martedì 18 aprile 2023

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

 



Una medaglia rovente e beffarda come le monete gettate dal Marchese del Grillo ai seccatori sotto il suo balcone, che rappresentano in modo tragicomico tutti quelli che ci hanno creduto, ustionandosi le mani. Il PD ha un’origine lontana, come la democrazia moderna nata sotto gli auspici delle due grandi rivoluzioni quella francese e quella americana guidate dai Fratelli Massoni. Un partito dove, come era previsto, è confluita tutta l’ala “sinistra” maggioritaria della Democrazia Cristiana, partito che, originato dal quello fondato, guarda caso, da un prete modernista, ha perseguito il disegno di traghettare, in modo solo apparentemente non rivoluzionario, questo sventurato paese verso il comunismo o la sua programmata metamorfosi. Tutto è andato come stabilito: Mani Pulite, la cancellazione dei due partiti di governo e la strada libera per la nascita del partito democratico.
Fratelli D’Italia, un nome un programma, appunto quello della fratellanza degli eletti, nato (può sembrare paradossale ma non lo è…) per far dimenticare le sue stesse origini.
Non due anime distinte della medesima concezione filosofico-politica, ma un’unica anima solo esteriormente dissociata dello stesso perverso sodalizio, partorito (questo sfortunatamente non abortito) allo scopo di portare a compimento la disintegrazione sociale e la cancellazione genetica e culturale di questo paese. Giorgio Almirante si rivolta nella tomba.

P.S.
Non è necessario che Lei faccia, magari una volta tanto, qualcosa di “destra”, sia perché nella “società sinistra” che abbiamo modellato questo non ha più alcun valore, sia perché le tecniche di assoggettamento che abbiamo adottato, soprattutto le ultime basate sulla “paura di morire”, hanno avuto grande successo; pensi che siamo persino riusciti a far accettare per bene tutto quello che è male e a far percepire per male molto di quello che è bene. Solo uno su mille resiste, ma per loro abbiamo già pronti altri metodi che non passano per il cervello.






domenica 16 aprile 2023

IL PIANISTA HA LASCIATO LA NAVE

Villa San Giuseppe - Torino.
Il Pianista ha lasciato la nave, l'hanno sventrata, demolita, rottamata, così come hanno fatto con i nostri ricordi e con le nostre anime, ma le nostre anime non si fanno "rottamare"....
Per me raffigura uno dei "segni" della FINE DELLA STORIA.
Claudio Gazzoli








mercoledì 12 aprile 2023

PREGHIERA PER LA CHIESA IN TEMPO DI APOSTASIA

 

Preghiera per la Chiesa in tempo di apostasia

(di un sacerdote ignoto)

SIGNORE GESU’, Maestro e Pastore delle nostre anime, abbi pietà di noi e della Tua Santa Chiesa: Tu l’hai costituita come sale della terra, luce del mondo e lievito dei popoli; e l’hai affidata a Simon Pietro e ai suoi legittimi Successori.

Ma essa sembra aver perduto il sapore, lo splendore e l’efficacia: non solo per lo smarrimento di molti suoi figli, ma anche per il tradimento di tanti suoi Pastori, al punto che – ormai – confusione e apostasia avvolgono ogni cosa.

Minacciati da una simile tempesta, ti preghiamo, o Signore, con viva fede: confondi e smaschera tutti quei lupi vestiti da agnello, che disperdono il Tuo gregge; abbrevia il tempo della grande tribolazione in cui siamo entrati; alleggerisci il peso della forte purificazione che ci meritiamo; e piega a Te – con l’onnipotenza della Tua grazia – le nostre menti orgogliose, le nostre volontà ribelli e i nostri cuori induriti.

Te lo chiediamo per i meriti infiniti della tua passione, morte e risurrezione, unica causa della nostra salvezza nel tempo e nell’eternità; per le virtù speciali della Tua Santissima Madre, che è anche Madre nostra, Immacolata e Addolorata; e per il coraggio eroico di tanti Tuoi Santi, che hanno testimoniato lo splendore della Verità anche in mezzo a dure persecuzioni, provenienti sia dal basso che dall’alto.

Sorgi, Signore, perché nuovi cinghiali stanno devastando la Tua Vigna.

Sorgi e disperdi i Tuoi nemici. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 






domenica 2 aprile 2023

I SANTI DIMENTICATI DALLA CHIESA


La Chiesa non parla più del trascendente, si identifica nelle cose del mondo, passeggere rispetto al progetto di Dio, come se non ci fosse una vita oltre la morte, come se fossimo costretti a giocarci tutto quaggiù. Si rotola nel campo dei porci, nelle corruzioni più rivoltanti dei corpi elette a modello, senza pensare minimamente di ritornare al Padre. Ma Gesù l’ha istituita proprio per parlare, all’uomo di ogni tempo, della vita eterna, per istruirlo e prepararlo a fargliela guadagnare. Ormai non c’è un ambito in cui questo non appaia, a volte in modo sconcertante, come nella Santa Messa, dove la vita eterna è del tutto svanita avendo emarginato “il Sacro”, nell'orientamento, nella forma deturpata, nelle letture oltraggiate, nelle vesti trasandate, nei gesti empi, nei canti indecorosi, nella sistematica profanazione delle Sacre Specie, nella sciatteria da balera di borgata. La Chiesa non parla più dei Santi, eppure basterebbe leggere, al posto delle interminabili, improbabili e ideologiche omelie domenicali, una pagina di qualche santo, per esempio Santa Teresa d’Avila:
Tutto ciò che vedo con gli occhi del corpo mi appare sogno e finzione; non desidero se non quello che ormai ho visto con gli occhi dell'anima e, sentendomene ancora lontana, questo, per me, equivale a morire”. Santa Teresa D’Avila “Libro della mia vita”.
Ecco, la Chiesa dovrebbe guidarci a vedere, esclusivamente, con gli occhi dell’anima. Invece è pervasa dei corpi fugaci e putrescibili.