domenica 12 luglio 2020

ZELO ALLA ROVESCIA




Lo zelo è l’altra faccia dell’idolatria. Quando ci si allontana da Dio per seguire idoli profani o, peggio ancora, sociopolitici, lo zelo, avvinto dall'ideologia, diventa sempre eccessivo e degenera in interessato servilismo. Tutto finisce poi per essere irragionevole e ridicolo. Stamattina mentre mi recavo a messa, celebrata non dal parroco ma da un sacerdote coadiutore, l'unico normale da queste parti, che non ha paura di distribuire la comunione in bocca, in una chiesa tappezzata di manifesti "apandemici",  stavo dimenticando tutte le prescrizioni delle “autorità” in merito all’ingresso e alle modalità di stare in chiesa. Sono stato richiamato dal “servizio di sicurezza”, in casacca gialla e arancio e mi hanno impedito di entrare senza aver prima “sanificato le mani”, ammonendomi sul fatto che quelle erano disposizioni del vescovo approvate dal prefetto. Tutto bene, i religiosi si attengono, scupolosamente, in modo zelante, alle disposizioni governative, fatte proprie dalla CEI ma, mi chiedo e non glielo vado neanche a dire, tanto sarebbe tempo perso, perché non applicano lo stesso zelo per le disposizioni della Chiesa medesima, per i precetti del Catechismo, per comandamenti di Dio ? Perché tanto zelo per la materia e così poco per lo spirito ?
Tanto per attestare, ma non ce ne sarebbe bisogno, la spaccatura in atto, una signora, al termine della messa, protestava animosamente con il parroco perché il celebrante si permetteva di dare la comunione in bocca.
Non basterebbe l’intero spazio del blog (che poi, in particolare, a questo è dedicato...) per elencare tutte le derive che la chiesa moderna, in modo arbitrario e soggettivistico, sta percorrendo rispetto alla Tradizione, alla Dottrina, alla Sacra Scrittura, ai Comandamenti, in particolare il primo e il sesto e, in definitiva, persino rispetto alle disposizioni della chiesa postconciliare.
Ne cito soltanto una, senza alcun commento (intelligenti pauca), tratta dall’ISTRUZIONE Redemptionis sacramentum della CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI:

«..[172] Spetta al Sacerdote celebrante, eventualmente coadiuvato da altri Sacerdoti o dai Diaconi, distribuire la Comunione e la Messa non deve proseguire, se non una volta ultimata la Comunione dei fedeli. Soltanto laddove la necessità lo richieda, i ministri straordinari possono, a norma del diritto, aiutare il Sacerdote celebrante.[173]
[89.] Affinché, anche «per mezzo dei segni, la Comunione appaia meglio come partecipazione al Sacrificio che si celebra»,[174] è da preferirsi che i fedeli possano riceverla con ostie consacrate nella stessa Messa.[175]
[90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi» e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme».[176]
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli».[177] Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca,[178] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli.[179]…»





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