lunedì 26 agosto 2019

LA GRANDE DISSIMULAZIONE



LA GRANDE DISSIMULAZIONE
«Il protestantesimo è la somma di tutte le eresie» - Papa SAN PIO X

L’arte della dissimulazione (o mistificazione, falsificazione, imbroglio…ipocrisia..) nasce nel Rinascimento quando, nobili, condottieri, signori, papi desideravano nascondere le loro malefatte rivestendole di sacro, radioso, magnifico. Questo lo facevano affidando ad artisti straordinari la realizzazione di opere dal contenuto sacro che li citasse. Così è, ad esempio, per Benozzo Gozzoli nel suo Viaggio dei Magi, con la famiglia Medici in bella mostra nella processione che porta al presepio o Masaccio nella Cappella Brancacci dove il committente è ritratto assieme ai potentati della Firenze di allora.
Alexander Lee nel suo libro “Il Rinascimento cattivo” cita anche Piero Della Francesca, nel Tempio Malatestiano di Rimini, dove Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di quella città, viene rappresentato inginocchiato in preghiera davanti a San Sigismondo. Di lui, Papa Pio II, che lo aveva scomunicato nel 1460 diceva: “si lasciò dominare dai vizi, si abbandonò ad una così sfrenata cupidigia di denaro che fu predone, non solo, ma anche ladro. Fu dissoluto al punto di violentare figlie e generi, niente meno. Nessun rispetto ebbe per la santità del matrimonio, violò vergini consacrate a Dio, disonorò donne, uccise fanciulle e fanciulli che si ribellarono a lui…”.
Ma almeno avevano prodotto le grandi opere d’arte del Rinascimento, il Giudizio Universale di Michelangelo non quello, putrefatto, dipinto sul soffitto della cattedrale di Terni.
Alla fine del libro l’autore scrive: «… se scandali, sofferenza e corruzione devono per forza esserci, rassegnamoci alla loro esistenza, ma riempendo il mondo di monumenti all’invincibile splendore dell’umana immaginazione e trasformando la Terra in vivente, palpitante monumento al sublime, in modo che tra seicento anni gli uomini possano voltarsi indietro al nostro tempo e sospirare stupiti all’idea che simili miracoli siano stati possibili. In poche parole, torniamo a sognare. Da troppo, troppo tempo ci occorre un nuovo Rinascimento».
Il punto di vista di un laico “umanista”, che dimentica che molte di quelle opere erano state concepite e realizzate per la GLORIA DI DIO, non per la gloria dell’uomo.  Forse da troppo, troppo tempo ci occorre, almeno per la Chiesa, un nuovo Medioevo…
Ora non c’è più l’ARTE DELLA DISSIMULAZIONE, c’è DISSIMULAZIONE E BASTA.
La strategia della dissimulazione, tipica in epoca moderna dei regimi totalitari, e ora, avvalendosi di strumenti digitali infinitamente più efficaci, di quelli cosiddetti “democratici”,  è quella che la Chiesa ha adottato negli ultimi anni per nascondere ai credenti il suo vero obiettivo.
Non è mio intento trattare un argomento così complesso, che lascio a chi è molto più preparato di me, proverò solo a riferire alcuni fatti.

La dissimulazione del giudizio:
è la contraddizione tra quanto dichiarato da alcuni e il loro interessato sostegno. Uno dei modi, furbeschi, per manifestare il proprio dissenso su alcuni temi della Chiesa di oggi è quello di parlare, criticare, dissentire ma, comunque, richiamare sempre qualche pensiero del papa. Una delle tecniche è quella di “selezionare” con un filtro a maglia molto sottile tra le migliaia di omelie, documenti, interviste, battute quello che c’è di passabile e di cattolico, visto che comunque un papa qualcosa di cattolico deve pur metterci ogni tanto, anzi questo fa parte della strategia. Filtrare l’ambiguità per far uscire il succo …. ma il vino buono non si ottiene per filtrazione di quello già cattivo.

La dissimulazione della Dottrina:
Qui non basterebbe l’intero spazio del blog. Citerò solo da “Amoris Laetitia”, un passo che, per la sua ambiguità, si commenta da solo. “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.

La dissimulazione della Sacra Scrittura (oltre il Padre Nostro...):
La parola “GRAZIA” è quasi scomparsa dalla preghiera dei Salmi. Nei testi dei Salmi della Bibbia Cei del 1971 la parola “grazia” compare 52 volte; nei corrispondenti testi della Bibbia Cei del 2008 appare invece solo 7 volte, mentre per ben 35 volte è sostituita dalla parola “amore”.
Alle 52 occorrenze della parola “grazia” nei Salmi della versione della Bibbia Cei 1971 corrispondono le seguenti parole nei Salmi della versione Cei 2008: amore 35, grazia 7, fedeltà 3, bontà 2, misericordia 1, alleato 1, beni 1, ricompensa 1, pietà 1
«Il rapporto del fedele con Dio è posto in atto in ogni istante dalla grazia di Dio. Il semplice fedele rimane perciò disorientato se legge, ad esempio nella nota a Sal 144, 2, “... l’ebraico hesed, che la versione del 1974 rende con “grazia”. Di solito tale termine viene tradotto con “amore”, perché indica la tensione positiva e favorevole fra i due partner dell’alleanza (specialmente di Dio nei confronti dell’uomo)...”   non più PATER NOSTER ma   Partner.. »…….  (da un articolo di Lorenzo Bianchi)
Interessante questa nota ! Strano ma ultimamente le note hanno assunto un valore più rilevante del testo. Anche questo serve a dissimulare, con leggerezza, in modo velato, poco a poco. Interessante pure la definizione di Dio quale nostro PARTNER, magari possiamo invitarlo in pizzeria… ma forse lo stanno già facendo!
Ovviamente non so nulla di esegesi biblica, pertanto, da profano, è lecito nutrire dei dubbi sulle ragioni di questo cambiamento? Soprattutto dopo le estensioni che alla parola “amore” (ammore…) sono state attribuite, anche da parte di molti religiosi, negli ultimi anni sia nel significato sia nei comportamenti.

La dissimulazione dello Spirito
ha come presupposto la rivalutazione di Lutero e del protestantesimo… e qui mi vorrei soffermare, con alcune citazioni:
«… per rafforzare la nostra fede è anche necessario peccare “ esto peccator et pecca fortiter”….” sei peccatore e pecca di più…» In una lettera all’amico Melantone del 1621 Lutero affermava: «sii peccatore e pecca fortemente ma con ancora più fermezza…. credi e rallegrati in Cristo…durante la vita presente dobbiamo peccare…… scrivendo ad un seguace:   devi bere con più abbondanza, giocare, divertirti e anche fare qualche peccato. In caso il diavolo ti dica “non bere” tu devi rispondere “in nome di Gesù Cristo berrò di più”, tutto il decalogo deve svanire dagli occhi e dall’anima»
In una lettera all’amico Spalatino: «… io sono palesemente un uomo depravato, ho tanto a che fare con le donne che da un po’ di tempo sono diventato un donnaiolo…nel bere birra non c’è nessuno che si possa paragonare a me… spendo le mie giornate nell’ozio e nella ubriachezza..»
Alcune delle sue bestemmie: «certamente Dio è grande e potente, buono e misericordioso, ma è anche stupido… Cristo ha commesso adulterio una prima volta con la donna della fontana di cui ci parlava Giovanni….. poi ha avuto rapporti sessuali con Maria Maddalena quindi con la donna adultera e così Cristo, tanto pio, ha dovuto anche lui fornicare prima di morire….»…
« tutte le case chiuse, tutti gli omicidi, le morti, i furti, gli adulteri, sono meno riprovevoli della abominazione della messa papista…».
Voi invitereste a cena uno così ? Eppure non solo lo hanno invitato a cena, ma hanno ricambiato la visita, gli è talmente piaciuta, la sua cena, che l’hanno replicata nella nuova messa.
Una persona molto devota, parlando della messa, mi diceva, qualche giorno fa, che per lui vuol dire rivivere la cena di Nostro Signore. Non ha capito quando gli ho replicato che era pronto per passare al protestantesimo. Questo, molto banalmente, dimostra che il proposito implicito, perché apparentemente dissimulato nella finzione della “continuità ermeneutica”, di far assimilare la nuova messa come memoriale protestante della cena piuttosto che  la riproposizione incruenta del SACRIFICIO, ha funzionato. Con leggerezza, in modo velato, poco a poco i Cattolici si ritroveranno protestanti senza averlo minimamente percepito !!
Nella Costituzione Apostolica del 3 gennaio 1969 leggiamo: “La cena del Signore o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della santa Chiesa, la promessa del Cristo: là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt. 18, 20)”.
Una tale definizione della Messa è manifestamente eretica, e chi la propone è scomunicato esplicitamente dal Concilio di Trento, nel canone terzo della Sessione ventiduesima: “Colui che avrà detto essere la Messa semplice memoria del sacrificio compiuto sulla Croce, sia anatema”. Di conseguenza il firmatario di detta eresia, Paolo VI, non sarà caduto sotto tale sanzione?
Giovanni Guitton, Amico intimo di Paolo VI: “L’intenzione di Papa Paolo VI con riguardo a ciò che è comunemente appellata la messa era quella di riformare la Liturgia Cattolica talché essa coincidesse con la liturgia Protestante. Vi era, assieme a Paolo VI, un’intenzione ecumenica di rimuovere, di correggere o di, almeno, rilassare ciò che era troppo Cattolico, nel senso tradizionale, nella Messa e, lo ripeto, di condurre la Messa Cattolica più vicina ad una messa Calvinista.”
Per cinquanta anni ci hanno fatto credere che ci fosse continuità tra la messa tridentina e la nuova messa.
Verrebbe da dire, parodiando l’Ecclesiaste: “falsità delle falsità, tutto è falsità…”. Come il delirante consiglio (so di averlo già citato, ma proprio non ci riesco a mandarlo giù… e considero un dovere svergognarlo,
http://blog.messainlatino.it/2016/01/socci-cantalamessa-esorta-diminuire-la.html), di non venerare in modo esagerato la Vergine Maria per non offendere i fratelli protestanti… della serie “EVITATE DI NON RESPIRARE TROPPO PER NON OFFENDERE LA FAMIGLIA DELLE RANE”. Pura istigazione al SUICIDIO SPIRITUALE.

C’è poi la dissimulazione del silenzio, quella più strisciante e ingannatrice. Si parla a sproposito quando non si dovrebbe (vedi molte omelie domenicali, laddove il Vangelo, soprattutto in alcuni brani, “letto in lingua volgare”, parla da solo) e si tace quando invece si dovrebbe gridare contro l’eresia. Il grande capo dei Gesuiti, lo stesso ordine a cui appartiene il papa, in uno di quei consessi che i più ancora si ostinano a considerare cattolici, recentemente ha dichiarato che il diavolo esiste solo come realtà simbolica. Pare che un tipo del genere (che poi è lo stesso che ebbe a dichiarare che “non c’erano i registratori quando Gesù parlava…”) sia stato accolto in modo entusiastico, al meeting di CL, e che la presidente del meeting abbia detto: “L’abbiamo invitata per imparare a esercitare il discernimento di cui parla papa Francesco: voi gesuiti siete maestri di discernimento”. E che discernimento…!
Sarebbe come se il capo della Protezione Civile dichiarasse che i terremoti non esistono, sono solo una realtà simbolica, che si forma nelle menti degli abitanti di certi particolari luoghi. Ovvio che non avrebbe l’ardimento di dirlo davanti ai terremotati, ma in ambiti in cui si sentirebbe molto “protetto”. E il ministro che fa? invece di chiedere, per lui,  il TSO e mandarlo in cura, sostituendolo con uno sano di mente, non solo se lo tiene ma non lo smentisce ed impone il silenzio di Stato sulla vicenda.
Una bizzarria analoga, relativa alla inesistenza dell’inferno, era stata espressa, da un gesuita molto più autorevole di lui, ad un famoso giornalista. Neanche questa affermazione, palesemente contraria alla dottrina della Chiesa, è stata smentita.
Ora la situazione è la seguente: Il gesuita a capo della Chiesa dichiara che l’Inferno non esiste; il gesuita capo del suo ordine di appartenenza dichiara che il diavolo non esiste. Ne deduciamo, se la logica non ci inganna, che il diavolo e l’Inferno NON ESISTONO. Affermazione colossale che non poteva essere detta tutta in una volta. Per questo se la sono divisa…
Ma allora siamo tutti salvi ! La funzione primaria della Chiesa, quella della salvezza delle anime, viene meno ! Ecco perché la Chiesa si può dedicare a compiti molto più profani come i migranti, le bollette della luce, l’assistenza morale e religiosa alle nuove famiglie omo, la trasformazione delle funzioni religiose in spettacoli teatrali e molto altro ancora.
Ma quando avranno la franchezza di manifestare quello che già pensano, che Dio esiste solo come realtà simbolica nella mente di ogni uomo, che l’Inferno, il Purgatorio, il Paradiso sono solo proiezioni dell’inconscio motivate da vittimismo, passività, autoesaltazione, che Gesù è stato un grande profeta, che i miracoli sono proiezioni del sogno e altre idiozie di questo tipo ?
(per inciso chi scrive è comunque del parere che bisognerebbe avviare la causa di beatificazione di papa Clemente XIV…).

La dissimulazione della preghiera:
sul “foglietto” della messa del 19 agosto, la seconda delle preghiere dei fedeli recitava:
“perché la politica sia un autentico servizio al bene comune e non sia mortificata da ristrettezze ideologiche e interessi egoistici”
E’ solo l’inizio della campagna elettorale ma anche l’ennesimo autogol della CEI che nell’arte della dissimulazione non eccelle. Siamo proprio sicuri che l’aborto rappresenti il bene comune ? che la famiglia omo non sia il frutto della liberalità ideologica ? che l’eutanasia non sia originata da un interesse egoistico ?

La dissimulazione della morale è la madre di tutte le dissimulazioni ed include tutte le altre:
la convergenza di interessi tra la metamorfosi marxista e la distruzione della famiglia tradizionale al fine di sdoganare la sodomia ha prodotto un piano esplosivo. L’apertura dell’anno della misericordia (o meglio misericordismo) ha costituito il programmato detonatore della successiva deflagrazione.
Il cartello dei sodomiti si è impadronito della Chiesa trasformandola in qualcosa d’altro per manifesta autogiustificazione. Non sono tanto sprovveduti da pensare che la prassi e il nuovo corso possano cambiare la dottrina e la morale davanti a Dio. Ma questo in fondo è ininfluente, perché molti di loro non sono credenti e invece molti altri addirittura lo pensano, perché l’uomo può tutto, può cambiare persino le regole, può cambiare persino i comandamenti. Tutto il resto, il buonismo travestito da filantropia, l’attenzione per i “poveri” fino all’oltraggio verso le leggi dello Stato, il delirio interessato verso i migranti travestito da umanitarismo che non ascolta il grido dei vescovi africani e i dei “veri poveri”, la semplificazione  e banalizzazione della liturgia camuffata da condivisione, la intromissione negli affari interni di uno stato sovrano mascherata da messaggio alle coscienze, la introduzione di elementi costantemente profani, ma gradevoli alle corde dell’uomo manipolato di oggi, la continua ricerca di analogia tra l’uomo e Dio, in stretta collaborazione con il nuovo corso mondialista. Anche se tentano di darne una spiegazione teologica, modificando addirittura la Sacra Scrittura,  sono solo strumentali a far accettare l’obiettivo primario !
La più grande mistificazione della storia !
Connubio perfetto che chiamare modernista sarebbe riduttivo ma che, nella Chiesa,  funziona solo se si verificano due condizioni vincolanti: assenza totale del sacro e diluizione dei precetti morali. Quindi la desacralizzazione e la mutazione concettuale del peccato. Ma mentre la prima era già da tempo cominciata, bastava solo accelerarla, per la seconda occorreva cambiare decisamente passo, istituendo il giubileo della Misericordia o del misericordismo.
Così chi ha interesse alla liquefazione della religione cattolica nella equivalenza delle religioni e della cultura occidentale a favore del nuovo mondialismo, di matrice marxista, instaura un sodalizio perverso con i sodomiti, anzi il sodalizio se lo trova già bell’è pronto nei piani segreti dei poteri forti che governano il mondo.  La completa equivalenza delle religioni è perfettamente consonante con la integrale equivalenza dei sessi.
Facendo passare tutto questo per applicazione dei principi evangelici al punto da far considerare il suo patrocinatore (è il parere di qualche religioso/a che ho avuto modo di ascoltare) il nuovo Gesù Cristo !!!

La penosa dissimulazione della realtà:
Coordinare le riprese televisive cambiando inquadratura nei momenti della consacrazione è un tentativo maldestro di modificare la realtà mentre si oltraggia l’informazione. Ma arriverebbero persino a truccare le immagini modificandone la realtà, almeno quella virtuale…
Qualche settimana fa, sono andato a messa in una nota chiesa delle mie parti, il Santuario di Santa Maria a Mare di Fermo, affidato ai Missionari della Consolata. Come “cattolico errante” quella domenica mi sentivo abbastanza tranquillo. Il Vangelo di Marta e Maria non lascia adito ad omelie in chiave profana, è talmente chiaro: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta» Lc 10,41. Quando il celebrante ha iniziato l’omelia con i doveri dell’accoglienza e dell’ospitalità, per evitare di uscire dalla chiesa, ho cercato di pensare ad altro, osservando i quadri e gli affreschi, anche se non ho potuto guardare quelli della volta, a causa dei riflettori che, "opportunamente", illuminano a giorno, nella maggior parte delle chiese, i “veri” protagonisti della Santa Messa… Così ho esaminato meglio l’altare o, per meglio dire, la “mensa”, di forma semicircolare, a grandi lobi di legno, come non avevo mai visto, il quale, più che una mensa, sembrava il banco di mescita dei liquori dell’angolo bar di un’abitazione di lusso. Mentre cercavo di allontanare dalla mente alcune scontate considerazioni, sono stato attirato da una bacheca con un manifesto dal titolo “ADORAZIONE EUCARISTICA”, sul quale, anche se non avevo gli occhiali da lontano, potevo riconoscere la foto del Papa in adorazione davanti al Santissimo. Dopo una prima, iniziale delusione, mi sono detto: “sono riusciti a trovare una foto che lo ritrae in adorazione”, ma allora ci dovremmo ricredere noi tradizionalisti, oscurantisti, bacchettoni, saccenti, sputasentenze ! Poi mi sono avvicinato e ho guardato meglio. Dentro di me ho esclamato “aahhaaaa!!…” e confesso che mi sono tranquillizzato….











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