domenica 31 luglio 2022

LETTERA APERTA AL VESCOVO DI FERMO

Da un'intervista di CRONACHE FERMANE al vescovo di Fermo mons. Rocco Pennacchio sul "FESTIVAL TRANS-FEMMINISTA" di Monte Urano.


La frase finale dell’intervista pubblicata su “Cronache Fermane” è una sintesi del pensiero di don Rocco Pennacchio, come vuole essere chiamato, perché, come il suo diretto superiore, la neo-chiesa rifiuta i titoli che, si badi bene, non sono dei cliché messi lì tanto per abbellimento, ma la designazione di un ruolo che Gesù stesso ha attribuito ai pastori:
«Il FemFest potrebbe aiutarci a prendere coscienza di una realtà che va rapidamente cambiando e che, se non cerchiamo di conoscerla, andrà comunque avanti per la sua strada. Mi dispiacerebbe che questa strada non incrociasse la vita delle nostre comunità cristiane».
No don Rocco, a me non interessa “incrociare” la strada di chi si pone volontariamente fuori dal cammino che Gesù e i padri della Chiesa ci hanno indicato. E non mi interessa neanche conoscere i “dettagli” di questa stramberia. Quello che io voglio, pecora smarrita in questa desolata gola lunare, è che il mio pastore sappia condurre me e le altre pecore fuori dalle secche riarse di erbe velenose, verso pascoli sicuri, di solo trifoglio, in cui nutrire le nostre anime affamate e disorientate. Quello che io mi aspetto da lei è che sia fedele alla promessa fatta durante il rito di consacrazione episcopale, pur nella nuova formulazione di Paolo VI:
«Vuoi custodire puro e integro il deposito della fede, secondo la tradizione che nella Chiesa si è conservata costante e universale fin dai tempi degli apostoli?». E poi «Vuoi dunque, fratello carissimo, adempiere fino alla morte il ministero che a noi è stato trasmesso dagli apostoli, e che noi oggi per mezzo dell’imposizione delle mani trasmettiamo a te con il dono dello Spirito Santo?».
Se lei e tutti quelli come lei non ve la sentite di “adempiere fino alla morte al ministero trasmesso dagli apostoli”, perché ritenete più pressante il mandato della modernità, perché avete paura, non di morire, non se ne parla, ma di fare brutta figura, andatevene dalla Chiesa di Nostro Signore, fondatevi una vostra congrega affiliata a tutte le inclinazioni depravate che si “incrociano” nelle gallerie sotterranee che non vogliamo frequentare.     Claudio Gazzoli











1 commento:

  1. Ancora una volta si affrontano temi scottanti con grande coraggio!!!

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