venerdì 24 maggio 2019

MONASTERI DI APERTURA




A San Benedetto Del Tronto, le monache del monastero delle Clarisse hanno pensato bene, per la prima volta nella storia del monachesimo, forse in omaggio al nome, lo stesso del loro fondatore, del comune che le ospita, ad esporre uno striscione, del tipo di quelli che si vedono nelle proteste di piazza o allo stadio. A seguito di questa esternazione Marco Albertini, segretario pastorale dell’Abbazia di San Benedetto Martire,  ha deciso di lasciare l’incarico rilasciando la seguente dichiarazione: «La Chiesa, nei suoi duemila anni di storia, non si è mai permessa di giudicare un esponente politico, ma ha giudicato i peccati e le ideologie nefaste (vedi nazismo, comunismo, ateismo, modernismo ecc.). Farlo in piena campagna elettorale poi, a una settimana dal voto, significa intromettersi in faccende che non sono di propria competenza e quindi scandalizzare il popolo di Dio. Ne dovranno quindi rispondere davanti a Cristo, giusto giudice».
La badessa, dal canto suo, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale smentisce ogni fine politico. «La frase era nient’altro che il Vangelo della domenica e l’abbiamo fatta nostra. Abbiamo parlato tra di noi e abbiamo deciso di renderla evidente al mondo perché, come dice sempre Matteo “quel che dico all’orecchio, predicatelo sui tetti». Poi ammette “siamo anche abbonate al Corriere della Sera”…
Le monache Clarisse sono monache di clausura che, come recita la Regola di Santa Chiara, hanno “scelto di abitare rinchiuse e di dedicarsi al Signore in povertà somma per potere con animo libero servire a Lui…”. Clausura vuol dire vivere appartate dal mondo perché la preghiera possa salire fino a Dio in modo diretto. Se la preghiera viene “finalizzata” e, in qualche misura, strumentalizzata dalle tensioni del mondo perde la sua purezza perché si mescola alle passioni umane, soprattutto a quelle politiche, rispetto alle quali il contenuto di verità è sempre condizionato dalla nostra storia individuale, dai nostri umori, dalla nostra, personale, intenzione. Dio sa quello che è buono per il mondo, occorre solo affidarsi a Lui, con la preghiera.
Ritengo che i monasteri svolgano il ruolo insostituibile di tenere sempre acceso, un po’ come il fuoco sacro delle Vestali, il legame tra la Terra e il Cielo, senza la cui forza di attrazione, soprattutto oggi, il mondo vagherebbe, perduto, nello spazio profondo e oscuro dei suoi idoli perversi. Lo esprime molto meglio il cardinale Sarah nel suo “Dio o niente”: «sono profondamente convinto che la Chiesa prosegua il suo cammino grazie all’intercessione, giorno e notte, dei contemplativi e delle contemplative. La Sposa di Cristo risplende della preghiera invisibile dei soldati che hanno agganciato la loro vita sulle volte del cielo».
Le monache di clausura dovrebbero applicare in modo integrale l’ammonimento di Giovanni «Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo» (Gv 17, 14) limitando, per quanto possibile il loro “essere nel mondo”.
Ma oggi tutto è cambiato, anche la vita contemplativa. Molti monasteri si stanno adeguando alla esortazione apostolica Gaudete et Exsultate “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione”.
In un’epoca in cui l’uomo vuole essere come Dio o al posto di Dio, pregare troppo non è salutistico, potrebbero sorgere problemi di postura, o di “stress lavoro correlato” che costringerebbero il sindacato delle monache, propugnato dall’altra esortazione “Cor Orans”, a richiedere all’Inail, per alcune di loro particolarmente zelanti, il riconoscimento della “malattia professionale”.
Si capisce allora perché queste monache si vantano di essere abbonate ad un prestigioso quotidiano nazionale, che non è, come sarebbe logico, “Avvenire” ma “Il Corriere della Sera”. Certo, di questi tempi, vista la deriva modernista del primo, meglio un quotidiano che mantiene salda la originaria fede nella “fratellanza universale”.
Nonostante le dichiarazioni sopra riportate, non voglio credere che questo manifesto, che espone, modificata, una frase tratta dal Vangelo, abbia una valenza “politica” proprio a ridosso delle elezioni previste per il 26 maggio. Mi sembra ovvio che “LO AVETE FATTO A ME” si riferisce a tutto quello che noi uomini facciamo, non come Gesù ci ha insegnato, “se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore”, ma secondo i principi che noi stessi ci siamo dati, che, spesso, Lo offendono.
Forse volevano solo richiamare l’attenzione sui massacri di uomini di fede Cristiana in tutto il mondo, nel silenzio quasi totale della Chiesa ufficiale.
Forse volevano manifestare la loro afflizione per i circa sei milioni di bambini uccisi in Italia nei quaranta anni dall’approvazione della legge 194 e la loro riprovazione per le onoreficenze attribuite in Vaticano agli artefici di questo massacro.
Forse volevano gridare il loro dolore per le offese a Lui causate per la costante, giornaliera profanazione della Santissima Eucarestia in celebrazioni che, ormai, non hanno più nulla di cattolico.
Forse hanno voluto comunicare al mondo il loro disagio per un papa che non si inginocchia mai davanti al Santissimo ma, piuttosto, si prostra, baciandone le scarpe, a uomini politici di dubbia rettitudine.
Forse hanno voluto gridare la loro disperazione davanti a teologi di Santa Romana Chiesa che insegnano nei seminari: "c'è una componente erotica nell'eucarestia..."*:
    http://www.cittadellaeditrice.com/munera/nuova-teologia-eucaristica-1-corpo-pasto-e-eros-di-manuel-belli/
Forse desideravano solo intercettare l’attenzione, puntualmente arrivata, della parlamentare che ha fatto approvare la legge sulle unioni civili che stravolge la famiglia cristianamente intesa.
Forse hanno cercato di dare la loro solidarietà ai religiosi che non possono, perché sospesi a divinis dai loro superiori, celebrare e amministrare i Sacramenti solo per essere stati fedeli alla Dottrina della Chiesa Cattolica, quella scritta nel Catechismo.
Forse hanno voluto manifestare il loro diniego per l’offesa più grande fatta a Gesù, quella di aver cambiato l’ordine dei Comandamenti, mettendo al primo posto, anziché l’amore privilegiato verso Dio,  l’attenzione unica per i poveri, proprio la stessa attenzione esclusiva manifestata da Giuda: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!» Mc 14,4.
Certo che uno non se lo aspetta, da monache di clausura, ma come si fa’ a tenere chiuso, dentro le mura del monastero, l’eccezionale imbarazzo per i fatti che avvengono, quotidianamente, nella Chiesa. Solo un consiglio mi permetto di dare alla badessa di questo monastero; la prossima volta che citerà un brano del Vangelo, magari nel corso di una futura intervista al suo quotidiano preferito, lo citi per intero:
«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.» Mt 10, 27-33.


* Di questi tempi viene spontaneo ricorrere ad attributi che fanno riferimento al principe delle tenebre, anche se occorre essere cauti solo a nominarlo… Ma come si fa a non definire “SATANICA”, nel senso di “derivante direttamente da lui”, questa sconcertante affermazione ? E come si fa a non capire che la ragione per cui nessun provvedimento viene preso, in questo come in tutti gli altri casi, è perché dall’alto c’è una totale CONNIVENZA e CONSENSO a perseguire l’intento devastatore ?

postato da:
https://cronicasdepapafrancisco.com/2019/05/24/monasteri-di-apertura-claustrale-fobia-contagiosa/


vedere anche:
https://www.aldomariavalli.it/2019/05/25/nelleucaristia-ce-una-componente-erotica-parola-di-un-teologo-cattolico/
https://www.aldomariavalli.it/2019/04/09/ecco-come-e-perche-il-monachesimo-e-sotto-attacco/


p.s.  del 27 maggio 2019
Nelle elezioni del 1948 la Chiesa era schierata con un partito di ispirazione fortemente cattolica, che vinse le elezioni. Il pontefice Pio XII diceva che la scelta del voto era «con Cristo o contro Cristo».
Ora la Chiesa di Bergoglio, Spadaro, Parolin, Bassetti non solo appoggia, ma si immedesima, nella stessa ideologia nata e cresciuta per distruggerla al motto «con il mondo o contro il mondo» e perde, fragorosamente, le elezioni.
Se fossero coerenti (vedi l’omelia di Bergoglio del 23 maggio: “…il coraggio di lasciare. Anche noi abbiamo bisogno di riscoprire insieme la bellezza della rinuncia, anzitutto a noi stessi”) provassero a “scoprire insieme la bellezza della rinuncia” e lasciare in blocco per andare a rifondare un altro partito… o un’altra religione….


p. s. del 03.06.2019, sull'intervista "commovente" di Bergoglio a Televisa, in cui, tra l'altro, si rammarica di non poter uscire, la sera, a mangiare una pizza...
Giulio De Benedetti pubblica, nel marzo 1923, su “La Gazzetta Del Popolo” un’intervista ad Adolf Hitler:
“Quando parla gli tremano leggermente gli angoli delle labbra. Non mi pare un dittatore troppo pericoloso…”.
Non bisogna lasciarsi ingannare dal sentimentalismo che, tra l’altro, indurrebbe al facile intenerimento per chi, poverino, non è libero, la sera, di andare in pizzeria con gli amici. Certo uno si aspetta (..e ci si prega pure..) ben altre "intenzioni" da parte del capo della Chiesa. Sono parole che non hanno alcun legame con i fatti che tutti noi, quotidianamente, possiamo osservare. Se Gesù non avesse testimoniato le sue parole con la realtà tangibile della sua Passione la nostra Storia sarebbe tutta un’altra storia.







mercoledì 15 maggio 2019

TENDINE SATANICHE





Mentre quello del cardinale “elettricista”, che toglie impunemente i sigilli ai contatori di un condominio occupato abusivamente, è un atto criminale, dissimulato in un pietismo da collettivi maoisti, perché incita alla violenza anarchica, al disprezzo verso le regole, semplicemente perché il rispetto delle leggi è alla base della civiltà e della convivenza, la proposta delle tendine, da parte di una rappresentante di un partito di sinistra, a coprire le croci dei cimiteri, di cui si parla molto, è semplicemente non definibile. Se ci fosse un campionato mondiale delle imbecillità non potrebbe neanche essere ammessa per manifesta, inarrivabile superiorità, di cui sarebbe fin troppo semplice intravedere il suggeritore, della serie “ti piace vincere facile.. eeh..!!”.
A pensarci bene, visto che “anche dal letame nascono i fior”, come dice il quinto vangelo, oggi molto seguito, la proposta potrebbe contribuire a dare fiato all’affannosa economia di questo paese. Avanti con brevetti, design, industrializzazione e vendita di tendine motorizzate, ognuna mossa da un motore alimentato  da un pannellino fotovoltaico, ecologico, come richiede la dottrina della nuova religione, con tanto di antenna wifi. Così all’arrivo del carro funebre al cimitero, il computer di bordo, opportunamente programmato, invierebbe il segnale a tutte le tendine. In un attimo, simultaneamente, tutte le croci verrebbero incappucciate. Con una semplice applicazione, dal telefonino, ognuno, qualora “disturbato”, può attivare, allo stesso modo, l’oscuramento. Un’estensione di tale sistema si potrebbe applicare alle edicole così diffuse ai crocevia nelle nostre campagne. Al passaggio dell’auto verrebbero nascoste le immagini sacre, per non disturbare il conducente.
Anche sulle croci all’interno delle chiese potrà essere installato questo congegno, quando, come accadrà tra breve (ma, ahimé... hanno già cominciato a farlo) ospiteranno cerimonie ecumeniche con presenza di fedeli di altre religioni. Ma poi, dopotutto, il problema, per le chiese, non si porrà più perché, avendo la maggior parte dei loro custodi già cambiato religione, penseranno opportunamente a togliere del tutto questi simboli arcaici che sempre stanno lì a ricordare proprio l’accettazione della sofferenza all’uomo che vuole godere, trasgredire, "vivere".
In ogni caso il giro d’affari sarebbe di almeno qualche miliardo di euro, interessando decine di milioni di installazioni. Ma avrebbe poca durata, perché questo mondo è destinato ad implodere, come un buco nero, dentro la sua infinita scemenza.


Va detto poi che, nel tentativo di giustificare l’ingiustificabile, se ne sentono di tutti i colori. Un alto prelato sostiene che “Gesù avrebbe fatto lo stesso”. Ma quale vangelo leggono questi, la versione riveduta e corretta a quattro mani da Villa, Zapata, HoChiMinh, CheGuevara ? Gesù non ha mai scardinato cancellate, riattivato pozzi protetti, assaltato depositi di farina, anche perché, se solo ci avesse provato, la sua missione terrena sarebbe durata non più di tre giorni. Quando si presentava qualche problema pratico, come sfamare cinquemila persone sul lago di Tiberiade, faceva i miracoli. Ma tutti i miracoli di Gesù avevano un valore simbolico infinitamente superiore a quello pratico perché “non di solo pane vive l’uomo….”. Non come voi che vi intestardite furiosamente nella materia. Ma poi, Cardinale elettrico, volendo, anche lei avrebbe potuto farlo il miracolo. Se solo avesse chiesto il supporto del suo protettore, grande esperto di scintille e cose roventi, evitando pure il rischio, ahimé, di rimanerci fulminato (sic!).