Il sacerdote che arriva con indosso la mascherina in una
chiesa con circa 10 presenti, più i religiosi nel coro, che la indossano proprio
quando arriva il sacerdote, a circa un decina di metri di distanza dall’altare.
Un grande crocefisso ligneo, addolorato e bellissimo, che sovrasta l’altare con
il capo ripiegato nello spasimo, fino quasi a sfiorare il capo del sacerdote, al
culmine più tragico e doloroso della passione, l’officiante che dovrebbe, ma il condizionale
è d’obbligo, celebrare la riproposizione incruenta del sacrificio della croce,
con indosso la mascherina per tutta la durata della messa, compreso il tempo
centrale della consacrazione, partecipando, in tal modo, con la paura di un
virus influenzale, al dolore immenso, sconfinato, al supplizio immane per le centinaia
di percosse inflitte a Gesù. Quale rischio può essere anche lontanamente
paragonabile a quella immensa sofferenza dello spirito e del corpo ? Quale
accostamento può reggere tra la probabilità, molto bassa in quelle condizioni,
di prendersi un’influenza che, in alcuni casi, può essere letale, e la certezza
della passione. Quale biasimo, punizione, può essere paragonabile a tale
umiliazione ? Il richiamo del vescovo ? La delazione di qualche pio protestante
? Quale devota vicinanza vi può essere
se non c’è la benché minima partecipazione ?
Si tratta, a tutti gli effetti, per le maschere,
l’allestimento, l’apparato, di una blasfema mascherata. La banalizzazione della
Liturgia, la delegittimazione della scala gerarchica nel rapporto con il
Signore, la riduzione della messa ad una seduta di formazione aziendale.
È l’ultimo atto della separazione, dal corpo della
Chiesa, dalla sua Dottrina, dalla Tradizione, di un gruppo di potere, che ha
trascinato con sé, avendolo preparato da tempo, la grande maggioranza del
popolo cattolico. Uno scisma non dichiarato, ma altrettanto efficace,
cominciato proprio con la sostituzione della vera Messa con la messa post-protestante.
Nella vera Messa questa mascherata non sarebbe possibile, per la sua
incorruttibilità, il suo rigore formale, la sua sacralità, la sua monodirezionalità.
Ora abbiamo compreso appieno il vero motivo dell’introduzione del Novus Ordo
Missae.
Uno scisma non dichiarato è come un colpo di stato non
manifesto, anzi una sorta di “metamorfosi di stato”, meticolosamente preparato
per tempo, indolore, ma solo apparentemente; sobrio, ma solo in superficie;
temperato, ma solo nella forma, proprio come quello in atto in questo
sciagurato paese. La tirannia camuffata da democrazia è come il “nuovo grande
oriente” camuffato da chiesa cattolica.
Come durante il regime di Pol Pot veniva messa in atto
una lotta spietata a chi portava gli occhiali, ora, con un cambio solo apparente
di prospettiva, ma con la stessa brutalità, le guardie rosse della rivoluzione
impongono le mascherine. La battaglia contro gli ultimi recidivi cattolici assomiglia
molto ai metodi del Mes (Movimento di Educazione Socialista) voluto da Mao per
attuare la sua Rivoluzione Culturale.
Ovvio che tutto questo è cominciato almeno cinquanta
anni fa. Non si potrebbe attuare, in modo così sistematico, una rivoluzione se
non si disponesse di “quadri” preparati per tempo, a predisporne le tappe
decisive:
· L’anno della misericordia, per
preparare il terreno alla “rappresentazione” antropica di Dio. In fondo, oggi,
anche lo Stato perdona, sempre, i cattivi che non esistono.
· L’enciclica «amoris laetitia»,
attacco alla famiglia, apertura alle nuove “famiglie”.
· L'enciclica «laudato sii», madre
terra e pachmamama, attacco a Dio quale Creatore unico e Sovrano su tutte le
cose.
· L’enciclica «“islamici” tutti», la Sacra Scrittura e le vite dei Santi a diabolico supporto e giustificazione dell'ideologia per la definitiva dissoluzione della Chiesa Cattolica visibile.
· Infine il piano dell’invasione
programmata per renderci minoranza numerica, culturale, religiosa e agevolmente
instaurare la dittatura massonico-post-comunista.
Il tutto attuato con l’uso costante, assillante dei compromessi
con il mondo, vedi la sottomissione illegale ai voleri del governo e l’accordo
con la Cina. Gesù poteva, se solo avesse voluto, raggiungere un compromesso con
Pilato, ma pure Anastasia, Agnese, Cecilia, Cristina, Quirico e Giuditta,
Emidio, Gennaro, Cosma e Damiano, Eulalia, Filomena, Ciriaco, Crispina,
Crisogono, Marcellino e Pietro, Saturnino…. Questi qua, invece, l’avrebbero
leccata la statua dell’imperatore Diocleziano…
Da “Ponzio Pilato” di Aldo Schiavone: “Gesù, di fronte a Pilato, non cercò in alcun
modo di sfuggire alla condanna… Pilato prese atto di quale fosse la meta dove
Gesù voleva arrivare. Capì che la sua non era indifferenza di fronte alla fine,
ma che vedeva invece con lucida passione la morte sulla croce come l’unico
esito possibile della propria predicazione, l’ultimo cruciale atto della sua
esistenza terrena, e non voleva a nessun prezzo sottrarvisi.”
Il benessere ha portato l’uomo lontano da Dio perché il
di più non basta mai, è una rincorsa al sempre maggiore appagamento del corpo a
scapito dell’anima. La trasformazione,
culturale e materiale, che ha avuto l’uomo nella società industriale lo ha
portato lontano da Dio. La Chiesa doveva mantenere le posizioni, casomai arroccare, perché
unico rifugio, invece ha ceduto al mondo, anche lei inseguendo l’appagamento
del corpo, o aiutando nella soddisfazione dei bisogni materiali, mettendo al
primo posto la missione terrena. La Chiesa ha sempre aiutato i bisognosi ma lo
faceva da una posizione spirituale, prima viene il rapporto con Dio poi il
rapporto con l’uomo, come sta scritto nella regola di tutti i fondatori degli
ordini religiosi di vita attiva. La Chiesa deve pensare alle nostre anime,
aiutarle affinché possiamo amare il nemico vincendo il nostro orgoglio, vestire
gli ignudi rinunciando alla nostra avarizia, dar da mangiare agli affamati fiaccando
la nostra ignavia, alloggiare i pellegrini, quelli veri, sconfiggendo la nostra
insofferenza, visitare gli infermi, superando la nostra paura. Delle filosofie ateo-marxiste, ecologiste, globaliste, moderniste, non sappiamo che farcene. Senza la Grazia che la Chiesa ci aiuta a
ricevere non riusciremmo a liberarci dalle attrazioni, corporali e
intellettuali, del mondo. Non ce ne faremo una ragione, noi non aduleremo mai
il nuovo imperatore.
P.S.
la nuova chiesa e la nuova religione hanno bisogno di nuovi dei con tanto di imprimatur:
Nessun commento:
Posta un commento