sabato 29 gennaio 2022

PENSIERI LIBERI 2

 



SACRILEGIO AL QUADRATO

Un vescovo che dice: «l'Eucaristia venga distribuita solo da parroci vaccinati. Meglio una qualsiasi persona di fiducia vaccinata che un prete non vaccinato» può far pensare al direttore di un’ospedale che impone di far usare il bisturi solo a chirurghi tifosi della Yuve, oppure anche al personale delle pulizie, purché sia di fiducia. Si potrebbe spiegare solo in termini di patologia psichiatrica in forma grave. Invece per il vescovo non è sufficiente questa spiegazione, occorre fare ricorso ad origini ultraterrene. Gesù ha scelto Giuda pur sapendo che lo avrebbe tradito, perché necessario al disegno della Redenzione. Questi Giuda invece li ha scelti il principe delle tenebre perché funzionali al suo disegno di distruzione, fino a che Dio lo vorrà… perché come crea la materia dal nulla così può far ritornare al nulla questa materia ripugnante.

 

COME PARLA UN UOMO DI DIO

Mons. Carlo Maria Viganò, nel breve discorso di ieri, 15 gennaio 2022, a Roma davanti ad una folla completamente o quasi secolarizzata, ha pronunciato 7 volte il nome di Gesù Cristo, 8 volte il nome di Dio, una volta il nome della Vergine Maria, poi ha terminato recitando il Padre Nostro, quello vero, ovviamente. Il papa invece si guarderebbe bene dal farlo, per non offendere quelli di altre religioni, per apparire meno scontato e più di tendenza, per conservare la stima dei protestanti, per non far cadere in depressione uno stuolo di religiosi e religiose, per non perdere l'appoggio dei compagni di partito e di merende..... meglio ascoltare il "tango" che annunciare il Vangelo...!

 

DIABOLICHE ASIMMMETRIE

Una delle attività che più gli riesce meglio, al “principe di questo mondo”, è creare ASIMMETRIE, facendole passare per le più perfette delle simmetrie, delle imparzialità. Così se io dico, come mi è capitato per rispondere alla domanda di un mio cliente, che non mi “vaccino” perché “il corpo è mio e ci faccio quello che voglio”, pecco di indifferenza, di individualismo, di asocialità. Sì perché questa espressione, molto in voga nei funesti anni sessanta, ha valore solo per le donne che possono deliberatamente eliminare il corpo di un bambino e gettarlo nell'indifferenziata, come è accaduto almeno 6 milioni di volte negli ultimi 44 anni (15.000 volte per "merito" della Grande Italiana osannata da Bergoglio), perché questo è un "diritto civile".

Non vale per me che mi attribuisco un "diritto incivile" rifiutando di sottopormi al “suicidio assistito”, come lo chiamano alcune compagnie di assicurazione che si rifiutano di risarcire i beneficiari delle assicurazioni sulla vita, in caso di morte provocata dal cosiddetto “vaccino”.

 

LA TEOLOGIA IMMORALE

Don Mauro Cozzoli, professore di Teologia Morale nella Pontificia Università Lateranense nonché Assistente Spirituale dei medici di Roma, dichiara:

«In caso di scarsità di mezzi è giusto assistere prima il vaccinato».

Ora, a parte l’opportunità di una simile dichiarazione da parte di un prete che dovrebbe occuparsi unicamente della salvezza delle anime, di tutte le anime, mi chiedo, ma dove diamine studiano questi qua, alla scuola di Mary Shelley ? o al master per aspiranti “bravi” tenuto nel castello di Don Rodrigo ?  E che cosa insegnano nei seminari ? Questa è l’unica domanda a cui possiamo risponderci da soli, visti i risultati. Quello che più sconcerta è l’assoluta mancanza di vergogna, ma illimitata piaggeria, nel fare affermazioni così dissennate.

 

UN ODIO SMISURATO

L’accanimento sistematico, l’odio smisurato, nei confronti di noi che non accettiamo di “marchiarci” non è certamente motivato dal “loro” afflato caritatevole, dalla volontà di salvarci, di perseguire il nostro bene, visto che siamo ormai incapaci persino di percepirlo, segnati dal nostro ego, lo stesso dei contadini piccoli proprietari terrieri che Stalin sterminò a decine di milioni, rei di perseguire solo i loro miseri interessi privati. No, a “loro” della nostra salute, quella vera, non “gliene può fregare di meno“, come non può fregare di meno ai cosiddetti vaccinati, alcuni dei quali, mi dicono di averlo fatto per dovere, per rispetto delle leggi, per amore del prossimo… e devo fare un grande sforzo e pensare a cose molto brutte per non scoppiare a ridere... fa niente se poi sono regolari evasori fiscali… le leggi mica sono tutte uguali…  “Loro” sono infuriati perché non sono riusciti ad assoggettarci, come il resto della popolazione, indipendentemente dal covid, che è solo un pretesto, un banco di prova, perché non potranno imporci tutte le future porcate che stanno già preparando, come l'eutanasia o il microchip, come l’educazione sessuale dei nostri figli secondo le loro depravazioni, perché non potranno avere la completa omologazione del popolo ai dettami del Soviet Supremo, in questa “rivoluzione soft” marxista, ormai vincente rispetto alla rivoluzione di stampo leninista che, in contrapposizione alla prima, aveva causato danni irreparabili all’epoca del terrorismo, con scontri all’interno del partito, sempre quello, che aveva visto coinvolti esponenti di spicco della cosiddetta “democrazia” cosiddetta “cristiana”, che di cristiano aveva solo il nome, come poi abbiamo potuto penosamente constatare. Perché non potranno avere, per conto del loro vero padrone, le nostre anime, perché non potranno attuare completamente lo stato totalitario che ha bisogno, e lo sapevano bene Stalin, Mao e Pol Pot, della totale adesione di tutta la popolazione ridotta allo stato di api operaie.

 

LE ORECCHIE A SVENTOLA

Non sappiamo come sarà il nostro futuro, inoculati e refrattari, asserviti e ribelli, ammaliati e disgustati, smaniosi e indifferenti. L’incertezza sul nostro futuro non ha pari nella storia umana.

Di una sola cosa possiamo essere certi, che avremo tutti le orecchie a sventola…

 

ECCESSO DI ZELO

Al pretino zelante e ubbidiente che celebra con la mascherina in una chiesa grande come San Francesco a Fermo, dove entrano comodamente 400 persone, con non più di 10 persone alla messa serale.

Ma lo sai che la probabilità di contagiare o di essere contagiato, in quelle condizioni, è la stessa che un meteorite ti rompa il cranio appena uscito dalla chiesa ?

Ma hai almeno una pallida cognizione che, in quei 45 secondi che dedichi alla Consacrazione, si scatena un’energia paragonabile al Bing Bang, davanti alla quale la tua mascherina, tutti i virus letali del mondo, tutte le forze occulte dell’universo svaniscono nel nulla ? Ma ci credi ?

Ma non pensi che, se da una parte, così facendo, avrai tutta la considerazione del tuo vescovo e ciò potrebbe favorire le tue aspirazioni di carriera, l’ammirazione di qualche inconsapevole parrocchiano, dall’altra una schiera di Santi ti guarderanno disgustati, pensa solo a San Pio e a San Giovanni Maria Viannet, che tra l’altro è pure il tuo patrono, una moltitudine di Angeli si prostreranno fino a terra per compensare la tua PROFANAZIONE ?   Ma ci credi ?

Ma sei consapevole che, a differenza dei politici di carriera, della moltitudine di oppressi dai dictat della televisione, così sensibili alla salvezza dei corpi, a te dovrebbe interessare solo la salvezza delle anime che nessun virus può contagiare, minacciate invece da ben altri virus, molto più letali, che voi, opportunamente e premurosamente, cercate di mascherare, anzi addirittura di lusingare ?   Ma ci credi ?

Lo abbiamo capito che, così facendo, non ubbidisci diligentemente solo al tuo vescovo ma alla malefica ideologia di cui sei intriso, insieme alla stragrande maggioranza di tuoi confratelli.  Ci credi…. ci credi…


 











CHE COSA FARÁ IL SIGNORE DEGLI ESERCITI?

Forse mi sbaglio, ma non mi sembra che questo passo dell’Antico Testamento faccia parte delle letture domenicali dell’anno liturgico e la cosa non mi sorprenderebbe: Esodo 25-28:

25 Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. 26 Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. 27 Gridò loro: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente». 28 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.”

Dio volle così vendicare l’adorazione dell’idolo “vitello d’oro” che Aronne aveva concesso al popolo e davanti al quale gli ebrei si erano prostrati e avevano offerto sacrifici.

La follia “senza freno” che stiamo vivendo è figlia degli innumerevoli “vitelli d’oro” che gli uomini si sono costruiti con le proprie mani negli ultimi tre secoli. La follia scellerata che sta vivendo la Chiesa è premessa ed effetto della MOSTRUOSA ADORAZIONE DELLA PACHAMAMA avvenuta nell’ottobre 2019 nei Giardini Vaticani, con prostrazioni ed inchini da parte degli alti prelati e processioni davanti alla tomba del Santo fondatore.

Che cosa ci aspettiamo che faccia Dio davanti a queste ripetute empietà ?... o lo sta già facendo… !?




mercoledì 5 gennaio 2022

OSCURE CONNESSIONI

 




Un ulteriore tassello allo svolgersi degli eventi che hanno dato luogo alla situazione rovinosa (ma non solo per il covid) in cui ci troviamo. Prendo spunto da un’intervista di Massimo Codato, esperto in tecniche di comunicazione. Di tutti i fatti che si sono succeduti, è ovvio che il più importante, centrale, è l’adorazione della pachamama nei Giardini Vaticani del 4 ottobre 2019, snodo di tutto quello che è avvenuto dopo e obiettivo, ma anche strumento, di ciò che hanno organizzato prima. Anzi si può dire che quello che è avvenuto dopo prevedeva un incipit che è stato organizzato con la pachamama.
Circa un  mese e mezzo dopo e quindi circa 2 mesi prima della comparsa del virus è avvenuto un fatto che ha dell’incredibile. Il 21 novembre 2019, in una chiesa di Udine, in via Gemona, una bambina è morta travolta da una pesantissima acquasantiera in marmo. Occorre aggiungere alcune circostanze, ne ricordo in particolare tre:
- il 21 novembre ricorre, tra le altre, la festa della Madonna della Salute, istituita a Venezia nel novembre del 1631 per la liberazione dalla peste bubbonica che aveva già ucciso un quarto della popolazione. Nel momento culminante dell'epidemia, in assenza di altre soluzioni, il governo della Repubblica organizzò una processione di preghiera alla Madonna, a cui partecipò per tre giorni e per tre notti tutta la popolazione superstite. Il 22 ottobre 1630 il doge fece voto solenne di erigere un tempio votivo particolarmente grandioso e solenne se la città fosse sopravvissuta al morbo. Poche settimane dopo la processione, l'epidemia subì prima un brusco rallentamento per poi lentamente regredire fino a estinguersi definitivamente nel novembre 1631.
- A Gemona, a pochi chilometri da questa chiesa che, ripeto, si trova in via Gemona, ha sede l’ordine religioso delle Francescane Missionarie fondato dalla duchessa francese Laura Leroux la quale nel 1860 donò a Papa Pio IX un’acquasantiera in marmo che, attualmente, si trova presso la basilica di San Paolo Fuori Le Mura. Essa rappresenta una bambina che si aggrappa all’acquasantiera mentre il diavolo si accascia sottomesso coprendosi il volto.
- Un’acquasantiera in marmo di quelle dimensioni ha un peso di almeno trecento chili. Pertanto deve aver avuto un equilibrio particolarmente instabile per crollare sotto una forza, se pure di lato, di non più di dieci chili.
Ora, pur rimanendo nel campo delle ipotesi, non è da escludere che ci sia un legame causale tra gli avvenimenti degli ultimi anni e questo tragico incidente. Non è da escludere che il diavolo, affrancato definitivamente nella Chiesa e nelle chiese dai capestri della Dottrina perenne, della Liturgia, di innumerevoli elementi di contrasto, compresa la sostituzione degli esorcisti con gli psicoterapeuti, ma, soprattutto, dopo l’atto ufficiale di emancipazione della pachamama, abbia voluto dare dimostrazione della propria forza, aggredendo i ripari che ancora lo tenevano, se pure debolmente, segregato, in un momento in cui stava per scatenare la sua guerra.
La soppressione della preghiera di papa Leone XIII a San Michele Arcangelo, la demolizione dell’altare sostituito dalla mensa, la eliminazione della balaustra quale delimitazione dello spazio riservato a Dio, la rimozione delle reliquie dei martiri e dei santi dall’altare, lo spostamento e in pratica l’allontanamento del tabernacolo con il Santissimo dall’altare maggiore, l'uso sistematico dei riflettori allo scopo di decentralizzare l'altare, l’adozione degli impianti di amplificazione della voce che ne annullano la direzione e la disperdono nello spazio indefinito dell’assemblea ed ora la eliminazione dell’Acqua Santa per far posto al liquido disinfettante, ma soprattutto la soppressione della Vera Messa, il più grande esorcismo fondativo e strutturale della Chiesa, hanno intenzionalmente lasciato le chiese senza presidio, consentendo al diavolo di organizzarvi le più sciagurate prodezze.









domenica 2 gennaio 2022

A PROPOSITO DI NUOVA RELIGIONE

 




Lo avevo già notato a Monterubbiano, poi ieri ne ho avuto conferma a San Francesco a Fermo. Il sacerdote non “eleva” l’Ostia e il Calice dopo la consacrazione ma li “presenta” portando le braccia in avanti, non in alto. Pensavo fosse una libera alterazione, come tante altre del resto. Invece il sacerdote non fa altro che applicare le disposizioni del Messale Romano Terza Edizione, quella con i disegni massonici per intenderci, laddove dice di “presentare” al popolo l’ostia consacrata. Il Messale di San Pio V della Messa Tridentina dice invece: “Il celebrante innalza l’Ostia santa”. I significati della elevazione dell’ostia e del calice sono diversi ma i più importanti sono la “contemplazione adorante” da parte del popolo e il richiamo alla dimensione sacrificale della Messa, a convalida della “Presenza Reale” delle due specie. È curioso, ma non più di tanto dato lo stato confusionale grave della Chiesa visibile, che questi significati siano ripresi da un articolo pubblicato sul sito del Vaticano a cura di Don Mauro Gagliardi, “L’elevazione dell’Ostia e del Calice alla consacrazione eucaristica”:
Lungi dal rappresentare una degenerazione della fede eucaristica, l’elevazione dell’Ostia e del Calice consacrati fu un vero progresso nella storia della Celebrazione eucaristica, progresso che va salvaguardato e valorizzato mediante l’opportuna catechesi liturgica e il modo corretto di compiere il gesto da parte dei sacerdoti. D’altro canto, sarebbe incomprensibile ai nostri giorni opporsi ad una pratica che permette ai fedeli una maggiore partecipazione attiva ai sacri riti.


Già Sant’Agostino aveva detto: «nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando – Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo”».
Al di là del significato simbolico fondamentale dell’elevazione, si dirà che in questo modo posso adorarla ugualmente. Sì ma non elevando lo sguardo al Cielo ma traguardando la faccia del prete…
C’è una differenza enorme, quasi infinita, tra la presentazione e l’elevazione, la stessa differenza infinita che passa tra la terra e il Cielo, la stessa differenza infinita che passa tra la chiesa protestante e la vera Chiesa Cattolica.


P.S.
Questa sera, alla messa di San Francesco a Fermo, il vescovo Rocco Pennacchio, nel corso dei 75 secondi dedicati alla  Consacrazione, ha fatto la presentazione, con una sola mano, dell'Ostia e del Calice, non l'elevazione.




LA MESSA DEL VESCOVO
Quando ero bambino la Messa celebrata dall’Arcivescovo era una festa, nell’apparato, nella liturgia, nei paramenti, nei canti, nella direzione univoca della cerimonia. Era la lode a Dio per la sua nuova venuta, la volontà di onorarLo al massimo grado e in modo antitetico rispetto ai volgari astanti che lo deridevano lungo la salita del Calvario. Ora la Messa dell’arcivescovo non fa che riproporre le medesime sciatterie delle Messe a cui assistiamo regolarmente, tra canti suadenti, stonati a ritmo lento da balera anni sessanta. I tre quarti del tempo dedicati alla “liturgia della parola”, un tempo prolisso, a volte enfatico, altre sciatto, un’omelia quasi mai pertinente che non tocca l’anima, non ci mette davanti alle nostre miserie, non ci ammonisce ed invece ci blandisce con i facili buonismi di tendenza, peraltro molto teorici, anche da parte di chi li propone. Poi, dopo una frettolosa Consacrazione, vanificante il mistero della sospensione del tempo e dello spazio così come ci è stato donato, presenziata da un’assemblea diligentemente in piedi e la recita della nuova preghiera zuccherata, l’esibizione del ministro o della ministra straordinari, di cui peraltro non ci sarebbe affatto bisogno, che distribuiscono l’Eucarestia come i cioccolatini ai bambini della colonia. A volte penso di dover prendere queste Messe come un sacrificio, come un dono da offrire al Signore. Ma non è la tragedia immane della salita sul Calvario, e la tragedia è infinitamente più dignitosa della farsa.