Viviamo tempi cupi. Penso che l’unico modo per non lasciarsi travolgere dallo tsunami sia aggrapparsi con tutte le forze al manto della nostra madre Maria. Per quanto mi riguarda questo vuol dire guardare in faccia la realtà, non avere cedimento alcuno verso il modernismo, in ogni sua forma, anche quella seducente ma ingannatrice, del “modernismo moderato”.
Non conosco altra strada se non quella, estenuante ma riconoscibile, perché segnata dal sangue dei martiri, di non dare alcuna approvazione alle seduzioni intellettuali e concrete della nostra vita quotidiana e della nostra vita di Cristiani, che poi è la stessa cosa; anche se alcune siamo costretti a subirle. Ma praticare è un conto, condividere è tutta un’altra cosa. Sono uscito indenne, non per mio merito, dalla devastazione provocata dai modernisti (questo termine comprende anche rivoluzionari, progressisti, comunisti, cattocomunisti, liberisti) mentre una folla sterminata di conoscenti, pure parenti ed ex amici, vi è confluita come merluzzi nella rete, destinati al grande acquario, appagati ed ignari, rimpinzati di mangime succulento, inondati di cose plasticose e variopinte, oggettivamente profane ma illusoriamente divine , con l’unico vincolo di non guardare mai indietro a rievocare il mare aperto.
A volte provo a sorprenderli, a trapassare l’occhio appannato di merluzzo, a bisbigliare cose che non finiscono, piano piano per evitare convulsioni, ma trovo più semplice spiegare al mio gatto il primo teorema di Euclide.
Nessun commento:
Posta un commento