mercoledì 20 marzo 2019

IL CASTELLO CONQUISTATO




Il RE lo aveva lasciato al totale governo dei suoi feudatari, se ne sono succeduti molti negli ultimi anni. L’ultimo, Bogli I, l’uomo che volle farsi re, ha completamente riformato i protocolli, che ritiene siano delle carnevalate, la struttura di potere e le consuetudini millenarie della Contea. Così facendo ha dato libero sfogo a quanto covava da molto tempo. E’ stato facile conquistare il castello, senza combattere, a portoni spalancati e ponte levatoio abbassato. Tra gli ufficiali c’erano elementi del nemico, infiltrati da più di tre generazioni. Tutti gli altri graduati, che avevano giurato fedeltà fino al martirio, che avrebbero dovuto difendere le mura dagli assalti, hanno capitolato, irretiti dai piaceri mondani, plagiati dalla religione del nuovo paradiso terrestre per tutti,  dopo la definitiva profanazione dell'albero della vita.
Il nemico è entrato nel castello in veste di persone normali non riconoscibili che, a poco a poco, si sono sostituiti ai veri dignitari.
Alcuni dei passati feudatari se ne erano accorti e hanno tentato, invano, di porvi rimedio. Ma il nemico è stato avveduto. Nella consapevolezza che il castello, dotato di difese invalicabili, non può essere espugnato militarmente, ha adottato una tattica ambigua e seducente, si è infiltrato a poco a poco in modo subdolo e strisciante, come replicanti programmati a distruggere.
Negli ultimi tempi ogni immagine di glorificazione del Re e della sua famiglia è stata soppressa, sostituendola con pitture moderne incomprensibili e caotiche, la musica che accompagnava i momenti di festa ha ceduto il passo a ritmi ossessivi e soggioganti. Hanno tradito la fedeltà al loro unico Re per concedersi a lontani califfi.
Tutti i funzionari di corte hanno dismesso le loro livree per vestirsi come il popolo, irriconoscibili nella forma, ma anche, ahimè, nella sostanza. Molti, pur non convinti, se ne stanno buoni ad ubbidire anche se a malincuore, ma cercano di non darlo a vedere. Quei pochi che hanno tentato di opporsi sono stati disarmati e messi a tacere. Solo pochissimi continuano, nonostante la completa perdita delle funzioni, a parlare ma vengono detti pazzi, mentre si sta preparando per loro la destrutturazione mentale con tecniche molto sofisticate.
L'aria si è fatta sempre più cupa, persino il cielo è diventato pesante, quasi partecipe delle tenebre dell'anima.
Ora è sistematicamente ostacolata ogni individualità. Vietato appartarsi in solitudine a meditare, sul magistero del Re. Sarebbe considerato un atto di estremo egocentrismo. Un chip sotto pelle, molto evoluto, è in grado di avvertire il tempo passato in connessione con altri… chip e dedurre quello in solitudine. Riesce persino a distinguere la semplice vicinanza, dalla comunicazione. Viene premiata, di un fattore 10, la relazione con stranieri di feudi lontani, sudditi di altri governanti. Non è consentito scendere al di sotto di un "indice giornaliero di relazione" del 98% e, allora, la toilette personale diventa un problema… Nel caso in cui si scenda sotto tale livello si è subito costretti a recuperare, pena la detenzione incatenata, per un lungo periodo, a diretto contatto con la folla assiepata dell'anfiteatro, con il cartello "nemico della fratellanza". I centri di "recupero di relazione" più efficienti, in quanto attribuiscono moltiplicatori di permanenza, sono le latrine collettive, variante supertecnologica di quelle pompeiane.
Tutte le cerimonie ufficiali, che scandiscono la vita del castello, sono presenziate ormai da gente comune, per una totale parificazione degli incarichi perché, qui sta la sottigliezza perversa, tutto viene fatto passare come la sublime realizzazione dei principi di liberté, egalité, fraternité. Solo i super dignitari di corte, tutti grossi e grassi, pelle color rosa “peppa pig”, hanno compiti speciali. Sono selezionati in base al loro elevatissimo livello intellettivo, misurato mediante test quali risoluzione di rebus, sciarade, anagrammi. Ma l’aliquota di punteggio più alta è riservata alla competizione su chi riesce ad abbattere più tradizioni in un dato intervallo di tempo. Si ricorda un certo Gran Ravs, che detiene il record, che riuscì ad abbatterne venti in un giorno. Hanno il compito delicato e fondamentale di sorvegliare anche la minima deroga all’assenza di regole morali, che sono state del tutto abolite. Se l’indicatore di amoralità totale risulta inferiore al 99,9% possono subire condanne. La condanna più tremendamente insopportabile per loro è quella di stare, per più di due giorni, a digiuno da orge  plurisex e cocktail di super erbe OGM.
E’ bandita la speranza, il chip è in grado di avvertire momenti di speranza superiori a 10 sec, solo in questa versione, la prossima arriverà sotto al centesimo. Ci sono correzioni per i bambini che osano nominare “mamma” o “papà”. Visto che, a seguito di leggi emanate di recente, i bambini sono considerati di esclusiva proprietà dell’apparato al potere, vengono subito sottoposti ad un processo di destrutturazione soft, ovviamente, indolore, anzi, rallegrato da giochi suadenti e dolci succulenti. Se un bambino vuole dire “mamma ti voglio bene” deve dire “gen(X) ti voglio bene” oppure può provare a scriverlo, se lo sa fare, perché il chip installato sotto pelle riesce a percepire parole anche sussurrate, mentre non riesce ancora ad inquadrare la scrittura. Sono vietati i generi… le parole non devono finire per vocale, ad indicare il genere, come pure per i nomi e gli articoli. Maria e Mario diventano Mar, Anna diventa Ann e così via. Sono favoriti i nomi presi dal Latino, che possiede il genere neutro, come Signum, Saxum, Fatum, Ingenium…
Sono stati aboliti o riscritti tutti i testi della letteratura non politicamente corretti. Così “I Promessi Sposi” è diventato “I Promessi Conviventi”… Renzo è diventato Renz e Lucia Luc, Padre Cristoforo Gen Maometfor, la monaca di Monza, ovviamente, eliminata assieme al suo monastero, il povero don Abbondio, che recita il breviario, è diventato Fratel Abbond, con in mano l’ufficio delle letture degli scritti di Giordano Bruno e di Lutero, mentre i Brav lo minacciano di non provarci proprio a celebrare il matrimonio normale. L'unico che è riuscito a conservare il proprio nome è l'Innominato. La Divina Commedia è stata bandita, tutte le copie sono state bruciate. Parla di Inferno e Purgatorio e, raccapricciante, di amori tra donne e uomini, condanna la Sodomia e poi… esiste solo il Paradiso per tutti.
Proibito, perché non politicamente corretto, mettere al mondo i figli con metodi naturali !!! Quando una coppia o trio… (per il menage a quattro ci stanno lavorando) decide di avere un figlio, va in un centro super specialistico dove, con l’assistenza del tecnico genetico prenatale, ha la possibilità di scegliere tra infinite combinazioni, su più livelli. I livelli alti sono molto costosi ma è garantita comunque una base di partenza buona. Il supergenio costa molto caro. Solo il 10% dei geni dei genitori possono andare a comporre il codice genetico del nascituro. Ovviamente si può scegliere il sesso, per ora solo tra 120 opzioni possibili, ma i ricercatori della Reale Accademia per la Vita stanno alacremente studiando per arrivare al target di 1000 preferenze. Poi, automaticamente, la macchina, dopo il prelievo dalla banca sterminata dei semi, fa avvenire l’unione delle cellule e la crescita dell’organismo in incubatrice supertecnologica. I “genitori” hanno la possibilità di seguire in tempo reale, sul proprio smartphone, lo sviluppo, così se qualche cosa va storto e non risponde alle specifiche richieste, ad esempio gli occhi di una tonalità di verde non come quella del catalogo, possono recedere dal contratto ed autorizzare la eliminazione. Solo alcuni attributi non possono essere scelti in modo incondizionato, il colore della pelle, fissato per legge, a parte il rosa per i futuri dignitari, a 256 gradazioni di grigio e la parte, riconducibile all’origine genetica, dei caratteri della “arrendevolezza all’indottrinamento” e dell'“assoggettamento acritico” che, ovviamente, devono avere livello 100.
Ma qualcosa, come sempre, non va secondo quanto stabilito. Qualcuno è riuscito ad imparare la tecnica di speranza a intervalli e a comunicarla, per potersi gustare quanto riferito da un veggente a cui è apparsa la Regina. Non gli è sembrato vero di venire avvinto dalla bellezza infinita dopo tante sozzure. Lo ha riferito ai pochi fidati in una grotta segreta. La Regina, potentissima, sfolgorante, intrepida gli avrebbe confidato che il RE non interviene ancora perché vuole vedere quanti gli resteranno fedeli fino alla fine. Poi Lei stessa guiderà l’esercito liberatore che, come la visione ha mostrato, avrà un effetto sterminatore. Una lunghissima sciabola incandescente infilerà i fondoschiena dei dignitari e dei loro proseliti e, come impalati in uno spiedo gigantesco, li condurrà a velocità vertiginosa, tra urla terrificanti, dentro al grande vulcano, che comunica direttamente con l’inferno, quello vero. Tutte le strutture del castello costruite senza il consenso del RE verranno distrutte da tempeste di fuoco spaventose. La REGINA ha precisato che, quando questo accadrà, quelli che saranno rimasti fedeli saranno avvertiti in tempo e dovranno uscire da una porta secondaria senza mai voltarsi, pena la immediata pietrificazione.
POI LA PROMESSA CHE TUTTO TORNERÀ, FINALMENTE, SOTTO IL CONTROLLO DIRETTO DEL GRANDE RE.

Claudio Gazzoli










1 commento:

  1. Eccezionale racconto, che si snoda con una trattazione brillante e sapiente contenuto, profonda e simpatica e incisiva ironia. Da rileggere più volte. Quello che farò

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