sabato 21 dicembre 2019

IL VERO NATALE




Lo scorso anno, proprio in quel periodo, aveva preso la varicella e non aveva potuto partecipare alla feste natalizie, l’anno addietro era troppo piccolo per poter ricordare.
Aveva sentito mamma e papà parlare della festa del sole ma non capiva, a scuola si parlava di festa dell’inverno e del sole che riprendeva a salire, avevano preparato una tavolo con molto muschio, una culla con dentro Topolino, poi c’erano molti pupazzetti strani, due maschietti che si baciavano, due femminucce che si accarezzavano, maschietti vestiti da femminucce, famiglie strane con due uomini o due donne, pupazzetti con lo smartphone che chattavano e una grande scritta «W la pace W il mondo nuovo».
La sera di Natale a casa c’erano molti invitati per il cenone con lo scambio dei doni, l’inno alla gioia e altre canzoni. Poi lo zio aveva intonato “imagine” con la chitarra. Si erano sentiti tanto uniti e buoni, calorosi, cordiali, festosi ed erano stati tutti felici. Poi tutti piatti succulenti, con tanti cereali colorati, cucinati in vari modi.  La cena era iniziata con una poesia dedicata alla “madre terra”: «madre terra ti ringraziamo per aver offerto questi doni della vite e del grano, perfezionati dal lavoro dell’uomo, che stasera appagheranno i nostri sensi inebriati dall’amore cosmico».
C'erano tanti cartellini colorati, sull'albero di Natale, con su scritto “W la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, “tutti diritti per tutti”, “libera la tua energia”, “sei il tuo Dio”, “lasciati pervadere dal Cosmo”, ”lgbt è bello”, “W la magnifica Trinità: Liberté, Égalité, Fraternité ”, ma questi non li aveva proprio capiti… non capiva nulla… Le palle colorate però erano belle, emettevano una luce che a guardarla si rimaneva incantati, quasi ci si addormentava.
Aveva sentito dire che a Natale si rievoca la nascita di Gesù, ma lui questo Gesù non lo conosceva proprio. Gli sembrava che una volta ne avesse parlato la maestra di religione, ma poi lo aveva dimenticato perché, piuttosto, preferiva dedicare tanto spazio a personaggi molto più importanti, assieme ad un nome che non sapeva pronunciare, paciamama, ma di questo Gesù, sì forse… Solo un suo compagno di classe gli aveva detto che andava tutte le domeniche in chiesa, con sua madre e suo padre a pregare Gesù, ma lui queste chiese non le aveva mai viste. Gli dava da fare i disegni a casa con tutti profili panciuti di uno che dicevano santo e i mille turbanti di un grande profeta, ma non gli aveva mai dato da disegnare Gesù. Diceva ai bambini che dovevano imparare a conoscere tutte le religioni del mondo così che, da grandi, come avrebbero scelto la professione, avrebbero scelto anche la religione.
Poi la mamma gli aveva spiegato che sì, diverse persone festeggiano il Natale in quel modo, ma noi siamo gente per bene e moderna, per noi il Natale è la festa del ciclo cosmico della vita planetaria che ritorna con la risalita del sole.
A scuola avevano organizzato una festa di Natale. Gli avevano messo un vestito bianco con una coccarda color argento sul colletto e, all’ingresso della sala, davanti ai genitori e parenti, avevano intonato l’Alleluia. Le maestre avevano spiegato a loro che si trattava di un canto gioioso di lode per acclamare il dio dell’universo e della fratellanza universale, la madre terra, il sole che permette il rinnovarsi della vita e il ciclo dell’acqua. Alla fine della festa avevano cantato “Aggiungi un posto a tavola”. Gli era piaciuta molto quella canzone, il suo ritmo, la sua dolcissima melodia a ricordare l’ospitalità verso il diverso da noi, in tutti i modi e sensi che, gli avevano spiegato, lui non poteva ancora capire.
Ma non vedeva l’ora di uscire, con mamma e papà, per tuffarsi nella festa e nelle luminarie della sua città. Ma, in mezzo a quella folla festosa e quei bambini vivaci, sentiva che gli mancava qualcosa. Non era la cioccolata calda o le giravolte sulla pista del ghiaccio, ma neanche il giro sulla giostra e i regali dei babbi natale tutti uguali che dicevano le stesse cose, che avevano le stesse barbe finte. In fondo le mille luci erano simili a quelle del grande centro commerciale, i travestimenti di babbi natale e befane, come a carnevale, gli effetti fantasmagorici di luci e proiezioni, come al cinema e le giostre proprio le stesse del luna park. Lui si guardava intorno a cercare questo Gesù di cui aveva sentito parlare.
Poi, nell’istante in cui la mamma si apprestava a stendere la mano per prendere un pacco dono dalla bancarella, sentì un leggero tocco sulla spalla, si girò e vide un bambino biondo bellissimo, più o meno della sua età, che gli si era avvicinato e lo guardava con un sorriso dolce. Lo prese per mano e lo condusse verso una chiesa, che era proprio dall’altra parte della strada affollata. Il portone era socchiuso e, una volta dentro, si ritrovò a camminare al buio, accompagnato dalla mano calda del bambino. Vide da lontano una luce e, mentre si avvicinava, riconobbe un presepio, molto più grande di quello della scuola con Topolino. Ma questo era diverso, aveva pupazzetti che erano quasi veri, vestiti in modo strano, antico, che facevano mille mestieri.  C’era una grotta che sembrava vera, illuminata dall’interno da una luce dorata con mille riflessi che sfavillavano sul viso di una mamma bellissima, inginocchiata davanti al suo pargoletto, che assomigliava incredibilmente al bimbo che lo teneva per mano. Pareva nevicare, ma non era neve. Sembravano coriandoli dai mille colori che sfavillavano come lucciole e, invorticandosi, componevano un’iscrizione che lui sapeva benissimo leggere: “Gloria all’Unico Vero Dio”. Si sentì tirare la mano verso un sentiero che saliva attorno alla grotta, fino ad una spianata, da dove poteva ammirare un prato meraviglioso con fiori dai mille colori sfolgoranti, come non aveva mai visto prima, parecchi di più di quelli dell’arcobaleno. Sentiva un senso di pace e di compiacimento, molto più di quando lo portavano a gustare la tazza di cioccolata calda, molto più di quando, la sera, la mamma lo abbracciava forte e gli dava la buona notte. Poi all’improvviso si sentì tirare più forte e si ritrovò a volare, non sapeva come, con il bambino biondo che ora aveva riconosciuto come Gesù. Dovevano volare ad una velocità vertiginosa e, cosa strana, non sentiva il vento a premergli sugli occhi come quando filava in bicicletta. Vedeva un’infinità di luci venirgli incontro, degli stessi innumerevoli colori dei fiori, che formavano un lungo tunnel variopinto. Poi d’un tratto sentì la mano del bambino biondo che lo stava lasciando e si ritrovò di nuovo con i piedi per terra a salutarlo, mentre si allontanava con un sorriso complice e dolcissimo. La mamma stava riponendo la scatola nella borsa quando si era voltata per dirgli: «per un attimo mi era sembrato di averti perso, ma dov’eri ?» e il bambino, ancora disorientato ma luminoso:  «mamma, ho visto il Vero Natale ! ».



pubblicato sul blog di Marco Tosatti il 25 dicembre 2019



*Un padre del deserto scattò una foto a Gesù Eucarestia solennemente esposto.
Risultò questa tenera e commovente immagine di Gesù Bambino.










domenica 15 dicembre 2019

SALDI DI FINE STAGIONE





San Giovanni Maria Viannet: “Quando vi accostate alla confessione, dovete capire cosa state per fare; state per schiodare Nostro Signore”

Si spera che sia l’ultima stagione, di questi saldi invasati. Ritorno su un argomento che ha suscitato, qualche giorno fa’, diverse dispute tra i lettori di un noto blog e, inaspettatamente, la solidarietà di alcuni religiosi. Ci ritorno perché un amico mi ha fatto avere la foto di un altro manifesto che si riferisce ad una parrocchia di Civitanova Marche, che come si può vedere, usa le stesse immagini dello spot inventato dal Santuario della Madonna dell’Ambro. Come il copia-copia della pubblicità e della diffusione delle mode più bizzarre così anche quelli che dovrebbero essere i custodi della Rivelazione, si stanno piegando alle tecniche di “markketting” per far ritornare la gente in chiesa.
Sono anche andato a parlare con il padre provinciale dei cappuccini ai quali è affidata la custodia del Santuario, sotto la guida di Frate Mago, famoso prestidigitatore, impegnato in spettacoli da baraccone.  Ma, pur non condividendo, non mi è sembrato particolarmente scandalizzato. Ho potuto constatare una diffusa teoria per la quale “tutto va bene, pur di far ritornare i fedeli…”. Ma a me questa sembra una colossale sciocchezza.
C’è un unico modo per far ritornare la gente nelle Chiese, quello di San Giovanni Maria Viannet, tra l’altro il santo protettore dei Sacerdoti. Nel periodo più spaventoso per la storia della Chiesa in Europa, con il ricordo recente delle persecuzioni e i massacri giacobini e poi napoleonici, arrivato in un paesino completamente scristianizzato, ha ricondotto in chiesa non solo tutti gli abitanti di Ars, ma andavano a confessarsi da lui da tutta la Francia e la Germania, con il rischio di essere rimandati indietro perché non convinto del loro pentimento. Con il rigore della Dottrina, l’assidua dedizione al sacramento della Confessione, a cui dedicava non meno di sedici ore al giorno, anche con la febbre addosso. Con la sua immensa fede, la lealtà verso la tradizione della Chiesa, con le sue cinque patate ammuffite alla settimana  e la tazza di latte caldo che la signora Renard lo obbligava a bere ogni mattina vincendo la sua riluttanza. C’è un solo modo per far ritornare la gente nelle chiese, il rigore assoluto verso il suo unico, insostituibile compito.
Se una catena di negozi decide di fare saldi al 100% uno pensa che sono matti… vorrebbe dire che io vado a prendere quello che voglio e non importa come ci vado… in jeans strappati, in costume da bagno… prendo gratis e me ne vado senza nessuno sforzo, a costo zero.
Ora, con le mie nozioni di Catechismo, so che l’intenzione di non peccare (come Gesù ha ricordato all’adultera), il proposito, la riparazione, il sacrificio, sono tutte cose che ci costano assai, ma che volentieri dobbiamo donare, quindi non è a costo zero ! Ma così è… anche se ora vogliono dirci il contrario, anche se ora è stata eliminata la penitenza.
La grande possibilità che abbiamo, con la Confessione,  che ci vengano perdonati i nostri peccati, anche quelli più efferati, è stata conquistata da Gesù, non con il gioco dei dadi, a cui semmai si dedicavano i soldati romani di guardia sotto la croce, o di prestigio. Non ha avuto sconti, neanche infinitesimi, figuriamoci poi al 100 %… Non solo, le frustate sono state molte di più di quelle previste per la flagellazione romana perché Pilato aveva bisogno di mostrarlo massacrato. Il dono della Confessione è stato conquistato al prezzo della sua infinita sofferenza, della sua infinita umiliazione, per questo dovremmo avere un grandissimo rispetto, per questo Sacramento e per tutti gli altri.
Una volta rimossa la natura divina, si può trattare Gesù come un compagno di viaggio, giocarci a dadi, andarci a comprare le calze in svendita totale al 100%.
Sacrilegio è pretendere che Dio debba apprezzare manifestazioni peculiarmente umane, palesemente ispirate dal maligno. Lo slogan “Black Friday” non è casuale. Abbiamo ridotto le nostre Chiese a luoghi impregnati di umori, super illuminate, come i negozi di un centro commerciale, ma buie di sacralità, animate, ma morte di venerazione, accoglienti per i corpi, ma inospitali per le anime.
La vera tragedia, davanti a queste diffusissime idiozie, è constatare che si è perduta la CULTURA DELLA RELIGIONE. Quel complesso di conoscenze, ricordi, erudizioni, insegnamenti, odori, melodie, che costituiscono la struttura della Religione stessa. Ora si vive alla giornata, si stradice, si inventa, si deforma con lo scopo di far raccordare i princìpi, declassati a derivati, della fede Cattolica, alle discese vertiginose della evoluzione del pensiero contemporaneo. Piegare la Fede per assecondare il mondo.
L’unico parallelo nobile che si può fare, ovviamente solo dal punto di vista antropologico, è quello con l’estinzione della civiltà contadina. Ma mentre in questa lo spirito, quale complesso di pensiero, arte, nozioni, si è piegato umilmente alla materia, per produrre beni primari in modo sempre più efficace ma rispettoso, nella Religione è la materia che si deve piegare allo Spirito. Ora la civiltà contadina è stata soppiantata dalla civiltà tecnologica,  dove lo spirito si piega di nuovo, ma boriosamente, alla materia, per produrre beni di godimento. Ma la Religione non produce “beni di godimento”, la Religione, semmai, prepara il godimento dello spirito.
Il trattore ha preso il posto dei buoi, la semente tecnobiologica di quella selezionata da secoli di perizia contadina, la chimica ha pesantemente rimpiazzato le buone pratiche di rotazione agricola. Un’agricoltura molto più facile e proficua ma molto meno naturale. Così come, di pari passo, la liturgia verso Dio è stata soppiantata dal cerimoniale verso il popolo, le pratiche devozionali dalle inventive sacrileghe di sacerdoti irresponsabili ma empi, ed ora i Sacramenti regrediti a pratiche distributive sulle quali possono anche essere applicate le tecniche di marketing. Una Religione molto più facile ma molto meno Vera.
È bastato un piccolo buco nella rete per far uscire, via via allargato, tutte le pecore. È bastato un buco nella tradizione della Chiesa per far uscire tutta la memoria e rivoluzionare la prassi. Si può dire che l’evoluzione della prassi è andata di pari passo con la sua evoluzione in tutti i campi, dalla scuola alla giustizia , alla gestione del territorio, ai modelli di comportamento dei giovani e degli anziani. La Chiesa ha voluto essere al passo, ma un passo da gambero sul pendio scosceso che porta al dissolvimento.




* le notizie su San Giovanni Maria Viannet sono tratte dal libro "IL CURATO D'ARS" di Francois Trochu.










lunedì 2 dicembre 2019

SACRILEGIO E IDOLATRIA


preghiere all'inaugurazione del totem dedicato alla dea pagana Mater Matuta ad Albenga

festa di beneficenza pro LGBT nella cattedrale di Vienna

riti sacrileghi nei giardini vaticani
In preghiera alla "madre terra" nella Sala Nervi









Santità, Eminenze, Eccellenze, Monsignori, Reverendi
di Santa Romana Chiesa
LO VOLETE SPIEGARE, UNA VOLTA PER TUTTE,
AL POPOLO DI DIO,
DOVE STATE PORTANDO LA CHIESA CATTOLICA ???

...anche a noi pochi, fortunati o sfortunati, che lo abbiamo capito da un pezzo ?





aggiornamento del 27.12.2019
DOVE SIETE, eminenze e monsignori, che avete levato gli scudi a condannare, per strumentalizzazione,  un uomo politico che baciava il Rosario, ora che, il giorno di Natale, è stata compiuta una immane PROFANAZIONE della Vergine Maria, rappresentata in modo volutamente dissacratorio, durante le doglie del parto ?
NESSUNO DI VOI HA ESPRESSO LA BENCHE' MINIMA DISAPPROVAZIONE !!
NESSUNO DI VOI HA CONDANNATO PUBBLICAMENTE IL SACRILEGIO !!

Forse perché sono vostri compagni di partito ?
Forse perché, in fondo, ne condividete l'intendimento ?
Forse perché al Mistero della Verginità non ci credete neanche voi ?

VERGOGNATEVI davanti a DIO e davanti agli uomini di fede !! 
... ma forse questo non vi riesce proprio, visto che avete svenduto la vostra coscienza alle pretese spregiudicate del grande Moloch.





giovedì 21 novembre 2019

ABBANDONATE DAI PASTORI




Le caprette da sole riporteranno a casa le mammelle gonfie di latte - e gli armenti non temeranno i grandi leoni. - La culla stessa effonderà per te deliziosi fiori. - Morirà anche il serpente e la ingannevole erba del veleno - morirà; dovunque nascerà l’amomo assiro.
Virgilio  - Bucolica IV
Una sera di tanti anni fa, potevo avere sette anni, una di quelle sere cupe d’inverno, con il freddo vento da est a sferzare le case e a scombussolare i tetti, quando si ha voglia solo di andare a letto, per trovarlo fortunatamente riscaldato, con il braciere (per chi è di queste parti, “la monaca e lu prete”), un pastore bussò alla nostra porta per chiedere un caffè caldo perché, diceva, non poteva addormentarsi, proprio quella notte. I lupi, a causa della neve prolungata, erano scesi dalla montagna fino quasi al mare e lui doveva sorvegliare, assieme ai suoi cani, il gregge che gli era stato affidato. Non erano ancora arrivati i pastori dai paesi dell’Est, parlava un dialetto arcano ma comprensibile, perché le persone umili si fanno sempre capire. Veniva dalla zona di Campobasso, dove aveva lasciato la famiglia per accettare questo lavoro più a nord. Non avevo mai conosciuto un pastore, li avevo visti ma non “sentiti”. Capitava spesso di incontrare greggi di pecore in transumanza anche dalle nostre parti, nel sud delle Marche.
Ricordo gli ululati di quella notte quando, prima di addormentarmi, con il vento che sibilava paurosamente lungo i vicoli del paese, pensavo a quell’uomo nella bufera a custodire le sue pecore e a me, che non vi avrei resistito neanche un minuto. Ora, per una naturale trasposizione della metafora, ci ripenso sempre quando rifletto sulle nostre anime, quando vedo altri pastori, altre pecore, altri pascoli, altri lupi, altre tempeste.
Ora tutto è cambiato. Quel poco che era rimasto della pastorizia, che per millenni ha avuto un ruolo basilare  nella nostra economia, è stato sopravanzato dalla pastorizia industriale, dove primaria è diventata la produzione degli agnelli, da cucinare al forno con le patate o a scottadito, mentre la lana viene quasi sempre eliminata, dove il trasporto con autocarri ha preso il posto della transumanza. Completamente perduto, pertanto, il circolo virtuoso che legava la pastorizia all’agricoltura e alla vita dei nostri paesi.
Così come è completamente perduto il circolo virtuoso che legava l’affannosa transumanza della nostra anima verso i veri pascoli di alta quota, con la scorta premurosa dei pastori, grandi conoscitori dei sentieri sicuri.
L’unica che non ha mai dimenticato l’odore delle pecore, dopo duemila anni, è la Vergine Maria, che per i pastori ha sempre avuto una particolare predilezione.
Portano le pecore su valli paludose a cibarsi di cicuta, sambuco ed altri arbusti cattivi e le lasciano insidiare dalle sabbie mobili, seducendole con erbe che passano, unicamente, per il tubo digerente, illudendole di avere ricompense più accattivanti nelle false terre promesse di pascoli senza limiti, ma, intanto, cancellano la loro memoria con suadenti melodie per farle sentire diverse, per far dileguare il loro istinto naturale, sostituendolo con l’istinto artificiale dell’unica appartenenza.
Di notte, i pastori, le lasciano sole, mentre loro si riuniscono in sabba idolatrici ad adorare orrende statue e poi, ammucchiate degenerate, libagioni a tutti gli dei falsi della terra di sotto.
Il pastore capo, ora, familiarizza con i lupi, gli bacia i piedi e, assieme ai suoi fedelissimi pastori, li invocano, li esaltano, li blandiscono, li omaggiano , hanno occhi solo per loro, senza sapere che, quando meno se lo aspettano, li sbraneranno, perché i lupi non si lasciano ammaestrare, anzi, pensano di essere i privilegiati. Arrivano ad ululare fin sotto ai recinti, non per spaventare, per ora, ma per lodare il pastore, fargli sentire la loro vicinanza di comuni intendimenti. Fa accordi con i capibranco dei lupi, delle iene e degli sciacalli (per l’occasione affratellati) cedendo a loro il diritto di scotennare tutte le pecore che vorranno e, quelle che sopravviveranno, di allevarle per divorarsele a poco a poco. Hanno completamente ripudiato millenni di consuetudini che, perfezionate dal tempo e dalla pietà, illuminavano, anche di notte, il percorso impervio verso la salvezza, solo per assecondare gli scellerati costumi dei loro nuovi compagni. Anzi, fanno finta di non vedere, arrivando persino a giustificare le loro pratiche criminose, come quella di uccidere gli agnellini ancora nel grembo della loro madre o di far accoppiare tra di loro, per il proprio esclusivo piacere, i montoni. Sono come invasati da una frenesia ossessiva che li porta a perseguire il proposito malefico di farne scomparire persino la specie.
A volte, chi riesce a decifrare il loro belare, sente alcune pecore, quelle ancora resistenti, bisbigliare: “vogliamo i pascoli di alta quota, le erbe croccanti e dolci di Campo Imperatore, i prati remoti del monte Vettore, l’acqua fresca delle sorgenti dei monti della Laga”. Vogliamo ricominciare a cantare:

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Ma vale, ancora oggi più che mai, il monito del grande Sant’Agostino:
Mai dunque succeda che veniamo a dirvi: VIVETE COME VI PARE! State tranquilli! DIO NON CONDANNERA’ NESSUNO: basta che conserviate la fede cristiana. Egli vi ha redenti, ha sparso per voi il sangue: quindi non vi dannerà. Che se vi viene la voglia d’andarvi a deliziare con gli spettacoli, andateci pure! Alla fin fine CHE MALE C’È? E queste feste che si celebrano nell’intera città, con grande tripudio di gente che banchetta e, come essa crede, si esilara, mentre in realtà si rovina, alle mense pubbliche, andateci pure, celebratele tranquilli: tanto LA MISERICORDIA DI DIO E’ SENZA LIMITI E TUTTO LASCERA’ CORRERE!... Dio chiederà conto delle sue pecore ai cattivi pastori; chiederà conto della loro morte“ Sant’Agostino, Discorso 46.
Una volta, molto spesso, si ricordava un Santo della Chiesa… Oggi viene considerato, anche questo, “superato”… Superati invece sono i modernisti, superati nell’animo ancora prima di nascere, superati nello spirito in quanto pervasi completamente e irrimediabilmente dalla materia, superati nei sensi, inebriati e sopraffatti dall’effluvio della carne, superati e sovrastati dal loro protettore, perché non hanno capito, o meglio, lo hanno strumentalizzato, che la Parola è un regalo immenso e immutabile che Dio ha fatto all’uomo di sempre per guidarlo, come i binari di un treno, diritti e inamovibili. È l’uomo che deve camminare sui binari, non i binari che devono seguire l’uomo !!
Pochissimi sono i pastori che non ci stanno ma nessuno ha il coraggio di scovare le origini odierne del male, dalle parti del residence Santa Marta.
I loro discorsi contengono molte domande, senza risposta e sono zeppi di condizionali: ”si dovrebbe, parrebbe che, si ha l’impressione che, dovrebbe consistere in, sembra dare una lettura di, sembrano non rendersi conto di, sarebbe importante che, sentiamo necessario evitare strade che, ci sarebbero i fedeli che, l’eventuale indegnità, la possibile eresia, è quasi un’apostasia……“   non è un dire SÌ, SÌ, NO, NO.
Non è più tempo di condizionali. Al massimo, anche se raramente, si sente dire: “si può solo pregare…”. Ma Gesù, osservando lo scempio che, davanti ai suoi occhi, si compiva nella casa del Padre, quella volta non si è messo a pregare, ma ha scacciato i mercanti dal Tempio.
È giusto porre le domande, ma in questa notte senza fine, in questa solitudine dell'anima abbandonata sulla brughiera, melmosa e puzzolente, dagli aguzzini dell'ideologia planetaria dominante, in questo nuovo calvario dello Spirito, avremmo bisogno anche delle RISPOSTE.
Non abbiamo più niente da difendere, occorre contrattaccare, senza temporeggiare. Non ci servono tanti Quinto Fabio Massimo, abbiamo disperatamente bisogno di uno Scipione.







giovedì 7 novembre 2019

LA MADONNA DE LI CUPPITTI




Da queste parti, da tempo memorabile, la ricorrenza che si celebra il 10 dicembre, è la FESTA DELLA MADONNA DE LI CUPPITTI”. Anche se negli ultimi 40 anni, in controtendenza rispetto al “progresso”, ha perduto il fervore di un tempo, continua ad essere ricordata.
Nel nostro dialetto è la Madonna, seduta sui coppi di quella che era stata la sua casa, mentre quest’ultima viene traslocata in volo a Loreto dagli Angeli, quelli veri, non i componenti della famiglia con cognome omonimo che, secondo i custodi della Santa Casa di Loreto, avrebbero lì trasportato le pietre per poi ricomporle.
All’approssimarsi della festa tutti contribuivano, compresi noi bambini, alla ricerca della legna per formare la “catasta de lu focarò”. C’era quasi una competizione tra i paesi vicini a chi faceva “lu focarò più grossu”.
Poi la sera della festa si intonavano canti a Maria mentre si accendeva il grande fuoco. I falò accesi nei paesi vicini, come tante fiaccole verso il cielo, splendevano nella notte fredda di dicembre, e la illuminavano, non disturbati dalle luminarie artificiali, allora molto più sporadiche.
Quando eravamo bambini, in gita o con la famiglia, ci recavamo spesso a Loreto, che da noi dista circa cinquanta kilometri. Rimanevo ammirato dal Santuario, soprattutto per la magnificenza del transetto che abbraccia la Santa Casa. Era palpabile la devozione, mentre osservavo con stupore le donne e gli uomini che percorrevano, in ginocchio, i gradini che circondano il rivestimento marmoreo e che avevano procurato, per secoli, quei solchi sul marmo ancora visibili. Ora so che quelle impronte, che milioni di fedeli hanno solcato, stanno lì a ricordare la forza di una fede autentica, giustificata dalla venerazione incrollabile verso la potenza dello Spirito Santo.
Anche a noi mio padre diceva, quando andavamo a Loreto, con una vecchia 1100, che quei pini piegati, lungo la statale 16, nel tratto in cui, ancora oggi, alcuni vi resistono, da Porto Potenza a Porto Recanati, si erano inginocchiati al passaggio della Santa Casa.
La pietà popolare, sentimento oggi completamente svanito o ingiuriato, aveva trasformato un fenomeno naturale nel ricordo di un vero miracolo. Oggi questa masnada di non credenti sta trasformando tutti i fatti soprannaturali in fenomeni ineluttabilmente umani.
Mettere in dubbio il miracolo del trasporto angelico della Santa Casa sarebbe stato semplicemente inaudito, come mettere in dubbio la natura divina del Salvatore o la sua resurrezione in spirito e corpo. Oggi mettere in dubbio la prima è in linea con la diabolica negazione delle altre verità di fede. Oggi quelli che, come “custodi”, dovrebbero difendere il miracolo, sono invece diventati i suoi più agguerriti oppositori.
Ora il cardinale Robert Sarah, ormai pienamente arruolato, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha firmato un decreto che sostituisce la celebrazione liturgica del miracolo riguardante la traslazione della Santa Casa con una festa mariana.
Occorre destrutturare la cultura popolare, andare all’origine dei fatti, in quello snodo dove la storia diventa culto e poi tradizione. Occorre indagare, con metodi razionalisti, le cause fisiche connesse con i fenomeni, respingendo qualunque interpretazione metafisica, semplicemente perché non prevista nella religione dell’uomo che si è fatto Dio. Occorre dare al tutto una giustificazione materialista o addirittura umanista come “solo quello che è possibile all’uomo”.  Occorre azzerare secoli di fervore religioso, incidere fino al midollo, per poi dissolverla, la vecchia pianta, per potervi innestare quella nuova.
Ma noi continueremo a festeggiare la MADONNA DE LI CUPPITTI, così come continueremo a recitare “… non ci indurre in tentazione”. Continueremo ad accendere fuochi a rischiarare il volo degli angeli, certi che non avranno la meglio perché, come già a Lepanto, Lei fermerà definitivamente gli uruk-hai devastatori, figli del 68, nipoti del marxismo, pronipoti del giacobinismo massone, che vogliono sovvertire le nostre origini e soppiantare la nostra religione.

Claudio Gazzoli - Monterubbiano (FM)




P.S.
Eminenza Cardinale Sarah, certo che la sua congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ne avrebbe di vicende di cui occuparsi, davanti alla quotidiana dissacrazione, profanazione fino ad arrivare al sacrilegio. Cardinali che autorizzano concerti rock in cattedrale, balletti omo e mostre depravate, vescovi che arrivano all'altare in bicicletta, vescovi chitarristi che celebrano il sacramento della cresima cantando canzoni di Sanremo, vescovi che concelebrano con pastori e pastore protestanti,  vescovi che autorizzano cene di fine d’anno in chiesa con tanto di “trenini” davanti al crocefisso, vescovi che chiedono scusa agli adulteri, vescovi che distribuiscono la pizza in chiesa, sacerdoti che si inventano le parole della messa, che dichiarano di eliminare il Credo perché “non ci credono", che celebrano matrimoni omo, che fanno “consacrare” ai laici, che dichiarano che nemmeno Gesù conosceva i tempi, che cantano “bella ciao” durante la messa, che fanno adorare idoli pagani, che fanno trasportare da un drone l'ostia consacrata, senza parlare poi della sistematica, arrogante profanazione verso la Santa Eucarestia......... e con tutto questo lavoro arretrato si va ad impuntare su un culto antico, puro, angelico che appartiene alla nostra cultura e conforta l’animo di migliaia di fedeli ?


P.S   del 09.01.2020
altro lavoro (teorico) per il cardinale Sarah:  qualche giorno fa', nella chiesa di San Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, dove il Santo frate stigmatizzato ha distribuito qualche milione di ostie consacrate sulla lingua,  ai fedeli in ginocchio,  il vescovo mons. Moscone ha stigmatizzato i fedeli che "pretendono" di avere la comunione in bocca, sostenendo, tra l'altro: "... è un abuso prenderlo in bocca, perchè abbiamo falsamente spiritualizzato ciò che Gesù ha voluto come materia e come fisico...". Non servono commenti.... il nemico sta facendo proseliti a iosa tra i vescovi...



link utili:
https://www.marcotosatti.com/2019/11/09/casa-di-loreto-una-lettera-aperta-al-card-robert-sarah/

https://www.marcotosatti.com/2019/11/11/loreto-un-libro-conferma-il-miracolo-della-traslazione/







lunedì 28 ottobre 2019

QUANDO LA PREGHIERA DIVENTA POLITICA




Francescani contro Salvini: «Preghiamo perché non vinca le elezioni in Umbria»

Questa notizia è apparsa qualche giorno fa' su alcuni quotidiani. Parrebbe ESILARANTE se, data la situazione, non fosse terribilmente tragica. Sarebbe interessante approfondire l’argomento “DOVE STA ANDANDO L’ORDINE FRANCESCANO ?”, tra frati maghi, frati ballerini, frati canterini, frati adoratori di divinità pagane, frati che negano i miracoli, frati che incoraggiano dicendo "... ma su, il diavolo è solo un simbolo..", facendo rigirare nella tomba il loro fondatore, frati che cacciano dal confessionale chi si azzarda a chiedere se sia peccato non sentirsi in linea con questo papa...
La Chiesa di oggi sembra sovvertire le parole del Vangelo, dandone una lettura al rovescio, seguendo alla lettera  le indicazioni del “grande suggeritore”: «date a Dio quel che è di Cesare e a Cesare quel che è di Dio».
Ora, visti i risultati delle elezioni in Umbria, di senso nettamente contrario, visto che Dio non ha ascoltato, viene da raccomandare a questi frati di rivolgere la preghiera verso altre intenzioni. Mi permetto di suggerirne qualcuna:
- la conversione di papa Francesco al cattolicesimo;
- la conversione di quasi tutti i cardinali e vescovi al cattolicesimo;
- il ritorno ad un RIGIDO MONOTEISMO da parte dei vertici della Chiesa, pervertiti dal paganesimo idolatrico;
- la eliminazione delle lordure dei peccati della carne all’interno della Chiesa;
- il ritorno del senso del Sacro nei luoghi di culto, sistematicamente profanati, “dando a Dio quel che è di Dio”;
- l'applicazione esclusiva e completa, da parte di tutti i religiosi, della Dottrina e del Catechismo della Chiesa Cattolica;
- il ritorno dei Francescani alla regola originaria;
- la ripresa delle vocazioni sacerdotali e monastiche.
Se non siamo in grado, nella nostra limitatezza, neanche di tentare di definire Dio, in ogni caso, mettetevi l'anima in pace voi tutti, che state cercando di invadere, con la materia e il materialismo, lo spazio infinito del soprannaturale, per la storia degli ultimi due secoli, per la storia recente, per gli incarichi affidati e le rivelazioni trasmesse, comprese quelle approvate dalla Chiesa, possiamo certamente affermare che
DIO NON E’ COMUNISTA.







mercoledì 23 ottobre 2019

IL SINODO VERSO HALLOWEEN



IL SINODO VERSO HALLOWEEN
Chissà se i “padri sinodali” e il loro Gran Mogol avranno pensato di spostare la data di chiusura del Sinodo dell’Amazzonia in modo da farla coincidere con la festa di Halloween ? Così potranno finalmente indossare costumi macabri, neri e rossi o viola, gli stessi della talare che, con ovazioni da stadio, hanno deciso “finalmente” di abbandonare. Potranno truccarsi da vampiri, zombie, lupi mannari, fantasmi, scheletri e sciamani, in perfetta continuità con i prodromi del sinodo, nell’inclusione blasfema di tutto il demoniaco.
Potranno recarsi in casa dei cattolici che non ci stanno, la sera di Halloween, a proporre “dolcetto o scherzetto”….. anche se molto più di uno “scherzetto” hanno già preparato. Potranno festeggiare, tutta la notte di Ognissanti, assieme al grande protettore, anche se a loro insaputa, perché non ci credono, tanto i Santi, ormai, non li ricorda quasi più nessuno.
Sarebbe la naturale conclusione dei riti idolatrici, iniziati all’interno delle mura vaticane, che nessuno aveva osato profanare dai tempi del sacco dei Lanzichenecchi. Solo che loro erano protestanti, avevano in odio la Chiesa di Roma e agivano dall’esterno di essa…
Anche se non lo faranno, è più che evidente una perfetta contiguità con il contesto, l’habitat in cui si sta svolgendo il Sinodo.
Ma non vi VERGOGNATE di aver portato in processione una canoa o la statua di un idolo profano ? chissà se qualcuno di voi ha mai portato in spalla la statua della Madonna o di un Santo….
Ma non vi VERGOGNATE di aver partecipato a riti di adorazione di idoli pagani ?
Ma non vi VERGOGNATE di consentire di profanare le chiese sotto la vostra competenza con ogni sorta di abominio ?
Ma per vergognarsi, davanti a Dio ovviamente, occorre avere il pieno dominio della propria coscienza. Voi non potete vergognarvi perché l’avete svenduta a Moloch con la mediazione di Marx e compagni. Per vergognarsi davanti a Dio, come hanno fatto Adamo e Giuda, occorre CREDERE IN DIO.
Ma viene un sospetto: che tutto questo sia stato organizzato anche con l’intento di distogliere l’attenzione su quello che realmente sta avvenendo all’interno del sinodo e sulle sue conclusioni…. che ci auspichiamo, a questo punto, non ci siano… per cause del tutto naturali…
Stanno facendo terra bruciata attorno ai cattolici normali, che non ci stanno, isolando i sacerdoti che vogliono testimoniare la Verità.
Conosco persone che cercano, disperatamente, di parlare con qualche religioso normale. Una di loro mi ha riferito che i sacerdoti, da cui si è recata per confidare le proprie dolorose perplessità, hanno avuto reazioni diverse, ma tutte sulla linea della reticenza grave e complice. Alcuni hanno replicato “schhhh……. non farti sentire da nessuno…”. Altri hanno risposto “… ma nooohh… sono tutte chiacchere dei conservatori tradizionalisti e anticonciliari… si metta l’anima in pace, non sta accadendo nulla di grave… questo papa è il nuovo Cristo inviato dallo Spirito Santo…”.
Chiedono anche a me, che sto “assillando” quei pochi  che conosco.
Eminenze ed eccellenze, avete tradito la PREGHIERA DI ORDINAZIONE:
«..Dona, Padre onnipotente, a questi tuoi figli la dignità del presbiterato. Rinnova in loro l’effusione del tuo spirito di santità; adempiano fedelmente, o Signore, il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il loro esempio guidino tutti a un’integra condotta di vita. Siano degni cooperatori dell’ordine episcopale, perché la parola del Vangelo, mediante la loro predicazione, con la grazia dello Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli uomini, e raggiunga i confini della terra.»
«La parola del Vangelo, mediante la loro predicazione, con la grazia dello Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli uomini, e raggiunga i confini della terra». La “PAROLA DEL VANGELO” non gli scritti di Leonardo Boff, di Gustavo Gutierrez, le smanie lascive di J. Martin, le farneticanti ridicole dichiarazioni della bambina svedese o quelle sconnesse e stravaganti del Gran Mogol: “Dio ha voluto tante religioni perché vuole essere adorato in tanti modi…”.
Da molti anni avete preparato il terreno sul quale, ora, state raccogliendo frutti copiosi, con la manovalanza di quelli che avete ammaestrato e che ora formano l’ossatura della struttura che avete conquistato. Avete avvinto le persone inermi che non hanno potuto fare a meno di seguirvi. Potevate separarvi fondando  una setta tutta per voi (come tante altre…), ma non vi bastava una brigata sgangherata, volevate tutto l’esercito.
Liberate la Chiesa dai miasmi della putrefazione della carne, che tanto amate, perché state mettendo a rischio la salvezza di una moltitudine di anime, alcune delle quali non sanno a chi rivolgersi per la loro consolazione. Oppure ritiratevi, a vita, in un monastero, magari uno di quelli che, così, potreste preservare dall’intento di farli chiudere.
Rivogliamo la certezza austera del peccato con la speranza dolorosa del perdono.
Anche se le forze da cui traete, inconsapevolmente, ispirazione, vi fanno sentire invincibili, non ce la farete a portare a compimento il vostro proposito devastatore. Perché la Chiesa non è vostra ! Perché noi non molleremo. Non ripiegheremo di un centimetro. Come gli “angeli” che hanno liberato quella chiesa dai totem profanatori. Perché gli Angeli hanno sempre la meglio sui demoni.










mercoledì 9 ottobre 2019

LA NOTTE DELLA CHIESA




LA NOTTE DELLA CHIESA
Il Corriere della Sera presenta il cardinale Sarah come “Il porporato africano, punto di riferimento dei conservatori”:

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_ottobre_07/sarah-chi-contro-papa-fuori-chiesa-1ca6f43e-e912-11e9-a351-0f862d63c352.shtml

Il fatto che il maggiore quotidiano nazionale usi categorie politiche di classificazione non meraviglia, ma la medesima tecnica di mistificazione viene usata nella comunicazione della Chiesa.
Sono molti gli aspetti bizzarri, alcuni anche molto scontati, di questa intervista ma vale la pena di esaminarne solo alcuni perché molto significativi della situazione drammatica della Chiesa di oggi.
Colpisce soprattutto questa frase: “… Chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa. La Provvidenza ci vede benissimo, sa?..”.
… la Provvidenza ci vede benissimo, sa…”. Ma quale provvidenza, quella che si fa chiamare anche “mafia di San Gallo..” ?. Ovvio che la Provvidenza ci mette del suo, come strumento dello Spirito Santo. Ma poi gli uomini possono fare scelte diverse…. 
Personalmente non sono “contro il papa”. Non potrei esser contro un vecchio di 83 anni che non conosco neanche personalmente.
Sono contro le sue dichiarazioni, azioni, decisioni contrarie alla Dottrina e alla Tradizione della Chiesa Cattolica Romana.
Sono contro la prassi di stravolgere la Sacra Scrittura per proclamare argomenti di natura politico/ideologica.
Sono contro la diavoleria di dichiarare che “Dio è padre di tutte le confessioni”.
Sono contro la bestemmia di considerare Maria “una come tutte le altre”.
Sono contro il proposito satanico di rinunciare alla tradizione della Chiesa Cattolica.
Sono contro l’ecumenismo unilaterale e distruttivo.
Sono contro i sistematici tentativi di delegittimare la famiglia.
Sono contro la rivisitazione buonista dei Novissimi.
Sono contro la riabilitazione fanatica di Lutero e degli abortisti nostrani.
Sono contro l’empia pratica della desacralizzazione.
Sono contro la profanazione sistematica dell’Eucarestia, a cominciare dal rifiuto di inginocchiarsi.
Lei, eminenza, usa una tecnica retorica molto antica, ma noi CATTOLICI NORMALI non ci caschiamo. Quella di rivoltare la realtà accusando gli altri dei medesimi argomenti di cui è saturo il pontefice regnante, facendolo passare per pura vittima di fantomatici “borghesi occidentali”... che pure ci saranno ma ciò porta all’esterno della Chiesa o all'esterno del gruppo di comando, cause che operano, ormai da anni, al centro di essa.
Quando dice: «La verità è che coloro che mi oppongono al Santo Padre non possono presentare una sola mia parola, una sola mia frase o una sola mia attitudine a sostegno delle loro affermazioni assurde, direi diaboliche. Il Diavolo divide, oppone la gente, l’una contro le altre… » lei stesso fa una “affermazione assurda” perché tutto quello che lei espone, di cui peraltro siamo convinti tutti, quale “cancro” della Chiesa di oggi, la mette implicitamente, ma molto chiaramente, in contrapposizione con i concetti, le convinzioni più volte espresse, i provvedimenti, i messaggi, la prassi di colui che vuole, ostinatamente ed improbabilmente difendere.
Certo che il “diavolo divide…” ma questa divisione vi è già. Uno scisma non dichiarato o, per usare l’espressione di Padre Thomas Weinandy, “uno scisma papale interno”, non costituisce esso stesso divisione ?
Ora siamo arrivati ad inventare una fantomatica “congiura” esterna per giustificare le colossali magagne interne. Proprio come in tutti i regimi fallimentari della storia. Ma come potrebbe, tale complotto, avere la forza di far nominare più di 200 partecipanti al sinodo, quasi tutti di area progressista ? Come potrebbe nominare nuovi cardinali, tutti di provenienza ultra-modernista, pro “lgbt”, pro immigrazione selvaggia, pro “dialogo”, ma sarebbe meglio chiamarla sottomissione, interreligioso ? Come potrebbe convocare i massimi esponenti ad una cerimonia dal sapore evidentemente satanico ?
Spostare argomenti interni distruttivi all’esterno, in modo così evidente, è pura ipocrisia. Qualcosa di analogo e diabolico è avvenuto qualche giorno fa, all’interno dei giardini vaticani. L’uso di oggetti, convertiti in simboli, al di fuori del contesto, supera l’aspetto meramente antropologico o divinatorio per assumere quello esclusivamente esoterico e, perciò, demoniaco. Sono pratiche comuni nella massoneria. Quel rito, avvenuto nel cuore della cristianità, presenziato da Bergoglio, con tutti i successivi corollari, come la processione della canoa, assume la valenza di rito iniziatico della nuova religione.
La sera di sabato 5 ottobre, dopo aver partecipato, il pomeriggio, alla preghiera in piazza Giovanni XIII e alla conferenza sull’inginocchiatoio nelle chiese con mons. Nicola Bux, ci siamo recati in piazza San Pietro, dove ho scattato la foto pubblicata sopra. Da lontano, mentre ci si avvicina, da via della Conciliazione, lo splendore delle luci offre un senso di accoglienza e di magnificenza. Poi, sul delimitare delle prime barriere, si viene accolti dallo stridio fastidioso e lugubre dei gabbiani, che non ti aspetti in quel luogo. Enormi, come tacchini ingrassati a fare la raccolta differenziata e incuranti, danno un senso di cattivo presagio in contiguità con quell’informe, oscuro, monumento esaltatorio dell’invasione programmata, messo lì a presagire ed agognare la fine della nostra civiltà, dove, per fortuna, hanno cominciato a depositare i loro omaggi ecologici. Ma questo non può distogliere dall’ammirare, attoniti, una bellezza più volte contemplata ed ogni volta nuova, sublime omaggio dell’uomo pio ed arrendevole verso il suo unico Dio. Questa volta però qualcosa di diverso turba il nostro apparente compiacimento. Il Palazzo Apostolico, quello che per secoli è stato la residenza dei papi, la sede del governo della Chiesa è, a differenza di tutti gli altri edifici, splendidamente illuminati, completamente al buio. Mentre l’umidità della sera fa sembrare la piazza come la superficie riflettente del mare, la Chiesa appare, oltre la metafora, come una grande nave senza timoniere, senza governo, nel buio della notte romana.
Al di là delle disquisizioni teologico/giuridiche, la percezione del semplice fedele “consapevole” è di un percorso lento, ma costante, fatto di processi a tendenza lentamente ma, inesorabilmente, deviante, di annunci eretici, di appuntamenti ammaestrati e fasulli,  verso il cambio di religione o apostasia.

Pertanto, eminenza, se un papa si mostra manifestamente eretico, pur con le nozioni da Catechismo di base, dove solo chi non vuol vedere non vede, anche in virtù di quanto previsto dal codice canonico, non si pone il papa stesso, IPSO FACTO, fuori dalla Chiesa ? 




P.S. 
Eminenza cardinale Sarah, ce lo vuole spiegare, una volta per tutte, in modo comprensibile a noi comuni fedeli, in che cosa consisterebbe questa "continuità ermeneutica" tra papa Francesco e i papi che lo hanno preceduto, anche alla luce delle ultime affermazioni del dottor Eugenio Scalfari?


Su questo viaggio a Roma, Aldo Maria Valli ha pubblicato un racconto di padre Gabriele Rossi che era insieme a me e a mia moglie:

https://www.aldomariavalli.it/2019/10/14/diario-romano-il-rosario-in-piazza-e-quella-finestra-buia/



vedere anche:
https://www.marcotosatti.com/2019/10/09/scalfari-il-papa-pensa-che-gesu-non-sia-dio-urge-smentita/

https://www.aldomariavalli.it/2019/10/09/strano-dunque-vero-3/






UNA VOLTA SI PORTAVA IN PROCESSIONE LA MADONNA...


Modella brasiliana in... processione a Santa Maria in Tranpontina, in via Della Conciliazione, a pochi passi da San Pietro.
Che cosa devono ancora fare  affinché TUTTI capiscano CHI SONO ???





domenica 8 settembre 2019

L'OMBRA SULLA CHIESA



«Davanti all’Eucaristia, a Gesù fattosi Pane, a questo Pane umile che racchiude il tutto della Chiesa…»  dall’omelia di papa Francesco, Parrocchia di S. Maria Consolatrice a Casalbertone (Roma), Domenica, 23 giugno 2019


Se una grande azienda, che produce pasta di grano duro, comincia a rinnovare il management con dirigenti provenienti dal settore della moda, non è difficile percepire da che parte vuole andare a parare. Quando nella Chiesa vengono nominati 10 cardinali elettori tutti di tendenza progressista, con evidenti aperture al mondo “omo”, all'islam e alla ecologia integrale, appare ancora più chiaro il compimento dello “SCISMA NON DICHIARATO”.
Un indizio non costituisce prova, ma mettendone in fila diverse centinaia... basterebbero solo gli ultimi quattro:
- la dichiarazione di Abu Dabi
- il documento preparatorio del sinodo per l'Amazzonia
- la nomina dei nuovi cardinali
- il messaggio per il lancio del "patto educativo".
Ora i religiosi, quasi tutti  “connessi” e "consapevoli" non hanno più scusanti…. IL QUADRO E' CHIARO!!
ORA NON PARLARE VUOL DIRE ESSERE CONNIVENTI DI QUESTO SCIAGURATO PROGETTO, VUOL DIRE RINUNCIARE ALLA PROPRIA ANIMA PER DISSOLVERLA NELLA CORRENTE VORTICOSA DELLA MODERNITÀ, VUOL DIRE METTERE A RISCHIO LA SORTE DELLE ANIME DI MILIONI DI FEDELI.
La Chiesa non è una società per azioni che deve attuare, in modo continuativo, interventi di adeguamento del prodotto alla evoluzione dei gusti e delle inclinazioni dell’uomo e, poi, sostenere sempre aggiornate operazioni di MARKETING per diffonderlo. Oggi un’azienda che non mette al primo posto il rinnovamento del prodotto è destinata a chiudere.
La Chiesa ha ricevuto un “prodotto” al MASSIMO GRADO di perfezione possibile, eccelso come è possibile solo a Dio. Compito della Chiesa è CONSERVARLO, possibilmente inalterato, fino alla fine dei tempi. La Chiesa non deve adeguarsi alla evoluzione del pensiero e della tecnologia (ormai solo digitale… e questo non è casuale…), perché se lo facesse annacquerebbe, inevitabilmente, il dono nella forma originaria.
La Chiesa non deve perseguire sistematicamente l’accordo con tutte le componenti del pensiero umano, tutte le religioni, tutte le culture, tutte le discipline. Non è questo il suo scopo. Suo scopo è far conoscere al mondo il messaggio Evangelico, così come le è stato assegnato.
Suo compito è convincere l’uomo che solo in Gesù c’è la soluzione a tutto: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giov 14:6).
Il DONO fatto alla Chiesa da Gesù Cristo non è materia, non è fatto di farina, acciaio, vetro, policarbonato. Se illuminato non produce ombra, anzi è esso stesso fonte di luce, non come l’ostensorio, trasformato in contenitore per il pane.
OMBRA è la decomposizione della MISSIONE nell’utopia della “fratellanza universale”, agognata dalla nuova religione che si propone di governare il mondo con gli inganni letali del “nuovo umanesimo”.
OMBRA è il la “selva oscura” dentro alla quale ci hanno voluto portare respingendo i progetti di Dio a favore di quelli dell’uomo.
OMBRA è il manifesto rifiuto della tradizione e della famiglia.
OMBRA è il progetto di distruggere la nostra cultura e la tradizione della Chiesa.
OMBRA è la complicità demoniaca con la sessualità.
OMBRA è l’abbandono delle anime per soccorrere i corpi.
OMBRA è il favoreggiamento delle altre religioni.
OMBRA è la collusione con i poteri del mondo.
OMBRA è respingere la intima relazione tra i due insegnamenti di Gesù:
    «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione»  (Lc 12,51-53)
    «Chi non è con me, è contro di me» (Mt.12,30).
OMBRA è la sistematica profanazione dell’EUCARESTIA.

Ora, per ragioni che è inutile persino spiegare, tanto sono evidenti, la Chiesa "reale" non è più né UNA, né SANTA, né CATTOLICA, né APOSTOLICA, né ROMANA. Mentre la Vergine della Rivelazione, il 12 aprile 1947, diceva a Bruno Cornacchiola: «... la via è una, Cristo, l'Ovile cattolica, apostolica, romana... ». Vogliamo seguire Bergoglio, Soros, Greta, Der Leyen, Obama, Clinton, Conte..... oppure vogliamo affidarci totalmente alla Vergine Maria ?

UNA CHIESA IN PACE CON TUTTI I POTERI DEL MONDO, PURE CON IL DIAVOLO, NON CORRISPONDE AGLI SCOPI DEL SUO FONDATORE, QUINDI NON SAPPIAMO CHE FARCENE !!!

RIVOGLIAMO la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana.
Rivogliamo la Chiesa che si occupi, esclusivamente, della salvezza delle anime
Rivogliamo una Chiesa che non “abdichi” davanti ai poteri del mondo ma persegua fino al martirio il mandato esclusivo di Gesù.
Rivogliamo solo santi sacerdoti, riconoscibili, con la talare, come ammonisce la Madonna alle Tre Fontane: «Molti dei miei figli Sacerdoti si spoglieranno nello spirito, internamente, e nel corpo, esternamente, cioè gettando i segni esterni sacerdotali».
Rivogliamo la Chiesa che non baratti la dottrina con le strampalate teorie della “moderna” filosofia, che parla ad un uomo così come loro lo vorrebbero e che poi, a poco a poco, grazie allo strapotere della persuasione mediatica riescono ad ottenerlo…
Rivogliamo la Chiesa che ci parli di Santi, Dottori, Miracoli rigettando teorie storicistiche e razionaliste di chiara origine demoniaca.
Rivogliamo una Chiesa che abbia il coraggio di “ridurre allo stato laicale” le religiose e i religiosi che, negli enunciati, nei comportamenti, professano un altro Vangelo.
Rivogliamo la Chiesa che parli dei Novissimi e del peccato, che non abbia preoccupazione di “suscitare paura” (io ci sono diventato grande con le “paure”, anzi, con buona pace di padre Ermes Ronchi, quelle “paure” mi hanno aiutato a vincere tutte quelle che sono venute dopo, inconsistenti perché terrene, effimere perché passeggere).
Rivogliamo una Chiesa che rispetti le Sacre Scritture così come sono state scritte, senza tentare, ossessivamente, di modificarne, in modo sistematico, la traduzione nelle lingue volgari per fini esclusivamente ideologici.
Vogliamo una Chiesa che ricominci a parlare di famiglia nell’unico modo possibile (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2202: Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme con i loro figli una famiglia).
Rivogliamo la Chiesa che dia un’importanza assoluta al senso e alla pratica del Sacro, così come Dio ha richiesto a Mosè davanti a Lui.
Rivogliamo la Chiesa che creda fermamente nella “PRESENZA REALE” e non nelle idiozie blasfeme, perché fini a sé stesse, della transignificazione e della transfinalizzazione, come ormai viene accreditato e ho visto scritto nella lettera autografa di un vescovo, in alternativa al termine transustanziazione.
Rivogliamo una Chiesa che non metta al primo posto l’antropologia ma la Teologia ispirata da Gesù e dai grandi padri della Chiesa.
Rivogliamo la Chiesa che rinneghi l’ECUMENISMO quale maldestro tentativo di istituire una religione universale e lo interpreti solo nel senso di esortare gli altri a ritornare, per le ragioni che, molto opportunamente, annota Sant’Agostino: “In molte cose concordano con me, in alcune poche no; ma per quelle poche cose in cui non convengono con me, a nulla giovano loro le molte in cui convengono con me”.
Rivogliamo una Chiesa ORGOGLIOSA del ruolo che Gesù le ha assegnato nell’evangelizzare tutti i popoli della Terra.
Vogliamo una Chiesa dove la promozione alle alte cariche ecclesiastiche sia motivata esclusivamente dalla virtù della Santità, la sola che può ascoltare, pienamente, i suggerimenti dello Spirito Santo e non dalla appartenenza politico/ideologica o dalla inclinazione depravata verso il “vizietto”.
Rivogliamo la Chiesa che non applichi al contrario le sanzioni canoniche e perciò punisca, senza se e senza ma, i religiosi che dissacrano il loro ruolo in tutti i modi che abbiamo visto in questi anni e che sarebbe insufficiente l’intero spazio del blog per elencare, non quelli che difendono strenuamente la dottrina.
E non perché siamo conservatori, retrogradi, oscurantisti, sedevacantisti, bacchettoni, rigidi, tradizionalisti, ma SEMPLICEMENTE PERCHÉ SIAMO CATTOLICI NORMALI !!

Claudio Gazzoli - Monterubbiano


P.S.
Un appello a Mons. Vincenzo Paglia (... e ai tanti mons. Paglia...):
Non credo che possano arrivarle queste parole, ma mi sento di dirgliele ugualmente, da semplice battezzato, con la convinzione di esprimere il pensiero di molti altri:
se le è rimasto un briciolo di fede e di discernimento, se anche solo un baleno fuggente del Mistero della Rivelazione le illumina, per un’istante, la mente, se le rimane anche una parvenza di credo nella Giustizia Divina, visto che il ruolo che le è stato affidato è infinitamente più grande delle sue terrene possibilità e non le è servito per la nomina cardinalizia… SE NE VADA, rinunci a tutti gli incarichi, si goda la pensione, vada a fare un viaggio, magari nella tanto agognata Amazzonia, a prostrarsi alla madre terra, a riscaldarsi al fuoco che i poteri dominanti, nonostante l’apparente sbandierato ecologismo, hanno contribuito ad alimentare. Se lo farà, le promettiamo di dimenticare quelle mostruose macchie di colore sul soffitto della sua ex cattedrale, previa ricopertura sotto un consistente strato di calce viva.
Così, anche se l’irreparabile è già avvenuto, eviterà l’imbarazzo di dover rispondere all’Unico che potrà porvi rimedio, che scelse di trascorrere i primi trent’anni della sua vita terrena in una Santa Famiglia, normale… anche perché le altre le avete inventate voi…



si veda anche: