domenica 18 novembre 2018

Cambiato anche il PADRE NOSTRO




La Conferenza Episcopale Italiana ha approvato la nuova versione della preghiera del PADRE NOSTRO cambiando la frase: ".. non indurci in tentazione" con ".. non abbandonarci nella tentazione". Ci sono tanti commenti "non allineati" di teologi e studiosi. Suggerisco il seguente di Don Nicola Bux:
http://www.lanuovabq.it/it/padre-nostro-limportanza-della-tentazione

Di seguito un mio commento all'articolo:
https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/11/16/si-vuole-cambiare-il-padre-nostro-per-cambiare-il-senso-della-liturgia/


Durante la messa meno “protestante” a cui riesco a partecipare alcune donne, quando si recita il Padre Nostro, proclamano, da qualche tempo, con enfasi e alzando la voce “… non ci abbandonare nella tentazione”. Mi appare tanto penosa questa esibizione ma altrettanto indicativa di una situazione di fatto. La Messa non è una rappresentazione teatrale moderna dove gli spettatori si sentono anche attori, ai quali il regista spiega il significato più recondito del testo, il contesto della storia, per migliorare la loro performance. E’ la misteriosa riproposizione del mistero sacrificale del figlio di Dio in cui siamo chiamati, indegnamente, a “condividere”. Allora la preghiera non è “per noi”, è “per LUI”, non c’è bisogno che capiamo noi, è DIO che capisce.
Non c’era alcuna urgenza di questa nuova traduzione, se non per ragioni ideologiche, anzi, direi politiche, di adesione al partito, alla squadra del cuore, una specie di rito iniziatorio di appartenenza alla nuova religione, quella dell'uomo di oggi che vuole un dio a sua immagine, sottomesso alla sua infinita, quella sì, ipocrisia.
Forse tra qualche tempo attaccheranno, visto che non è “politicamente corretto”, il numero degli apostoli, affermando che saranno stati almeno 24, per rispetto delle quote rosa e, magari, sostituiranno il vino con la spremuta di melograno, più salutistica.
San Gerolamo, prima di affrontare la traduzione dal testo greco, ha fatto 3 anni di digiuno nel deserto cibandosi di locuste, non di rigatoni alla paiata nelle trattorie vicine al Vaticano. In una sua lettera scrive: «… nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l'ordine delle parole è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso..». Davanti al mistero di quelle parole lui ha tradotto in modo perfettamente letterale (eisénkēs con inducas) il testo greco, per rispetto e sottomissione. Come dice Don Alfredo Morselli “pregare non è fare catechesi…”.


p.s. del 02.06.2019 giorno dopo l'Ascensione:
Stamattina, nella chiesa dove vado, di solito, a messa, due manifesti all'ingresso annunciavano la nuova versione del Padre Nostro, con in grassetto, rosso ovviamente, le parti modificate.
Anche la data mi sembra opportuna, della serie "ora che ti abbiamo rimandato a casa, possiamo cominciare, sul serio, a fare come ci pare...".





sabato 10 novembre 2018

IL FALSO PARADISO




 Tutto ciò che è solido si scioglie nell'aria, tutto ciò che è sacro viene profanato e l'uomo è finalmente costretto ad affrontare i sensi sobri, le sue reali condizioni di vita e le relazioni con la sua specie.
Karl Marx

Le due immagini, la prima dal catechismo dei salesiani di Torino, la seconda dall’ultima campagna pubblicitaria di una nota casa di moda (e non solo) italiana, sembrano così vicine, anche se prese da contesti così diversi. Rappresentano entrambe una famiglia composta, ossimoro raccapricciante, da due uomini con relativa prole. Ma quello che più le avvicina non è il contenuto, incontestabile, quanto l’idea che esse sottendono. Si tratta della ostentazione di una conquista, o, per meglio dire, di una vittoria: quella della cultura post-moderna che vuole l’abbattimento di tutte le differenze, soprattutto quelle sovvertite per volere del “nuovo ordine naturale”, propugnato dal principe del mondo, per il tramite delle sue “fondazioni secolari”. Non bisogna lasciarsi ingannare, la campagna pubblicitaria di una grande azienda non viene decisa per caso e neanche con scopi filantropici, culturali o didascalici. Dietro ai notevoli investimenti che la sostengono c’è sempre un interesse di mercato. Lo scopo ultimo è quello di vendere il prodotto ad un maggior numero possibile di acquirenti facendo sì che i contenuti, la forma, i colori, lo stile siano coerenti con esso. La scelta di presentare una famiglia “omo” è motivata dalla consapevolezza che, ormai, la maggioranza della popolazione non solo non ne viene infastidita ma, anzi, intellettualmente ed emotivamente, compiaciuta, al punto da sentirsi attratta verso quel negozio che, in modo così sottile, suggestivo, garbato, seducente delinea le più recondite inclinazioni verso i piaceri senza confini del vagheggiato paradiso in terra. Anche se alcuni tra noi lo rifiutano, occorre ammettere che questo progetto, in occidente, è ormai arrivato a compimento. Ci sono voluti più di tre secoli, con un’accelerazione da missile balistico negli ultimi cinquant’anni, di metamorfosi, solo apparentemente contraddittorie, dall’illuminismo al relativismo passando per il materialismo e il nichilismo, tutte attraverso il percorso ininterrotto della negazione di Dio, anzi della sua sostituzione con l’uomo stesso. La selezione artificiale, descritta da Konrad Lorentz nel suo profetico “Il Declino dell’uomo”, che “accorda la sua preferenza ai caratteri della sottomissione acritica e della arrendevolezza all’indottrinamento” è già in atto, ha già prodotto i suoi effetti, se, sia la copertina del catechismo, sia il manifesto pubblicitario, possono così tranquillamente passare indisturbati al vaglio delle nostre coscienze di credenti e non. Per poter attuare questo disegno occorreva demolire l’unico baluardo, apparentemente incrollabile, costituito dai Dogmi e dai Principi della Fede, custoditi dalla Chiesa Cattolica. Così se il fedele di un secolo fa’ poteva, costantemente, ripararsi sui robusti bastioni che la Chiesa gli offriva, contro gli attacchi della cultura secolare e, anche se rimaneva lontano, nelle paludi del peccato, sapeva di poter contare su un rifugio certo, un riferimento incrollabile, oggi quei bastioni sono completamente sfaldati, come sabbia, non legata, polverizzati dal vento impetuoso della modernità. A chi rivolgerci, dove aggrapparci? A questo proposito si potrebbero fare migliaia di esempi, basta frequentare siti internet non allineati per trovarli, o frequentare le messe di alcune parrocchie limitrofe… Mi è capitato di leggere, in una lettera autografa scritta da un vescovo ad una persona di mia conoscenza, a proposito del termine Transustansazione, la PRESENZA REALE, la conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (chi di noi credenti può metterlo in dubbio?): «…non si parla più di transustanzazione, la nuova teologia cerca di illustrare il Mistero Eucaristico mediante i concetti di “Transignificazione” (mutazione di significato) e di “Transfinalizzazione” (mutazione di finalità)...». Ma che cos’è questa roba?... Ma perché non se ne stanno buoni, i nuovi teologi, così indaffarati, perché pressati da più parti, ad elaborare la nuova, terrificante, teologia “omo_gender” e magari, per evitare derive malefiche, non prendono in mano il Rosario, tanto non ce la faranno mai ad autogiustificarsi con la Parola di Dio ma solo con l’altra parola, tenebrosa, facilmente riconoscibile. Perché non leggono di più la vita dei Santi? Ecco che cosa scrive San Giovanni Bosco (che si rigira nella tomba... per i suoi Salesiani), in un suo libretto intitolato Il mese di maggio (8° giorno del mese, pag. 56-57): «Nell’Eucaristia Gesù Cristo ci dà il suo corpo, il suo sangue, la sua anima e la sua divinità sotto le specie del pane e del vino consacrati. Questo è il più grande prodigio della potenza Divina. Con un atto di amore immenso verso di noi, Dio trovò modo di dare alle anime nostre un cibo proporzionato e spirituale, cioè la medesima sua Divinità».
Ma siamo poi così sicuri che quello sfondo bucolico, il prato fiorito e la gaiezza che appare nella “famiglia” del catechismo e quell’atmosfera disincantata, sorridente e appagata della “famiglia” pubblicitaria siano il punto di arrivo “dell’uomo che volle farsi Re”? Il Nirvana della religione dell’IO, il paradiso in terra così agognato dai propugnatori della nuova religione?
Non è che per caso questo falso paradiso in terra, ce lo siamo meritato come anticipo dell’inferno vero, noi uomini di poca fede che poco abbiamo fatto per combattere il maligno… in tutte le forme… egualitarismo, materialismo, nichilismo, omosessualità, relativismo, perbenismo politically correct… Forse perché questa illusione ci faceva comodo, il benessere ci faceva comodo, la libertà dei costumi ci faceva comodo, la tolleranza ci faceva comodo, il perdonismo ci faceva comodo, l'ingiustizia ci faceva comodo, l'indulgenza ci faceva comodo. In una specie di processo che si autoalimenta, senza freni, abbiamo abbattuto tutti i tabù… abbiamo preso il posto di Dio per la religione del piacere, sottomettendoci agli idoli effimeri della modernità. Allora Dio ci ha lasciato da soli nel deserto dei godimenti, senza vero appagamento, delle nostre anime sterili che si alimentano solo del vento arido della concupiscenza con tutte le “carni” possibili di questo mondo… e allora “uomo dio” fai da solo!!…questa è la chiesa che ti meriti! Visto che la dottrina Cattolica ti inibisce troppo, fattene una tutta tua… l'edonismo spensierato, la falsa democrazia, la falsa libertà, la falsa uguaglianza, la falsa giustizia, la falsa solidarietà, la falsa carità, la falsa comunicazione, il falso benessere, il falso piacere, la falsa felicità, la falsa moralità, la falsa misericordia...


giovedì 1 novembre 2018

LA CHIESA E L'AMBIENTE

andamento di temperatura, livello del mare,
 precipitazioni nevose, ultimi 150 anni (fonte IPCC)

Uno dei fenomeni che la crisi della Chiesa e della Religione alimenta, è la contrapposizione di schieramenti, ognuno dei quali si ritiene depositario di un bagaglio di teorie di tipo sociale, antropologico, politico, religioso, scientifico, accomunati, in modo spesso arbitrario, da una medesima base ideologica.
Quello che ne viene fuori è una mescolanza di verità e pregiudizi il cui risultato finale è la confusione, proprio quello che vuole chi sta macchinando tutto questo. Così se la Chiesa sposa la causa “ambientalista”, chi vuole una Chiesa “normale”, me compreso, è portato a ritenere che i fatti che riguardano l’ambiente siano frutto di una mistificazione progressista e, pertanto, non credibili.
Penso che su questi temi occorre fare chiarezza, perché altrimenti si rischia, come si usa dire, di buttare via il bambino assieme all’acqua sporca. Non è che un tifoso del Napoli non mangia più la pizza perché piace pure ai tifosi della Roma... e non è che non bisogna dare alcun credito alla produzione di energia con fonti rinnovabili perché piace agli "ambientalisti"...
Così si trovano commenti di questo tipo:
se oggi il clima sembra impazzito, non è solo colpa dell’uomo che produce inquinamento. Certo stiamo facendo la nostra parte. Ma se stanno succedendo tutte queste cose; il motivo principale va ricercato nell’inquinamento spirituale. L’uomo di oggi pensa di essersi sbarazzato di Dio. E’ Lui risponde a questa follia con punizioni meritatissime….
Ho visto due maschi accoppiarsi e volere un bambino”  sconvolgente e vero, ma  non può essere accostato a:
"Ho visto la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e il buco nell’ozono solo negli occhi degli adoratori dell’utopia.....Ho visto uomini sudare d’estate e rabbrividire d’inverno ed essere derisi dagli ambientalisti..".

In questo modo si rischia di delegittimare un problema reale, in merito al quale occorre stare attenti a non lasciarsi condizionare dalle derive ideologiche. Ci sono istituti di ricerca come IPCC, principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, o, in Italia l’ISPRA, che studiano da decenni un argomento il cui approccio può essere solo, esclusivamente, scientifico. Bisogna avere il massimo rispetto per i ricercatori che ci lavorano in modo sicuramente corretto e disinteressato. Purtroppo, nella battaglia giusta per la difesa della nostra religione, ultimamente, si sentono spesso dichiarazioni che tendono a dare a tale fenomeno, di scala planetaria, una valenza filosofica o, ancora peggio, sentimentale. Ma non è con il metodo filosofico che si acquisiscono, elaborano dati empirici riguardanti fenomeni le cui cause sono indagabili solo su base scientifica. L’uomo può condizionare l’ambiente, come è avvenuto negli ultimi 200 anni e, in modo molto più accelerato, negli ultimi 60, ma poi i fenomeni che ne derivano  rispondono a leggi fisiche che, per fortuna, non sono soggette all’ideologia. Se da una parte c’è il rischio che la “causa ambientalista” venga abbracciata da gruppi che fanno capo all’area genericamente chiamata “progressista” e ultimamente anche dalla Chiesa, magari finanziati da chi sta mettendo in atto strategie, di lungo periodo, di indottrinamento e omologazione delle coscienze su scala globale, non bisogna dimenticare che ci sono organizzazioni, altrettanto potenti, che hanno tutto l’interesse a far credere che le ricerche sul cambiamento climatico in atto siano una bufala, che l’uomo non ha alcun potere di influire su scala planetaria e, pertanto, si può continuare a bruciare carbone, petrolio, metano fino al loro naturale esaurimento (ma poi ti dicono che sono risorse infinite…), a proporre la costruzione di nuove centrali nucleari, invece di rivolgerci, in modo definitivo, all’unica risorsa inesauribile che la nostra stella ci regala (non è ambientalismo, è scienza) a sconvolgere l’ambiente con la cementificazione del suolo, a tagliare foreste per farci crescere caffè e canna da zucchero, irrinunciabili alimenti delle anime convertite in apparati digerenti, e non solo, dell’uomo “che volle farsi Re”. La Chiesa e la Religione non c’entrano nulla in tutto questo, a meno che non si vogliano invocare "castighi" dall'Alto che però, essendo straordinari, non dovrebbero avere un'evoluzione secondo le leggi di natura. Non si possono confondere piani di rilevo scientifico con ambiti di tipo puramente antropologico e quindi, per un credente, religioso. Se è vero che negli ultimi due secoli c'è stata una correlazione statistica tra le attività industriali umane e una probabile modificazione del clima, questo non comporta affatto la certezza che la correlazione sia pure fisica. Non è compito della Chiesa trarre conclusioni che appartengono al campo della probabilità. Compito della Chiesa è proclamare la Verità che appartiene alla dimensione della Certezza, perché viene da Dio.
Per chi volesse approfondire può andare sul sito di IPCC da cui è possibile scaricare moltissimi report e grafici: