giovedì 31 ottobre 2024

MASCOTTE





Una peculiarità fenomenale di questi "tizi" che governano la struttura terrena della Chiesa è che riescono a superare sempre qualunque umana immaginazione. Non si può mai dire "ora hanno superato il limite" semplicemente perché non c'è un limite. Così mi trovo spesso a pensare, come in questo momento, che cosa stanno preparando per i prossimi mesi, quale altra smisurata porcata stanno organizzando? E qualunque cosa io immagino, loro, fatalmente, riescono sempre ad andare oltre, oltre il grottesco più bieco, oltre l’inimmaginabile. Mi scuso anticipatamente con le signore che seguono questo piccolo canale per quello che sto per proporre, ma purtroppo questa è la realtà. Stavo scrivendo qualcosa su questa orribile “mascotte” del prossimo giubileo, e chissà perché non un immagine sacra tra le infinite possibilità che la storia della Chiesa mette a disposizione e mi chiedevo perché allora non hanno scelto la pachamama ? Poi ho visto questa foto che fa vedere questo coso che chiamano “luce” (guarda un po’ !!…) con altre “creazioni” di questo tizio a cui hanno pensato di rivolgersi. Al centro si vede un “vibratore” con il disegno di un diavoletto che, a parte i colori, assomiglia tremendamente alla mascotte scelta per il Giubileo. Mi domando allora, il giubileo di chi ?
 
 
P.S.
Scambio di esperienze cul  turali:
per il vibratore avranno chiesto la consulenza di Tucho ?
 
 
 

 

 

 

OSSESSIONE


L’ossessione del papa, opportunamente sostenuta da chi persegue lo scopo di far scomparire la nostra civiltà, si ripete ad ogni occasione. Ieri, ricevendo i “rimasti” di un ordine religioso, li ha sollecitati all’accoglienza dei migranti, come se non fosse ormai l’obiettivo primario di tutti gli ordini. Non lo zelo per salvezza delle anime, il fervore verso la sana dottrina, il rispetto puntiglioso della regola del fondatore, il richiamo costante alle urgenze dell'anima (alla quale peraltro non credono affatto), la cura dei battezzati di casa nostra, ma la esclusiva premura verso “gli altri” qualunque sia la loro religione, senza alcuna considerazione verso i pericoli gravissimi di un futuro che già, in paesi come la Francia e l’Inghiterra (ma noi veniamo a ruota), in costante destabilizzazione, procede rapido verso il rischio della guerra civile.
Un tale, venuto da un paese lontano, completamente avulso dalla nostra civiltà, anzi in odio tremendo verso di essa, recuperato da una psicanalista ultra-comunista sui temi tanto cari a Trotskii e compagni, totalmente perso nei miasmi della carne, in combutta con i malefici sodalizi che, per ragioni ataviche, perseguono il nostro annientamento, che si ritrova a guidare la più importante istituzione della storia, si permette, sistematicamente, di intromettersi negli affari interni di questo sfortunato paese senza che nessuno abbia da ridire, anzi essendone agevolato.
Chiamavano Attila “il flagello di Dio” metaforicamente.
Bergoglio è "letteralmente" il flagello di Dio.
 
 
 

 

 

 

lunedì 28 ottobre 2024

ALLA DISPERATA RICERCA DI UN PRETE NORMALE

Diventa sempre più problematico, ai limiti dell’irrealizzabile, trovare un prete che sia un vero apostolo della fede.
Un prete inequivocabilmente uomo.
Un prete sommamente ignorante in tutte le cose del mondo, sapientissimo in tutte le cose di Dio.
Un prete che ricusi il modernismo in tutte le sue forme, purulente.
Un prete vestito da prete.
Un prete che, se uno lo vuole interpellare, sa infallibilmente di trovarlo in chiesa.
Un prete che non si esalti in una farsesca parodia della liturgia, che ne rispetti minuziosamente le regole millenarie.
Un prete che non ci tratti da protagonisti ma ci faccia sentire la nostra piccolezza davanti a Dio.
Un prete che abbia la disposizione d’animo per essere sacerdote vero, vero Alter Christus, nel dramma infinito del Santo Sacrificio.
Un prete esteriormente modesto, interiormente distinto.
Un prete autorevole, che susciti rispetto e soggezione.
Un prete che ammonisca duramente davanti al peccato, che rammenti scrupolosamente la strada della Salvezza.
Un prete che non abbia remore di sorta ad attribuire penitenze anche onerose.
Un prete che abbia il coraggio di dire la Verità davanti al mondo, a qualunque costo.
Un prete che nella condotta, nel portamento, nell’abito, nel linguaggio, nel gesto, nel saluto, nell’espressione, richiami, senza mai esitazioni, di essere un uomo di Dio.
Un prete che non parli di niente che non scaturisca dalla Santa Dottrina millenaria.
Un prete che non si occupi minimamente di blandire il mondo, ma di servire unicamente Dio.
Un prete che si preoccupi esclusivamente, meticolosamente delle anime a lui assegnate.

 

 

 

sabato 26 ottobre 2024

MA QUALE ORRORE ?

 

 

Ridicoli ! Che senso ha farci un festival quando la realtà supera alla grande ogni più repellente rappresentazione ! Sarebbe come organizzare un festival sulla polvere o sulle cimici.. e lo sanno bene visto che l'hanno voluta loro...




giovedì 3 ottobre 2024

UN MONDO FINITO...

Hanno disinnamorato i giovani a questo paese, fin dall’infanzia, nell’indottrinamento della scuola e dei media, alla nostra storia, alla nostra cultura millenaria, alle nostre vere tradizioni, alla nostra nativa identità romano-cristiana.
Come avevano fatto, negli anni post-unitari del cosiddetto Risorgimento, in modo solo apparentemente più violento, usando, in tutto il sud, le fucilazioni, le deportazioni di massa, le prigionie in campi di concentramento iperaffollati, lo sradicamento di intere comunità dai luoghi d’origine, lo smembramento delle famiglie, la violenza fisica sulle donne, la distruzione con il fuoco di interi paesi, la confisca delle terre, l’azzeramento di secoli di pratiche agricole, artigianali, di relazioni, di costumi, di usanze, di senso di appartenenza. Quello che alcuni storici, non allineati, pochi per la verità, non esistano a chiamare genocidio.
Così, negli ultimi anni dell’ottocento fino ai primi del novecento milioni di uomini, donne, bambini hanno lasciato le loro terre per recarsi in luoghi sconosciuti dove non li avrebbero accolti a braccia aperte, ospitati, accuditi, curati, sussidiati e riveriti.
Ora usano modi molto seducenti, che fanno leva sulle aspirazioni più tangibili, sulla navigazione facile a favore di vento, sulle “sensazioni” rapide, proponendo continuamente modelli esteriori, ombre proiettate sul fondo della caverna nella quale sono legati, come quella del mito, senza mai potersi voltare indietro a vedere la luce, anzi pensando di essere nel migliore dei mondi possibili. Altrimenti non si spiegherebbe come un giovane possa recarsi a Shangai senza batter ciglio, anzi sentendosi elettrizzato, o a Sidney o a Toronto, pensando di essere “cittadino del mondo”, credendo di abbracciare l’infinito, senza avere la più pallida percezione che più ti sembra di dominarlo, più diventa irrilevante, passeggero, mentre l’Infinito, quello vero, è tutto da un’altra parte.