A San
Benedetto Del Tronto, le monache del monastero delle Clarisse hanno pensato
bene, per la prima volta nella storia del monachesimo, forse in omaggio al nome, lo stesso del loro fondatore, del comune che le ospita, ad esporre uno striscione, del tipo di
quelli che si vedono nelle proteste di piazza o allo stadio. A seguito di
questa esternazione Marco Albertini, segretario pastorale dell’Abbazia di San
Benedetto Martire, ha deciso di lasciare
l’incarico rilasciando la seguente dichiarazione: «La Chiesa, nei suoi duemila anni di storia, non si è mai permessa di
giudicare un esponente politico, ma ha giudicato i peccati e le ideologie
nefaste (vedi nazismo, comunismo, ateismo, modernismo ecc.). Farlo in piena
campagna elettorale poi, a una settimana dal voto, significa intromettersi in
faccende che non sono di propria competenza e quindi scandalizzare il popolo di
Dio. Ne dovranno quindi rispondere davanti a Cristo, giusto giudice».
La badessa, dal canto
suo, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale smentisce
ogni fine politico. «La frase era
nient’altro che il Vangelo della domenica e l’abbiamo fatta nostra. Abbiamo
parlato tra di noi e abbiamo deciso di renderla evidente al mondo perché, come
dice sempre Matteo “quel che dico all’orecchio, predicatelo sui tetti”».
Poi ammette “siamo anche abbonate al Corriere
della Sera”…
Le monache
Clarisse sono monache di clausura che, come recita la Regola di Santa Chiara, hanno “scelto di abitare rinchiuse e di
dedicarsi al Signore in povertà somma per potere con animo libero servire a Lui…”.
Clausura vuol dire vivere appartate dal mondo perché la preghiera possa salire
fino a Dio in modo diretto. Se la preghiera viene “finalizzata” e, in qualche
misura, strumentalizzata dalle tensioni del mondo perde la sua purezza perché
si mescola alle passioni umane, soprattutto a quelle politiche, rispetto alle
quali il contenuto di verità è sempre condizionato dalla nostra storia individuale,
dai nostri umori, dalla nostra, personale, intenzione. Dio sa quello che è
buono per il mondo, occorre solo affidarsi a Lui, con la preghiera.
Ritengo che i monasteri svolgano il ruolo insostituibile di tenere sempre acceso, un po’ come il fuoco sacro delle Vestali, il legame tra la Terra e il Cielo, senza la cui forza di attrazione, soprattutto oggi, il mondo vagherebbe, perduto, nello spazio profondo e oscuro dei suoi idoli perversi. Lo esprime molto meglio il cardinale Sarah nel suo “Dio o niente”: «sono profondamente convinto che la Chiesa prosegua il suo cammino grazie all’intercessione, giorno e notte, dei contemplativi e delle contemplative. La Sposa di Cristo risplende della preghiera invisibile dei soldati che hanno agganciato la loro vita sulle volte del cielo».
Ritengo che i monasteri svolgano il ruolo insostituibile di tenere sempre acceso, un po’ come il fuoco sacro delle Vestali, il legame tra la Terra e il Cielo, senza la cui forza di attrazione, soprattutto oggi, il mondo vagherebbe, perduto, nello spazio profondo e oscuro dei suoi idoli perversi. Lo esprime molto meglio il cardinale Sarah nel suo “Dio o niente”: «sono profondamente convinto che la Chiesa prosegua il suo cammino grazie all’intercessione, giorno e notte, dei contemplativi e delle contemplative. La Sposa di Cristo risplende della preghiera invisibile dei soldati che hanno agganciato la loro vita sulle volte del cielo».
Le monache di clausura
dovrebbero applicare in modo integrale l’ammonimento di Giovanni «Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo» (Gv 17, 14) limitando, per quanto possibile il loro “essere
nel mondo”.
Ma oggi tutto è
cambiato, anche la vita contemplativa. Molti monasteri si stanno adeguando alla
esortazione apostolica Gaudete et Exsultate “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro,
desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e
sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte
della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione.
Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo
nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione”.
In un’epoca in cui l’uomo
vuole essere come Dio o al posto di Dio, pregare troppo non è salutistico,
potrebbero sorgere problemi di postura, o di “stress lavoro correlato” che
costringerebbero il sindacato delle monache, propugnato dall’altra esortazione “Cor
Orans”, a richiedere all’Inail, per alcune di loro particolarmente zelanti, il
riconoscimento della “malattia professionale”.
Si capisce allora perché
queste monache si vantano di essere abbonate ad un prestigioso quotidiano
nazionale, che non è, come sarebbe logico, “Avvenire” ma “Il Corriere della
Sera”. Certo, di questi tempi, vista la deriva modernista del primo, meglio un
quotidiano che mantiene salda la originaria fede nella “fratellanza universale”.
Nonostante le
dichiarazioni sopra riportate, non voglio credere che questo manifesto, che espone, modificata, una frase tratta dal Vangelo, abbia una valenza “politica”
proprio a ridosso delle elezioni previste per il 26 maggio. Mi sembra ovvio che “LO AVETE FATTO A ME” si riferisce a tutto quello che noi uomini facciamo, non come
Gesù ci ha insegnato, “se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio
amore”, ma secondo i principi che noi stessi ci siamo dati, che, spesso, Lo
offendono.
Forse volevano solo
richiamare l’attenzione sui massacri di uomini di fede Cristiana in tutto il
mondo, nel silenzio quasi totale della Chiesa ufficiale.
Forse volevano manifestare
la loro afflizione per i circa sei milioni di bambini uccisi in Italia nei
quaranta anni dall’approvazione della legge 194 e la loro riprovazione per le
onoreficenze attribuite in Vaticano agli artefici di questo massacro.
Forse volevano gridare
il loro dolore per le offese a Lui causate per la costante, giornaliera
profanazione della Santissima Eucarestia in celebrazioni che, ormai, non hanno
più nulla di cattolico.
Forse hanno voluto
comunicare al mondo il loro disagio per un papa che non si inginocchia mai
davanti al Santissimo ma, piuttosto, si prostra, baciandone le scarpe, a uomini
politici di dubbia rettitudine.
Forse hanno voluto gridare la loro disperazione davanti a teologi di Santa Romana Chiesa che insegnano nei seminari: "c'è una componente erotica nell'eucarestia..."*:
http://www.cittadellaeditrice.com/munera/nuova-teologia-eucaristica-1-corpo-pasto-e-eros-di-manuel-belli/
Forse hanno voluto gridare la loro disperazione davanti a teologi di Santa Romana Chiesa che insegnano nei seminari: "c'è una componente erotica nell'eucarestia..."*:
http://www.cittadellaeditrice.com/munera/nuova-teologia-eucaristica-1-corpo-pasto-e-eros-di-manuel-belli/
Forse desideravano solo
intercettare l’attenzione, puntualmente arrivata, della parlamentare che ha
fatto approvare la legge sulle unioni civili che stravolge la famiglia
cristianamente intesa.
Forse hanno cercato di
dare la loro solidarietà ai religiosi che non possono, perché sospesi a divinis dai loro superiori, celebrare
e amministrare i Sacramenti solo per essere stati fedeli alla Dottrina della
Chiesa Cattolica, quella scritta nel Catechismo.
Forse hanno voluto manifestare
il loro diniego per l’offesa più grande fatta a Gesù, quella di aver cambiato l’ordine
dei Comandamenti, mettendo al primo posto, anziché l’amore privilegiato verso
Dio, l’attenzione unica per i poveri,
proprio la stessa attenzione esclusiva manifestata da Giuda: «Perché tutto questo spreco di olio
profumato? Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e
darli ai poveri!» Mc 14,4.
Certo che uno non se lo
aspetta, da monache di clausura, ma come si fa’ a tenere chiuso, dentro le mura
del monastero, l’eccezionale imbarazzo per i fatti che avvengono,
quotidianamente, nella Chiesa. Solo un consiglio mi permetto di dare alla
badessa di questo monastero; la prossima volta che citerà un brano del Vangelo,
magari nel corso di una futura intervista al suo quotidiano preferito, lo citi
per intero:
«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che
ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che
uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto
colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. Due
passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a
terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del
vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di
molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà
davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei
cieli.» Mt 10, 27-33.
* Di questi tempi viene spontaneo ricorrere ad attributi che fanno riferimento al principe delle tenebre, anche se occorre essere cauti solo a nominarlo… Ma come si fa a non definire “SATANICA”, nel senso di “derivante direttamente da lui”, questa sconcertante affermazione ? E come si fa a non capire che la ragione per cui nessun provvedimento viene preso, in questo come in tutti gli altri casi, è perché dall’alto c’è una totale CONNIVENZA e CONSENSO a perseguire l’intento devastatore ?
postato da:
https://cronicasdepapafrancisco.com/2019/05/24/monasteri-di-apertura-claustrale-fobia-contagiosa/
vedere anche:
https://www.aldomariavalli.it/2019/05/25/nelleucaristia-ce-una-componente-erotica-parola-di-un-teologo-cattolico/
https://www.aldomariavalli.it/2019/04/09/ecco-come-e-perche-il-monachesimo-e-sotto-attacco/
p.s. del 27 maggio 2019
Nelle
elezioni del 1948 la Chiesa era schierata con un partito di ispirazione
fortemente cattolica, che vinse le elezioni. Il pontefice Pio XII diceva che la
scelta del voto era «con Cristo o contro Cristo».
Ora la Chiesa di Bergoglio,
Spadaro, Parolin, Bassetti non solo appoggia, ma si immedesima, nella stessa
ideologia nata e cresciuta per distruggerla al motto «con il mondo o contro il mondo» e
perde, fragorosamente, le elezioni.
Se fossero coerenti (vedi l’omelia di
Bergoglio del 23 maggio: “…il coraggio di
lasciare. Anche noi abbiamo bisogno di riscoprire insieme la bellezza della
rinuncia, anzitutto a noi stessi”) provassero a “scoprire insieme la bellezza
della rinuncia” e lasciare in blocco per andare a rifondare un altro partito… o un’altra
religione….
p. s. del 03.06.2019, sull'intervista "commovente" di Bergoglio a Televisa, in cui, tra l'altro, si rammarica di non poter uscire, la sera, a mangiare una pizza...
Giulio De Benedetti pubblica, nel marzo 1923, su “La Gazzetta Del Popolo” un’intervista ad Adolf Hitler:
“Quando parla gli tremano leggermente gli angoli delle labbra. Non mi pare un dittatore troppo pericoloso…”.
Non bisogna lasciarsi ingannare dal sentimentalismo che, tra l’altro, indurrebbe al facile intenerimento per chi, poverino, non è libero, la sera, di andare in pizzeria con gli amici. Certo uno si aspetta (..e ci si prega pure..) ben altre "intenzioni" da parte del capo della Chiesa. Sono parole che non hanno alcun legame con i fatti che tutti noi, quotidianamente, possiamo osservare. Se Gesù non avesse testimoniato le sue parole con la realtà tangibile della sua Passione la nostra Storia sarebbe tutta un’altra storia.
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