mercoledì 18 agosto 2021

L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

 



Chiesa AL ROVESCIO, totalmente asservita al mondo, UNICAMENTE PREOCCUPATI di OSSEQUIARLO, proprio il contrario di quello che vuole Gesù: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.» Gv 15,18-19.
Proprio al ROVESCIO di come un “normale” fedele si aspetterebbe.

DIRITTO: si rifiutano di dare la comunione a chi la pretende sulle mani e in piedi ed invitano ad inginocchiarsi per prendere la comunione sulla lingua.
ROVESCIO: danno la comunione, esclusivamente, a chi è in piedi e la pretende sulle mani.

DIRITTO: i requisiti per essere ammessi in chiesa sono, esclusivamente, il decoro nell’abbigliamento, l’attenzione per la devozione, la partecipazione alla liturgia e ai sacramenti, la preghiera, l’adorazione eucaristica.
ROVESCIO: il requisito unico per essere ammessi in chiesa è il green pass che attesta la somministrazione del cosiddetto vaccino, preparato dalle case farmaceutiche con l’utilizzo, diretto o indiretto, di cellule provenienti da esseri umani abortiti.

DIRITTO:
Avere il massimo rispetto per il SACRO, a partire dalle particole consacrate.
ROVESCIO:
Non considerare il SACRO, anzi disonorarlo perché è sacro tutto ciò che viene dall’uomo, compresa la volgare e quindi sacrilega distribuzione dell’eucarestia.

DIRITTO:
Considerare la Liturgia come la più elevata occasione di elevazione verso Dio, onorarla nei modi più eccelsi che la Chiesa ha ricevuto nella tradizione.
ROVESCIO:
Volgarizzare la Liturgia con forme e condotte che derivano dalle mode del tempo, dal protagonismo degli “attivisti”, dal sentimentalismo populista, dalla paura di offendere le altre religioni.

DIRITTO:
La famiglia cristiana è donna, uomo uniti nel sacramento del matrimonio, con i figli che sono un dono di Dio.
ROVESCIO:
Ci sono tante famiglie multicolore, multisesso, con i figli forniti dall’esterno, che devono ricevere la benedizione della Chiesa.

DIRITTO:
La Chiesa promuove, per il tramite di tutti i suoi organi di informazione, il rispetto della vita umana fin dal concepimento, la famiglia cristiana, l’educazione scolastica basata sugli inderogabili principi cattolici, il rigore nelle forme del Sacro e della Liturgia, il monito verso le derive della modernità.
ROVESCIO:
La Chiesa favorisce, per il tramite di tutti i suoi mezzi di informazione, la sottomissione alle ideologie del mondo, la condivisione dei modelli “politicamente corretti” della famiglia allargata, degli abbinamenti contro natura, della educazione dei bambini e dei ragazzi su teorie stravaganti del genere sessuale, conferisce riconoscimenti a chi si è prodigato a favore dell'aborto.

DIRITTO:
Tutti i religiosi mantengono un profilo molto basso nei confronti della politica perché il loro unico riferimento è il Signore. Esercitano il diritto di voto ma danno il loro consenso solo ai partiti, qualora ci siano, che rispettano totalmente la morale cattolica.
ROVESCIO:
La maggior parte dei religiosi “sbavano” per il partito “sinistro”, loro unico riferimento e che, in tutte le sue scelte, segue logiche opposte alla morale cattolica, favorendo l’aborto, i matrimoni omosex, la disgregazione della famiglia, la manipolazione genetica, la violazione della vita umana interrompendo il suo naturale compimento.

DIRITTO:
I sacerdoti hanno, quali esclusivi riferimenti per il loro agire, gli insegnamenti del Vangelo, gli esempi dei martiri e dei santi, la Dottrina della Chiesa, il Diritto Canonico.
ROVESCIO:
I sacerdoti obbediscono alle disposizioni della CEI, alle direttive del Governo, alle tendenze del mondo, agli orientamenti dei fedeli.

DIRITTO:
Mantengono ALTA l’asticella del peccato, enfatizzano i riferimenti della morale cristiana, richiamano sistematicamente al rispetto dei comandamenti, avvertono dell’importanza decisiva dell’impegno individuale verso la Salvezza.
ROVESCIO:
Abbassano fino a terra l’asticella del peccato, relativizzano i riferimenti morali, omettono di richiamare i comandamenti, sottovalutano l’importanza di guadagnarsi la Misericordia di Dio.

DIRITTO:
Il sacerdote celebra il Culto Divino, amministra i sacramenti, tiene aperta la chiesa e ne cura il decoro, non si separa mai dal breviario per la sua regolare preghiera, offre la propria assistenza spirituale, si rende sempre disponibile per la confessione, cura il catechismo dei bambini, porta la particola consacrata agli infermi, impartisce l'estrema unzione, richiama costantemente, nelle parole, nei gesti, nel saluto, nelle esortazioni, nelle consolazioni, negli ammonimenti, negli incoraggiamenti, al Signore.
ROVESCIO:
Il sacerdote cura le pubbliche relazioni, apre la chiesa solo poco prima della messa quotidiana, non trova il tempo per l'assistenza spirituale, confessa su appuntamento, incarica altri per il catechismo dei bambini, per portare la particola consacrata agli infermi e per distribuire l'Eucarestia durante la messa, dice che "la psicologia gli è molto più utile della teologia" (quella vera ovviamente) per condurre la confessione, organizza convegni, simposi, incontri su temi socio-politici, corsi di preparazione al matrimonio cristiano per coppie omosex, è fattivamente sollecito nel blandire le altre religioni.

DIRITTO:
Il percorso formativo dei sacerdoti, all’interno dei seminari, è soprattutto un cammino di preghiera, di liturgia delle ore, di rosari, di novene, di adorazione eucaristica, di lettura costante della Parola di Dio, di ricerca incessante del rapporto con Dio, di formazione dello spirito prima dell’intelletto, con l’ausilio fondamentale dello studio della teologia cattolica, della teologia morale cattolica, della Patristica, della liturgia cattolica, della vita dei martiri e dei santi, in particolare la vita, le opere, le omelie del loro santo protettore San Giovanni Maria Viannet, del significato insostituibile dei Sacramenti, della Tradizione millenaria della Chiesa.
ROVESCIO:
Stante il fatto che nei seminari si entra solo se si è vaccinati, viene privilegiato lo studio della teologia di ispirazione protestante, delle discipline sociali quali la psicologia, la sociologia, l’antropologia, le tecniche di interrelazione sociale, la organizzazione degli eventi collettivi, i punti di contatto con le altre religioni, le altre culture, le altre inclinazioni (i ponti di contatto), il riscaldamento globale, l’ecologia, le alimentazioni alternative, le tecniche di meditazione.

DIRITTO:
il sacerdote è orientato verso Dio quale unico destinatario del culto.
ROVESCIO:
il "presidente dell'assemblea" è orientato verso il popolo quale destinatario del culto di sé stesso.

DIRITTO:
La Vergine Maria.
ROVESCIO:
La pachamama.

Ora che la Chiesa è completamente rovesciata, tutto diventa “simmetrico” nell’asimmetria complessiva del mondo. Se tutti viaggiano alla rovescia tutto sembra diritto e questa è la vera relatività o il vero relativismo, arrivato a compimento dopo un percorso durato più di 250 anni. Ma è una simmetria ingannevole, instabile, perché presuppone che tutto, ma proprio tutto, sia rovesciato. Dove rimanesse anche un’entità piccola DIRITTA essa rivelerebbe la truffa smisurata e pertanto andrebbe eliminata. È quello che stanno facendo con “Traditionis Custodes” e il suo seguito imminente.

Claudio Gazzoli


P.S.

.... e con il green pass...






martedì 10 agosto 2021

LA SAGRA DELLA LIBERTÀ


"Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto" Esodo 32,8.


Non sono solo calamità le circostanze provocate da questa “pandemia”. Il 2020 è stato indubbiamente un “annus terribilis”, dai cortei di camion militari di Bergamo, alle catastrofiche previsioni delle varie imbonitrici telecassandra, alle miserabili condotte di tutto l’apparato della Chiesa. Ma non tutto è stato così rovinoso. Per quanto mi riguarda la sospensione delle “sagre” paesane è stata provvidenziale, se non addirittura propizia. Ora sono ricominciate alla grande.
Questa invenzione degli anni ’60, gli anni del boom economico, ha avuto una evoluzione verso forme che nulla hanno a che vedere con la “tradizione”, ammesso che esista ancora una TRADIZIONE.
"Panem et circenses" in un colpo solo, in totale ossequio e sottomissione ai disegni del Grande Architetto.
Solo pochi anni prima sarebbe stato impensabile fare una festa dedicata alle “tagliatelle al ragù” perché le tagliatelle al ragù costituivano il primo piatto del giorno di festa dedicata al Signore. Il valore sacro del cibo era legato intimamente alla sua “scarsità” e per questo gradito a Dio. Era il rapporto stretto tra “fatica” e cibo che lo rendeva “sacro”. Ora il cibo, almeno in una parte del mondo, è una risorsa illimitata sulla quale si possono organizzare simposi, proporre graduatorie, programmare una sciame di trasmissioni televisive, nell’unica redditizia finalità del piacere fine a sé stesso.
Quando ero bambino, almeno ancora nei paesi delle mie parti, ogni festa popolare era una festa religiosa che prevedeva la parte liturgica e la parte festosa, ma quest’ultima non era mai disgiunta dalla prima. La banda musicale accompagnava la processione e poi teneva il concerto, i fuochi d’artificio chiudevano la festa e celavano un omaggio al Santo Patrono, mentre la chiesa restava aperta per tutta la sera per consentire ai fedeli di onorare le reliquie del Santo. L’unica eccezione, ma solo apparentemente, era il carnevale. Ma in effetti, a parte gli ambienti della borghesia cittadina, anche il carnevale non era altro che il contraltare della festa religiosa, quasi che la trasgressione potesse rendere più consapevole il pentimento e la maschera, al di sotto della quale si dissimulava il lato oscuro della nostra coscienza, più manifesta l’intenzione purificatrice della cenere dell’inizio di Quaresima.
Le nostre gustose castagnole, le frappe e la cicerchiata, cibo prezioso perché fatto di ingredienti non illimitati, stavano a ricordare il termine del piacere prima dei quaranta giorni di astinenza.
La stretta dipendenza con la ricorrenza religiosa impediva che la festa degenerasse in festino. Impediva che la festa diventasse una esaltazione materiale e metaforica di tutti i desideri della carne, facendone una sacrilega rappresentazione.
Ma visto che la parola “sagra” deriva da “sacro” e, originariamente, era usata ad indicare una “Festa, celebrazione religiosa in occasione della consacrazione di una chiesa, di un altare o di una immagine religiosa (dal voc. Treccani)”, se la vera libertà è la sottomissione esclusiva a Dio, a tutti i suoi comandi e l’affrancamento da tutte le insolenze del mondo, allora l’unica sagra a cui bisognerebbe partecipare in massa, qualora venisse finalmente organizzata, è quella della libertà.

Claudio Gazzoli – Monterubbiano (FM)