venerdì 8 marzo 2019

PROFANAZIONE, LETTERA A MONSIGNORE

Ospito la lettera che Miria, mia moglie, ha indirizzato al vescovo di Fermo mons. Rocco Pennacchio, per scongiurare l'evento previsto per domenica 10 marzo 2019 nella CHIESA DI PORTO SAN GIORGIO, di cui è titolare don Mario Lusek. Ovviamente condivido in pieno i contenuti della lettera, aggiungo solo come sia ormai chiaro che la "nuova chiesa" abbia bisogno di queste idiozie per il suo disegno  di screditare, quindi profanare, la chiesa come luogo sacro, tra pizze,  balletti, tango, dipinti e sculture omo, per sdoganare la religione della materia, in bilico tra Marx e Bakunin, dove c'è bisogno di un uomo mito non Dio, di una giustificazione "alta" alla lotta di classe, di questi figliocci e nipoti dello sciagurato '68. Ci sono sacerdoti, irretiti nella dissimulazione ideologica, che perdono il loro tempo, (che dovrebbero interamente dedicare alla salvezza delle anime) per  studiare, organizzare, creare simposi, nell'inclusione del peccato, di ogni peccato, con il solo scopo di conferire dignità alla depravazione, mascherata da buonismo intellettuale, nelle grazie della "signora libertà e signorina anarchia", anarchia dei sensi, della dottrina, dello spirito, della liturgia, della memoria,  magari trovando ispirazione da:
"..... Lingua infuocata Jamina - lupa di pelle scura - con la bocca spalancata -  morso di carne soda -  stella nera che brilla -  mi voglio divertire - nell'umido dolce - del miele del tuo alveare - Sorella mia Jamina - mi perdonerai - se non riuscirò ad essere porco - come i tuoi pensieri - Staccati Jamina - labbra di uva spina -  fatti guardare Jamina - getto di f**a  sazia - e la faccia del sudore -  sugo di sale di cosce - dove c'è pelo c'è amore - sultana delle troie... ". 
E' molto pericoloso lasciarsi ammaliare dalla melodia... E' molto pericoloso confondere l'ideologia con la religione.
 Se bisogna scendere a patti con il maligno per riportare la gente nelle chiese allora è meglio tenerle chiuse.

repetita iuvant: "Tutto ciò che è solido si scioglie nell'aria, tutto ciò che è sacro viene profanato e l'uomo è finalmente costretto ad affrontare i sensi sobri, le sue reali condizioni di vita e le relazioni con la sua specie" Karl Marx
decisamente in linea con quanto dichiarato dal vescovo di Roma a Scalfari:
"Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo"



Eccellenza Reverendissima,

scrivo con la speranza vana di fare una segnalazione, ma nella consapevolezza che con tutta probabilità Lei sia a conoscenza e approvi l’iniziativa di cui all’oggetto di cui allego anche il volantino. Ne sono venuta a conoscenza ieri, mercoledì delle Ceneri e ne sono rimasta sconvolta, amareggiata, arrabbiata e sofferente. Ormai le Chiese sono ridotte a sala mensa, sala ricreazione, sala concerto di ogni tipo. Gesù cacciò i mercanti dal tempio lanciando di certo un monito non solo contro il commercio nella Casa del Signore, ma di certo un richiamo al rispetto del luogo che è la casa del Signore. È davvero sconvolgente che proprio i pastori non abbiano a cuore la custodia della casa del Signore loro affidata e la profanino con iniziative di ogni genere (non mi si dica che non si tratta di profanazione visto che il termine significa annullare o compromettere il carattere sacro di qualcosa).

Far cantare in una Chiesa canzoni con affermazioni del tipo:

Non intendo cantare la gloria né invocare la grazia o il perdono di chi penso non fu altri che un uomo come Dio passato alla storia” o “..a montare l’asino c’è rimasto Dio, il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido” , mi sembra davvero  un affronto a Gesù che magari verrà lasciato tranquillamente custodito nel tabernacolo ad assistere allo spettacolo.

Agli occhi del mondo certo è più accattivante il Vangelo secondo De Andrè così come è di certo più semplice avere questo artista come modello piuttosto che percorrere la strada stretta che indica Gesù Cristo. Visto che attualmente la Chiesa non sembra considerare molto il richiamo di San Paolo “non conformatevi alla mentalità di questo mondo”, anzi sembra che, togliendo il “non” lo applichi spesso come una specie di comandamento, non devono di certo stupire iniziative di questo tipo. Ma grazie a Dio, qualcuno ancora si scandalizza e Le assicuro che non sono la sola. E visto il consiglio che Gesù dà a chi dà scandalo, spero che nasca almeno qualche riflessione da queste mie osservazioni e non le si archivi come frutto di atteggiamenti tradizionalisti o farisaici.

Di certo non mi aspetto grande considerazione, ma non potevo esimermi dallo scrivere perché in questo contesto, chi non parla è connivente. Mi ha colpito e di certo ispirato ciò che un monaco benedettino scrive al termine dell’introduzione ad un suo libro “...l’autore di queste pagine desidera che, quando tutti i finti ponti costruiti a basso costo e col cemento impoverito dalla mancanza di teologia e di pastorale, ma edificati sui pilastri della “politica”, crolleranno tra grandi nuvole di polvere – il ponte Morandi è triste monito –, nessuno possa annoverare, neppure lontanamente, il suo nome tra coloro che sapevano, vedevano, e hanno taciuto.

Anch’io non voglio essere annoverata tra quelli che sapevano, vedevano e hanno taciuto perché non almeno questo peccato me lo risparmio visto che credo fermamente che il Signore tornerà e che ci sarà il giorno del giudizio e che la Sua  misericordia  sarà immeritata, ma non immotivata e non sarà diversa da quella descritta proprio nei vangeli che ha sempre avuto come presupposto il pentimento che invece troppo spesso ormai  si omette di ricordare come necessario. La liturgia ci ha ricordato appena ieri l’invito di Gesù “Convertitevi e credete al Vangelo”, ma non credo intendesse il "vangelo secondo De Andrè". Ma se in questo tempo di Quaresima si vuole proprio proporre questo esempio di vita intriso di ricerca e di dubbio anziché le vite luminose di chi ha incontrato Gesù e incarnato il Vangelo, almeno si abbia la decenza di farlo fuori dalle chiese.

Allora a Lei non posso non rivolgere una supplica accorata: non lasci trasformare le chiese in luoghi che non si distinguono più da qualsiasi altro, non le lasci profanare, lasci che rimangano luoghi di preghiera, luoghi di incontro con il Signore e non luoghi di incontro di qualsiasi tipo.

Con poca speranza e immensa amarezza

Miria Ciucci



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