sabato 4 dicembre 2021

LA PROFANAZIONE PIÙ GRANDE

 




La CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE diffondeva, il 21 dicembre 2020, una “Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19” che sdoganava di fatto l’uso del cosiddetto “vaccino” anticovid. Da allora la stragrande maggioranza di religiosi, religiose, preti, vescovi si sono sottoposti, a volte entusiasticamente, a questo trattamento. I punti salienti di tale nota sono i seguenti:

2. In questo senso, quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione.
3. La ragione fondamentale per considerare moralmente lecito l'uso di questi vaccini è che il tipo di cooperazione al male (cooperazione materiale passiva) dell’aborto procurato da cui provengono le medesime linee cellulari, da parte di chi utilizza i vaccini che ne derivano, è remota.

Non ho la pretesa di liquidare in due parole un argomento così vasto ma mi preme indicare almeno un paio di contraddizioni: la prima è che loro continuano, strumentalmente e quindi colpevolmente, a chiamarlo “vaccino” mentre si tratta, per ammissione del mondo scientifico serio, di un “trattamento genico”. La seconda, che può sembrare sprovveduta ma in realtà è l’esatto opposto, riguarda la cosiddetta “cooperazione al male” che risulterebbe “remota”, senza tener conto del fatto che, attualmente, tutta l’industria farmaceutica di avanguardia utilizza per le proprie ricerche ed applicazioni i milioni di bambini non nati fatti a pezzi nel seno delle proprie madri.
Ma non è questa, pure smisurata davanti a Dio, la maggiore PROFANAZIONE che la Chiesa mette in atto in questo sciagurato contesto. Una PROFANAZIONE ancora più grande viene ignorata. Si tratta del fatto che questi ed altri farmaci, che derivano da una ricerca che va avanti da decenni, vanno a modificare il genoma umano nella sua più intima struttura. Vanno a spiare, correggendolo, perché l’uomo è più bravo, il progetto di Dio. Perché, come prometteva Mefistofele nel Faust, “sarete come Dio, conoscitori del bene e del male”. Ma quale "la vaccinazione è un atto d'amore" !!, ma quale amore...?
A questo proposito due interessanti commenti apparsi su CHIESA E POSTCONCILIO:

Il DNA umano contiene la Firma del Padre Creatore.

Oggi lo dimostra la biologia molecolare.

La forza che tiene unito il DNA è un ponte solforico. I due filamenti (l'uno parte femminile, l'altro maschile) sono agganciati da  questo ponte : ma quando compare questo ponte? 

QUATTRO  sono gli acidi nucleici che formano la catena  del DNA ovvero  macromolecole  deputate alla conservazione e al trasporto dell'informazione genetica: adenina (A), guanina (G), citosina (C) e timina (T). 

La catena DNA, abbiamo visto, è tenuta unita da ponti solforici che di tanto in tanto appaiono nella catena: il "di tanto in tanto" segue questo schema : ogni 10 acidi un ponte, poi ogni 5 acidi un ponte, poi ogni 6 acidi ed ancora dopo 5 acidi. Pertanto il ponte è costruito su sequenza   10-5-6-5  che sono il significato numerico della parola in ebraico biblico יהוה, YAVE, parola composta da quattro lettere (yodhhewawhe, in qualche modo corrispondenti alle quattro lettere dell'alfabeto latino YHWH, o JHVH) e perciò detta "tetragramma". Infatti, in ebraico  la lettera IOD vale 10 ; la lettera HE vale 5; la lettera waw vale 6; la lettera HE vale 5. 

Quindi nella sequenza, che il ponte descrive, Dio Creatore ha messo la Sua Firma attraverso i numeri che la compongono : 10 (י) -5 (ה)  -6 ( ו)  -5  (ה)  =  YAVE'.  

Dio Creatore ha scritto in noi "IO ti ho creato, IO unisco il MASCHIO e la FEMMINA" e questa firma è in ogni cellula del nostro corpo.

Citato da Maria Guarini


E non è l unica traccia del Creatore...

Laminina: la firma di Dio

 

"Sono un biologo sono diventato un cristiano studiando la biochimica"...

Ed EGLI è avanti in ogni cosa, e tutte le cose sussistono in LUI.

Poiché in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della croce d’esso; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. (Colossesi 1)

La laminina è una glicoproteina ed è la componente più abbondante di tutte le lamine basali, una rete di proteine presente nella maggior parte delle cellule e degli organi. Rappresenta una parte importante, biologicamente attiva, che durante gli stadi embrionali, insieme ad altre molecole, contribuisce all’adesione delle cellule in una struttura sferica. Durante lo sviluppo del sistema nervoso, inoltre, i neuroni migrano lungo i percorsi formati dalla matrice extracellulare che contiene proprio la laminina.

Questa glicoproteina, quindi, risulta fondamentale non solo per organizzare le cellule in tessuti, ma anche durante lo sviluppo, poichè indirizza la migrazione delle cellule. La sua importanza si attesta nella distrofia congenita da deficit di merosina, una malattia ereditaria dovuta ad un difetto di laminina che si verifica a livello dei muscoli e del sistema nervoso.

Osservando la proteina al microscopio, non può passare inosservata la particolare struttura tridimensionale che essa assume: quella di una croce. A tal proposito, un noto biochimico disse: “La nostra conoscenza della verità è più chiaramente rivelata sulla croce di Cristo, e ciò che tiene il nostro corpo umano insieme (la Laminina), è casuale che abbia la forma proprio di croce? Qualcuno potrebbe dire di sì, ma io penso che sia ancora un altro modo con cui Dio rivela la sua gloria a noi. Penso che Dio è colui che tiene insieme tutte le cose, i nostri corpi, il nostro mondo e le nostre vite. “. Il dr. Fazale Rana, anch’esso biochimico, osservando la forma a croce della laminina ha affermato: “Ci sono molti modi più sostanziali per utilizzare la biochimica: discutere della necessità di un Creatore…Sono diventato un cristiano quando studiavo la biochimica. La cellula nella sua complessità, l’eleganza, la raffinatezza e l’inadeguatezza degli scenari evolutivi sul conto dell’origine della vita, mi hanno spinto a concludere che la vita deve derivare da un Creatore.”

Spesso ammiriamo la complessità e la perfezione dei cicli biologici della natura e della vita presente in questo pianeta: questa non è altro che la “scrittura” di Dio. Il nostro pianeta rifletteva la Sua perfezione, finchè l’uomo non ha causato il caos che attualmente ci circonda, ma possiamo ancora apprezzare ciò che ci è stato donato: Dio è perfetto ed ha voluto riflettere questa perfezione nel Suo creato, indice del Suo amore per noi, mentre l’abuso delle risorse che abbiamo a disposizione, riflette, purtroppo, soltanto l’amore che l’uomo ha per se stesso…

 

Fonte Mario Scisci 

 



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