«Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» Mt 8,33
Scorrendo le “res
gestae” pubblicate dal vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole, si osserva
che sono circa trenta le chiese riaperte
al culto dopo il terremoto del 2016 e, pertanto, si capiscono meglio alcune cause della “richiesta di dimissioni” pervenuta dal sultano di Santa Marta, prontamente
accolta, sottoscritta, inoltrata e, poi ovviamente, accettata il 29 ottobre scorso.
Eppure non si può dire
che mons. D’Ercole non fosse della linea di Bergoglio, con l’accoglienza interessata dei
pagani, l'inclusione dei depravati e i cenoni di fine anno nelle chiese. Ma non lo è stato fino in fondo. Durante il
primo lockdown aveva dichiarato:
«… bisogna dire che il diritto al Culto ce lo
diate, se non ce lo date ce lo prendiamo, e se ce lo prendiamo è solo un nostro
diritto…È una dittatura quella che impedisce il culto…abbiamo bisogno tutti di
spazi di libertà..».
Parole forti, le
parole che i fedeli dovrebbero aspettarsi da tutti i vescovi, non solo da uno
su 200, che devono essere andate di traverso al sultano, anche per i rapporti
di buon vicinato e di pacata, codarda sottomissione con il sultanato confinante. Ma poi
ai buoni propositi non ha fatto seguito l’azione. Così il pastore, ancora una
volta, ha abbandonato le sue pecore, per arrendevolezza e imbarazzante senso
del dovere. Non come vuole l’apostolo Giacomo: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le
opere?”.
Nella lettera che
spiega le proprie dimissioni il vescovo richiama le parole che Benedetto XVI
pronunciò il giorno prima di abbandonare il proprio pontificato: «Amare la Chiesa significa anche avere il
coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi».
Ma, anche alla luce dello sfacelo avvenuto in questi sette anni, ultimo atto di
una demolizione preparata da molto tempo, è lecito chiedersi che cosa vuol dire
BENE DELLA CHIESA.
Il bene della Chiesa è
la totale rinuncia alla missione che Gesù le ha affidato ?: «Andate dunque e ammaestrate tutte le
nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono
con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» Mt 28:19-20.
Il bene della Chiesa è
il dissolvimento del proprio unico Mandato nella palude menzognera delle altre religioni ?
Il bene della Chiesa è
il totale asservimento della propria Santa Dottrina alle imposizioni dell’ideologia
dominante ?
Il bene della Chiesa è
la totale rinuncia alla propria tradizione, agli scritti dei Dottori, agli
esempi dei Santi per adottare i metodi, le concezioni, le utopie della politica
?
Il bene della Chiesa è
lo sciagurato oltraggio al primo comandamento, che tanti guai provocherà al
popolo di Dio, consumato turpemente nella idolatria più triviale, dentro alle
mura Vaticane e persino sulla tomba dell’apostolo fondatore ?
Il bene della Chiesa è
la sistematica alterazione della Parola di Dio, tramandata da secoli di vigilanza
dello Spirito Santo, per farne manifesti rivoluzionari gridati impunemente dai
pulpiti ?
Il bene della Chiesa è
l’accettazione, strumentale e blasfema, del peccato impuro contro natura ?
Il bene della Chiesa è spalleggiare movimenti rivoluzionari armati ?
Il bene della Chiesa è delegittimare la famiglia naturale a favore di sodalizi che scandalizzano persino il diavolo ?
Il bene della Chiesa è
la sistematica profanazione, ora anche igienista e cautelativa, del dono più
prezioso, la Santa Eucarestia ?
Il bene della Chiesa è
la progressiva, persistente deriva verso il protestantesimo o una qualche sua riproposizione massonico-mondialista ?
Il BENE DELLA CHIESA è la totale, suprema adesione al progetto di Gesù Cristo.
Chi ha veramente a cuore il BENE DELLA CHIESA combatte fino al martirio come Sant’Emidio, patrono della città, il primo vescovo su quella stessa cattedra di Ascoli Piceno, che, sotto Diocleziano, ignorò completamente l’ordine del prefetto di non predicare la buona novella, prodigandosi nella conversione di un gran numero di pagani e, per questo, subendo il martirio per decapitazione.
Claudio Gazzoli - Monterubbiano - diocesi di Fermo, contigua alla diocesi di Ascoli Piceno.
gli avevo già dedicato un commento:
https://blogclaudiogazzoli.blogspot.com/2019/01/sacro-e-profano-2-cenone-in-chiesa.html
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