giovedì 30 gennaio 2025

VOGLIA DI MEDIOEVO

 

Mi sono ritrovato ad un pranzo di lavoro di un’azienda che opera in settori di “alta tecnologia”. Eravamo in sei, per fortuna mi sono messo di lato. Alla mia sinistra si parlava delle nuove frontiere della cosiddetta intelligenza artificiale (ovviamente molte espressioni “anglosassoni”):
“ma la Luna è ormai superata, ormai ci siamo, tutto è pronto; ora siamo già su Marte” (“ma ce vanno pe’ fa ccheé”, pensavo).
“Sono eccitato all’idea di come cambierà la nostra vita con la AI; il potenziamento del cervello porterà vantaggi eccezionali nel nostro rapporto con il lavoro, la gestione del patrimonio, della casa, dell’energia; avremo molto più tempo libero !”.
“Non avremo più bisogno del medico perché i sensori che trasmetteranno lo stato della macchina corpo ad una AI centralizzata, che farà la diagnosi ed assegnerà la cura. In alcuni paesi è già realtà !”.

Per non ascoltare mi sono persino ritrovato a guardare quella cosa rivoltante che ormai sta accesa in tutti i ristoranti e che non vedevo più da anni. Senza Dio il mondo diventa scemo. Mi sono sentito solo, in una voragine di “nulla”; ho percepito che “Cristo si è fermato” molto più in là, oltre i calanchi della sponda destra del Tronto, oltre i capannoni diffusi di quell’area industriale, oltre quella inquietante fabbrica di pasticche, ormai al di là del mare, oltre l’oceano.
Ho ripensato alle mie scorribande di bambino, ai ferri sotto le scarpe, alle ginocchia “scoppate” e all’acqua nera della catinella in cui mia madre mi lavava; ai muratori che tornavano all’imbrunire con la riga del sole sotto al cappello di carta, alle campane che annunciavano la funzione della sera, alla gallina incerta sull’uscio di casa, all’odore del brodo caldo, alla luce fioca e tremolante delle lampadine a filamento.
E mi è venuta una gran voglia di Medioevo.
Ho trovato un decisivo conforto nel messaggio di Gesù a Maria Valtorta:
«La vostra scienza mi fa orrore, avvilite l’intelletto e come dei folli neppure vi accorgete di avvilirlo. In verità vi dico che molti primitivi sono più uomini di voi.» (dai Quaderni del 30 maggio 1944).

 

 

 


mercoledì 22 gennaio 2025

LA QUALIFICA CHE MANCAVA

 


È arrivato l’abortificio anche a Fermo, la qualifica che mancava. Ora può pienamente dirsi una città al passo con i tempi. Rivoli di bollicine scorreranno nei sui sotterranei, mentre un silenzio tombale effonde dai palazzi attorno alla piazza. Ora il rosso, con il decisivo apporto del giallo, può virare verso l’arancione della bandiera, quando nessuno ascolta il pianto da via Garibaldi.





martedì 21 gennaio 2025

POVERO FRANCESCO, quello vero !

 

- Francescani che si prostrano davanti ad uno schifosissimo idolo.
- Francescani che dichiarano che il purgatorio è una favola del Medioevo.
- Un Francescano chiamato a fare il predicatore del papa che dichiara che “può essere che tra Gesù e i suoi apostoli ci fosse un rapporto omo.... (sodomitico)”.
- Un Francescano cardinale che dichiara che “abbiamo onorato troppo Maria…”.
- Francescani che fanno una dichiarazione di voto a favore del PD.
- Francescani che ballano con altre suore francescane davanti al sagrato di una chiesa.
- Francescani che scherzano con il Sacramento della Confessione.
- Francescani che tirano fiori ai francesi rivoluzionari (le Giornate di Napoli).
- Francescani che ritengono una favola il trasporto miracoloso della Santa Casa.
- Francescani che simpatizzano con gli islamici, che il loro fondatore ha tentato, rischiando la vita, di convertire.
- Francescani che si vantano di aver costruito un enorme santuario (massonico) in onore di Padre Pio.
- Francescani del Sacro Convento di San Francesco di Assisi che compiangono il fotografo Toscani: “È un grande artista che ha condiviso con noi la sua creatività...”.

 

 

 

 

venerdì 3 gennaio 2025

RIAPPROPRIAMOCI DEL TEMPO

Grazie a mia moglie, ieri abbiamo organizzato il 2025 come “esclusivamente” l’anno di Nostro Signore. La selezione delle novene, da svolgere durante l'anno liturgico, rimette a loro posto le pietre miliari del percorso che lo stato laico ha completamente sotterrato, con le sue settarie, autocelebrative ricorrenze, nella discesa inesorabile verso l’abisso. Vuol dire ridare al TEMPO la giusta dimensione, dal tempo delle sagre al Tempo di Dio, riconsegnandolo al Vero Padrone.  Abbandonare la caduta libera nel tempo della morte per ripercorrere il sentiero unico, necessario del tempo della vita. Ritornare al Medioevo, nel rapporto con Dio, azzerando tutte le "conquiste intellettuali" dall'umanesimo in avanti.