Tutto ciò che è solido si scioglie nell'aria, tutto ciò che è sacro viene profanato e l'uomo è finalmente costretto ad affrontare i sensi sobri, le sue reali condizioni di vita e le relazioni con la sua specie.
Karl Marx
Le due immagini, la prima dal catechismo dei salesiani di Torino, la seconda dall’ultima campagna pubblicitaria di una nota casa di moda (e non solo) italiana, sembrano così vicine, anche se prese da contesti così diversi. Rappresentano entrambe una famiglia composta, ossimoro raccapricciante, da due uomini con relativa prole. Ma quello che più le avvicina non è il contenuto, incontestabile, quanto l’idea che esse sottendono. Si tratta della ostentazione di una conquista, o, per meglio dire, di una vittoria: quella della cultura post-moderna che vuole l’abbattimento di tutte le differenze, soprattutto quelle sovvertite per volere del “nuovo ordine naturale”, propugnato dal principe del mondo, per il tramite delle sue “fondazioni secolari”. Non bisogna lasciarsi ingannare, la campagna pubblicitaria di una grande azienda non viene decisa per caso e neanche con scopi filantropici, culturali o didascalici. Dietro ai notevoli investimenti che la sostengono c’è sempre un interesse di mercato. Lo scopo ultimo è quello di vendere il prodotto ad un maggior numero possibile di acquirenti facendo sì che i contenuti, la forma, i colori, lo stile siano coerenti con esso. La scelta di presentare una famiglia “omo” è motivata dalla consapevolezza che, ormai, la maggioranza della popolazione non solo non ne viene infastidita ma, anzi, intellettualmente ed emotivamente, compiaciuta, al punto da sentirsi attratta verso quel negozio che, in modo così sottile, suggestivo, garbato, seducente delinea le più recondite inclinazioni verso i piaceri senza confini del vagheggiato paradiso in terra. Anche se alcuni tra noi lo rifiutano, occorre ammettere che questo progetto, in occidente, è ormai arrivato a compimento. Ci sono voluti più di tre secoli, con un’accelerazione da missile balistico negli ultimi cinquant’anni, di metamorfosi, solo apparentemente contraddittorie, dall’illuminismo al relativismo passando per il materialismo e il nichilismo, tutte attraverso il percorso ininterrotto della negazione di Dio, anzi della sua sostituzione con l’uomo stesso. La selezione artificiale, descritta da Konrad Lorentz nel suo profetico “Il Declino dell’uomo”, che “accorda la sua preferenza ai caratteri della sottomissione acritica e della arrendevolezza all’indottrinamento” è già in atto, ha già prodotto i suoi effetti, se, sia la copertina del catechismo, sia il manifesto pubblicitario, possono così tranquillamente passare indisturbati al vaglio delle nostre coscienze di credenti e non. Per poter attuare questo disegno occorreva demolire l’unico baluardo, apparentemente incrollabile, costituito dai Dogmi e dai Principi della Fede, custoditi dalla Chiesa Cattolica. Così se il fedele di un secolo fa’ poteva, costantemente, ripararsi sui robusti bastioni che la Chiesa gli offriva, contro gli attacchi della cultura secolare e, anche se rimaneva lontano, nelle paludi del peccato, sapeva di poter contare su un rifugio certo, un riferimento incrollabile, oggi quei bastioni sono completamente sfaldati, come sabbia, non legata, polverizzati dal vento impetuoso della modernità. A chi rivolgerci, dove aggrapparci? A questo proposito si potrebbero fare migliaia di esempi, basta frequentare siti internet non allineati per trovarli, o frequentare le messe di alcune parrocchie limitrofe… Mi è capitato di leggere, in una lettera autografa scritta da un vescovo ad una persona di mia conoscenza, a proposito del termine Transustansazione, la PRESENZA REALE, la conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (chi di noi credenti può metterlo in dubbio?): «…non si parla più di transustanzazione, la nuova teologia cerca di illustrare il Mistero Eucaristico mediante i concetti di “Transignificazione” (mutazione di significato) e di “Transfinalizzazione” (mutazione di finalità)...». Ma che cos’è questa roba?... Ma perché non se ne stanno buoni, i nuovi teologi, così indaffarati, perché pressati da più parti, ad elaborare la nuova, terrificante, teologia “omo_gender” e magari, per evitare derive malefiche, non prendono in mano il Rosario, tanto non ce la faranno mai ad autogiustificarsi con la Parola di Dio ma solo con l’altra parola, tenebrosa, facilmente riconoscibile. Perché non leggono di più la vita dei Santi? Ecco che cosa scrive San Giovanni Bosco (che si rigira nella tomba... per i suoi Salesiani), in un suo libretto intitolato Il mese di maggio (8° giorno del mese, pag. 56-57): «Nell’Eucaristia Gesù Cristo ci dà il suo corpo, il suo sangue, la sua anima e la sua divinità sotto le specie del pane e del vino consacrati. Questo è il più grande prodigio della potenza Divina. Con un atto di amore immenso verso di noi, Dio trovò modo di dare alle anime nostre un cibo proporzionato e spirituale, cioè la medesima sua Divinità».
Ma siamo poi così sicuri che quello sfondo bucolico, il prato fiorito e la gaiezza che appare nella “famiglia” del catechismo e quell’atmosfera disincantata, sorridente e appagata della “famiglia” pubblicitaria siano il punto di arrivo “dell’uomo che volle farsi Re”? Il Nirvana della religione dell’IO, il paradiso in terra così agognato dai propugnatori della nuova religione?
Non è che per caso questo falso paradiso in terra, ce lo siamo meritato come anticipo dell’inferno vero, noi uomini di poca fede che poco abbiamo fatto per combattere il maligno… in tutte le forme… egualitarismo, materialismo, nichilismo, omosessualità, relativismo, perbenismo politically correct… Forse perché questa illusione ci faceva comodo, il benessere ci faceva comodo, la libertà dei costumi ci faceva comodo, la tolleranza ci faceva comodo, il perdonismo ci faceva comodo, l'ingiustizia ci faceva comodo, l'indulgenza ci faceva comodo. In una specie di processo che si autoalimenta, senza freni, abbiamo abbattuto tutti i tabù… abbiamo preso il posto di Dio per la religione del piacere, sottomettendoci agli idoli effimeri della modernità. Allora Dio ci ha lasciato da soli nel deserto dei godimenti, senza vero appagamento, delle nostre anime sterili che si alimentano solo del vento arido della concupiscenza con tutte le “carni” possibili di questo mondo… e allora “uomo dio” fai da solo!!…questa è la chiesa che ti meriti! Visto che la dottrina Cattolica ti inibisce troppo, fattene una tutta tua… l'edonismo spensierato, la falsa democrazia, la falsa libertà, la falsa uguaglianza, la falsa giustizia, la falsa solidarietà, la falsa carità, la falsa comunicazione, il falso benessere, il falso piacere, la falsa felicità, la falsa moralità, la falsa misericordia...
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