lunedì 26 maggio 2025

NORMALIZZAZIONE


Il 1789 è l’anno della madre di tutte le RIVOLUZIONI; con la presa della Bastiglia si apre il periodo più sanguinoso della storia della Francia, almeno per gli ultimi 1000 anni. La eliminazione della Monarchia e l’istituzione della Repubblica, la guerra al cristianesimo, la totale laicizzazione dello Stato sulla base dei principi illuministici, sono solo alcune delle riforme imposte nei dieci anni terribili dal 1789 al 1799. Poi, con l’avvento di Napoleone, viene messo in atto un processo di “normalizzazione” della rivoluzione, nel corso del quale tutte le “conquiste” rivoluzionarie e molte altre vengono fatte assimilare mediante il metodo del “bastone e della carota” ad una popolazione sfinita da un decennio di ecatombi. Lo stesso Congresso di Vienna, dopo la caduta di Napoleone nel 1815 (l’unico periodo della storia in cui gli inglesi mi risultano simpatici), non ha significato un vero ritorno agli assetti pre-rivoluzionari, ma una continuazione mitigata e dissimulata della rivoluzione. Tutto il mondo in cui viviamo oggi è organizzato attorno a quei presupposti, costituendo il punto di arrivo della “normalizzazione” guidata da M.
Ritengo che il medesimo processo si stia realizzando nella Chiesa, con la NORMALIZZAZIONE delle “conquiste” rivoluzionarie del CVII e postC, dopo il giacobinismo efferato e cialtrone di B., con gli stessi metodi ammalianti di un sentimentalismo che nulla, ma proprio nulla, possiede della limpidezza essenziale, gravosa ma splendida, della Chiesa di Nostro Signore.




martedì 13 maggio 2025

SPIGOLATURE ROMANE

 


DRITTO N'PARADISO
In coda per accedere alla basilica di Santa Maria Maggiore c'erano circa mille persone, sotto il sole, su un percorso di mezzo chilometro. Quando siamo entrati dalla Porta Santa, mentre, uscendo dalla fila, ci portavamo verso la navata destra, tutti gli altri sono rimasti per la tomba di B.
Dietro di noi una signora napoletana parlava con una sua amica, in tono assai flemmatico:
"nun me sentivo assaie attaccata a lui, pecché me pieceva Giovanni Paolo II, ma poi, quanno l’ho visto vecchiarello e malato, me ha fatto tanta, tanta tennerezza… mmhhh poverino, accussì buonno, doce, allegro, sempe ppe e' poveri... dritto, dritto n'paradiso".

SLIM FIT
Abbiamo incontrato molti preti in giro per Roma, in questi giorni frenetici, ovviamente quelli “riconoscibili”.
A parte un paio in talare, incontrati per strada, e i sacerdoti di Cristo Re, tutti gli altri, giovani ma anche attempati e panciuti, vestiti in un modo che può definirsi “uniforme”, in tutti i sensi:
pantaloni neri attillati, modello “slim fit”;
cintura di pelle nera;
scarpe nere sportive modello New Balance;
camicia di seta o finta seta “slim fit”, con annesso collarino a mo’ di ornamento.
Non proprio “i Miei soldati in talare”.

FRANCESCO PER SEMPRE
Alla suora addetta alla reception, nella bellissima struttura in cui eravamo alloggiati a Roma, ho domandato, poco prima di ripartire:
   «Madre, non vi hanno ancora inviato le nuove fotografie ?»
è rimasta confusa, prima di rispondere:
   «maaahhh… quali fotografie ?»
   «ma quelle del nuovo papa !»
   «ohh, non ancora… ma.... per noi Francesco è per seeempre !»

 

 

 


venerdì 9 maggio 2025

PAPA LEONE XIV, le mie personalissime valutazioni


Pur non sottovalutando gli elementi positivi, si tratta della solita “teologia della liberazione” in salsa democratica “politically correct". Preferisco camminare su un terreno sul quale lo sterco sia ben visibile e, quindi, aggirabile, piuttosto che procedere lungo un campo in cui la pioggia torrenziale ha rimescolato la terra incontaminata al letame, in una melma indistinguibile.
Sono il comandante un po’ scriteriato della barca della mia vita, faccio di tutto per farmi del male, non rispettando il codice della navigazione né le indicazioni degli strumenti, portando la mia barca su fondali insidiosi, preferendo la tempesta alla brezza leggera che porta su lidi sicuri.
Ad una sola cosa tengo, verso la quale sono irremovibile, più del Nanga Parbat, che il Codice della Navigazione rimanga sempre inconfutabile, tagliente come una katana, non interpretabile, solido, non liquido; che gli strumenti di bordo, la bussola, il radar, il gps, siano precisissimi, sempre funzionanti e leggibili. Perché ho bisogno, continuamente, di una vera bussola, non di quella disegnata sulla parete della mia cabina, di un riferimento certo per misurare i miei sistematici scostamenti, per sapere quanto sono fuori dalla rotta giusta, per potermi riallineare, per guardare costantemente verso l’unico vero fine.
Non posso sapere che cosa farà questo papa, ma sono ragionevolmente certo di quello che non farà, tra cui:
1. Non dichiarerà le innumerevoli eresie del precedente pontificato.
2. Non annullerà il pontificato di papa Francesco e tutti i suoi atti (anche perché dovrebbe auto-delegittimarsi).
3. Non procederà alla riconsacrazione di tutta l’area del Vaticano, compresa la basilica di San Pietro.
4. Non annullerà il Novus Ordo Missae di papa Paolo VI.
5. Non dichiarerà “eretici” alcuni dei documenti del CVII come Lumen Gentium e Nostra Aetate.
6. Non affermerà che l’unica via per la salvezza è l’appartenenza alla Chiesa Cattolica Romana.
7. Non ridurrà allo stato laicale tutti i sedicenti teologi, tutti i sacerdoti che hanno fatto scempio della Dottrina, della liturgia, del culto dovuto a Dio, immutabili della Chiesa e non sopprimerà l'Ordine dei Gesuiti.

Claudio Gazzoli - Monterubbiano



giovedì 8 maggio 2025

FUMATA BIANCA


FUMATA BIANCA ! LA NUOVA CHIESA, QUELLA DI SEMPRE

PAPA: mons. Athanasius Schneider.

Prefetto per la SANTA INQUISIZIONE (ex ex Santo Uffizio - ex Dicastero per la Dottrina della Fede):
don Leonardo Maria Pompei.

Prefetto per il Culto Divino e gli Istituti Religiosi: don Alberto Secci

Prefetto per la pastorale parrocchiale: don Stefano Bimbi

 

 

mercoledì 7 maggio 2025

UTOPIA


I primi due atti che il prossimo papa dovrebbe compiere, per il bene della Chiesa e dell’umanità intera:
1. La RICONSACRAZIONE di tutti i luoghi vaticani, i giardini, le chiese, la basilica di San Pietro, dopo la spaventosa profanazione compiuta nell’ottobre 2019 da parte del papa e di molti cardinali e vescovi. Tale riconsacrazione dovrebbe svolgersi alla presenza di tutti i cardinali e vescovi, dopo aver fatto pronunciare il giuramento antimodernista di San Pio X a tutti i consacrati.
2. La soppressione, anche quale monito a tutti gli ordini religiosi, senza se e senza ma, sic et simpliciter, dell’Ordine dei Gesuiti.

 

 

 

UNA MESSA SENZA CONSACRAZIONE

 

È un racconto della serie “questa non mi era mai capitata”, fuori dal “pezzo” del giorno, ma in realtà intimamente connesso con quanto sta accadendo dentro le mura della Cappella Sistina. Un episodio molto significativo dello stato confusionale grave e del dileguamento della Fede a cui è giunta la parte terrena della Chiesa di Nostro Signore e che contiene, nella sua spontanea, apparentemente ingenua, espressione, la perfetta sintesi della situazione.
Mi trovavo sabato scorso, 3 maggio, a Genova con mia moglie, attorno a mezzogiorno. Dopo aver visitato la bellissima cattedrale di San Lorenzo, in pieno centro, siamo entrati nella vicina chiesa dei Santi Ambrogio e Andrea, la chiesa dei gesuiti. Dopo aver ammirato il meraviglioso interno, impreziosito dalle pale d’altare di Rubens e Guido Reni, siamo rimasti per assistere alla Messa che stava iniziando. Confesso di essere rimasto anche per curiosità, che difatti è stata decisamente soddisfatta.
Tralasciando le solite stravaganze della liturgia della parola, mi sono accorto, con grande sconcerto, che dopo il “Santo” il celebrante saltava completamente la Preghiera Eucaristica, passando direttamente alle preghiere dopo la Consacrazione, al Padre Nostro e, ovviamente, allo “scambio della pace”, quindi alla distribuzione della Eucarestia. Poi, visto che mi sembrava che nessuno se ne fosse accorto, ho pensato di assistere ad una di quelle liturgie in cui la Messa viene sostituita da un rito celebrato dal diacono, con la distribuzione delle ostie precedentemente consacrate. Allo scopo di chiarirmi questo dubbio, all’uscita dalla sagrestia, ad un tale in maglietta e pantaloni casual, che assomigliava al celebrante, ho chiesto:
«Mi scusi, è lei il sacerdote celebrante ?».
«» risponde, «ahh, capisco che cosa vuole chiedermi. È vero, mi sono scordato la preghiera di consacrazione !».
Gli ribatto: «no, lei non si è “scordato” la preghiera della consacrazione, lei si è scordato di “fare la consacrazione”».
La breve conversazione è poi proseguita ma mi astengo dal riportare il seguito.
Tralascio ogni commento, perché sarebbe superfluo; dico solo che, facendo spesso il pane in casa, penso sia impossibile “scordarsi” della farina.

Claudio Gazzoli