una casa, davanti a che cosa si farebbero fotografare ? Magari davanti al maxischermo da 80 pollici. Il mostro di plastica, vetro e poi silicio, da settant’anni, ha fatto il suo dovere succhiando fino all’ultima goccia di linfa della nostra identità. Eravamo depositari di un modo arcaico ma genuino, evoluto solo davanti a Dio ed è quello che conta, un mondo che costituiva un ostacolo insormontabile al "loro" progetto, per questo lo hanno voluto cancellare, facendo rimanere solo inutili frammenti da museo.
Dietro tutte quelle canzonette, musiche suadenti, scollature e gambe depilate, motorini, motori ed aeroplani, frigoriferi e lavatrici, caloriferi e condizionatori, stereo ed elettroniche, trattori e mietitrebbiatrici, c’era un colossale inganno, magistralmente nascosto.
Ci hanno rimpinzato il corpo, ma ci hanno svuotato l’anima.
 
 
 
 


giovedì 8 agosto 2024

ANNO SANTO ?



Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò con la mia bocca.   Ap 3:15

Dure prese di posizione, giustissime ovviamente, per quella manifestazione satanica di Parigi. Ma più nessuno parla ormai dell'insediamento di idoli satanici in Vaticano con la pachamama accolta in processione dentro la Basilica di san Pietro il 7 ottobre 2019. Anzi, pure i “non allineati” e i cosiddetti tradizionalisti si guardano bene dal ricordarlo !
L’unico da cui ho ascoltato parole di fuoco contro quella mostruosa rappresentazione è don Curzio Nitoglia.
Quella “cerimonia” alla quale hanno partecipato vescovi e cardinali, pure quelli apparentemente insospettabili, è lo snodo del progetto durato tre secoli di distruzione della Chiesa Cattolica, unico ostacolo alla instaurazione del NOM. Se sono riusciti ad introdurre, persino nei luoghi più sacri della cristianità, idoli immondi, allora tutto diventa possibile ed assolvibile, pure la lurida rappresentazione di Parigi, davanti alla quale che cosa può dire chi è già infetto di un morbo molto più invadente ?
Pertanto, senza una  imponente cerimonia di richiesta di perdono a Dio, fatta in San Pietro da parte di tutti i vescovi del mondo, senza un grandioso esorcismo di tutti i luoghi infestati, senza la loro solenne riconsacrazione, senza la TOTALE ricusazione di TUTTE LE ERESIE di questi ultimi anni  (che non ci saranno…), l’Anno Santo, indetto in pompa magna per il 2025, rischia di trasformarsi in un grandioso evento di adorazione di Lucifero.







lunedì 5 agosto 2024

LU CURATU DE OGGHI (IL CURATO DI OGGI)


Fresco fresco di seminario e di ordinazione, padre Jorge non sa nascondere del tutto, nonostante il nome esotico da lui scelto, la rudezza di linguaggio delle sue origini, pensa in dialetto e parla in italiano, così usa il dialetto per essere confidenziale e l’italiano quando vuole apparire forbito. Il vescovo gli ha assegnato la parrocchia con una vecchia chiesa non utilizzata da più di sessant’anni, perché quella nuova, costruita negli anni ’70, è in ristrutturazione. Arrivato, rimane sconcertato :

«e quello sarebbe l’altare ?, pensa te…, erano proprio primitivi, celebravano dando le spalle al popolo ! noohh, la mensa, la mensa !… dovrò rifare tutto ! e questa ringhiera che cos’è ? ma a che serve se c’è solo uno scalino, mica se fa male se unu casca de qua ! mmaah, dovrò farla demolire, anche se non sarà facile con tutto questo marmo e ferro battuto,  ma intralcia lo spazio tra il presidente dell’assemblea e i convenuti, che hanno il suo stesso ruolo e dignità. So ccapito quello che faccio, stacco la mensa attaccata a questo sfondo di legno, lascio il baldacchino con il quadro, che non è neanche malaccio, riutilizzo sta pietra (chisà perché la pietra, ma non era meio na tavola de legno ?) e ce faccio un tavulu de legno magari tuttu scolpitu co li cavalli e li caproni,  po' ce metto sopra sta pietra. Mo’ però ce sta un problema, lu tavernaculu do’ lu metto ? che sta ppognniatu su sta pietra… famme pensà…, ma shiii, lu metto sopra sta tavola qui de lato, cushì non me copre la visibilità co li parrocchiani che su sta chiesa ce l’ho tutti davanti !

Però che iattura, io vulìo na chiesa normale come la “damigiana” de lu Portuu, come sant’Antonio de Fermo o San Gabriele a Campigliò, qua non se po fa l’assemblea co’ io nmezzo e li parrocchiani ttorno !

Ma piuttosto, tutte ste tavole laterali, ma a che sirvìa ? mumble, mumble, mmmhh…. a ecco forse è sirvite a l’artista pe’ rrivà a pitturà li quadri, po’, no la più leate…  e che ce faccio ? mmaah… le userò per metterci i giornalini, i foglietti della messa, Famiglia (S)Cristiana, li libbri de lu papa, e poi, ma certo, su ognuna di queste tavole ci appoggio l’erogatore del disinfettante, così’ i “fedeli” ce l’hanno a portata di mano., deve essere visibilissimo, non voglio passare guai con il vescovo se qualcuno dovesse chiamare i carabinieri, perché è vero che lu covid ce sta de meno e non ce sta più l’obbligu de le mascherine e de lu disinfettante, però non se sa mai…. Ma invece, che è quistu tassellu su sta tavola de pietra sotto la tovaia ? Ohh quistu è probrio un quisitu ! che sarà stu cosu ? mumble mumble, mmmhh a ecco… forse lu pittore cià misto li colori pe’ conservalli ! ma no, non po esse, se sarria seccati, ma allora che è ? Ahh scii, me ricordooo, le chiamava le reliquiee, li pizzitti d’ossu de lu santu; roba da medioevo, me fa pure sensu a lealle. Va vè, tanto non me serve, forse la tovaia…

Nvece ce sta pochi vanchi, a me me ne serve tanti de più, perché ciavrò la chiesa sempre piena, qua se vène pure pé spassasse npo’ e mica solo li cristiani…, pé fa le cene pé li boveri, li concerti, lu teatru, le conferenze, le mostre, li valli de fine annu. So’ capito che devo fa’, levo l’inginocchiatoi, tanto a che serve, Gesù è uno di noi, nostro amico, non dobbiamo avere soggezioni ! cuscì guadagno spaziu e ce metto le sedie quelle de plastica da balera che se venne all’ichea… Ma guarda quante canne st’organu ! qui solo chitarre e tamburelli, crome e semicrome, la messa dev’esse allegra, deve fa passà li malanni,  e poi il ritmo concilia la preghiera; e tutte ste cannele ? dovrò mette n’saccu de riflettori a led perché lu popolu dev’esse lluminatu, deve sentisse protagonista, tanto l’elettricista me dovrà montà pure lu microfonu e l’altoparlanti, perché se deve sentì tutto, pure quanno spezzo l’ostia, pure quanno la mastico, cuscì tutti diventa celebranti, come dicìa lu professore de teologia là lu seminariu.

Jemo mbò a vedé la sacristia, se ce sta che cósa che me po’ sirvì. Aahh quanti armadi ? Ma che è tutti sti vasi de ferro co’ ste catenelle ! E ste mantelle, proprio gné rsumija de cosa a le casule… Tutte ricamate de seta, ‘na cosa fina… tutti sti camicioni, sti fazzulitti, ste sciarpe… tò… pure le scarpe se cambiava… e quanto ce mittìa a preparasse pé la messa ! me ce vole più de mezzora… no, no, non ciò tempu da perde, io ce metto trenta secondi, lu camicione coloratu de nailo, atro che la seta… me lu nfilo e via alla mensa ! 

E de sti baracconi de legno tarlato, che na’ vota, quanno non era cuscì voluti, usìa pe le confessio’, che ce faccio ? Li posso vendere a qualche antiquario, ho saputo che vanno molto come angolo da bar nelle case di lusso. Io non ce n’ho bisogno, po' se li vede quilli de lu comitatu me fa mannà via da lu vescuvu; la confessione è un colloquio che si può fare pure ai giardinetti pubblici qui di fronte, ho pure studiato la psicologia che è quella che mi serve per confessare, per aiutare a convivere con il nostro io nella prospettiva soggettiva intrapersonale, per affrontare il peccato a cui la società ci costringe e che noi proprio non ce la facciamo ad evitare, altro che penitenze che procurano frustrazioni e “depressioni” ! la religione deve rendere felici, altrimenti che religione è ?»

Claudio Gazzoli (Stato Pontificio)