domenica 19 dicembre 2021

PANICO IN CHIESA

 




Panico ieri sera alla chiesa di San Francesco di Fermo. In una chiesa molto grande che può contenere, seduti e in piedi, almeno quattrocento persone, ne erano presenti circa quaranta, tutti rigorosamente con la mascherina, data l'asfissiante contiguità, compreso ovviamente il sacerdote. Si era comportato in modo ineccepibile, indossando la mascherina pure durante l’omelia, mostrando una prudenza esemplare, per evitare che anche una piccolissima particella di saliva, contenente il virus micidiale, potesse andare a colpire, con una traiettoria balistica favorita da eventuali correnti d’aria, la mascherina della persona più vicina, a circa venti metri di distanza.
Aveva adottato la medesima precauzione pure durante la consacrazione, visto che si tratta ormai di un atto rievocativo individuale da compiere molto velocemente, per non guastare l’armonia della concelebrazione di un’assemblea quasi tutta rigorosamente in piedi. Tutto era andato bene fino al momento del rito della comunione. Qui per mangiare l’ostia e bere dal calice, toglieva improvvidamente la mascherina. Così lo sbigottimento si è diffuso tra i fedeli, rivelato da un mormorio inquieto. Così zelante e prudente avrebbe potuto infilarsi l’ostia sotto la mascherina e bere utilizzando una cannuccia, pure infilata sotto.
Ora, prudenzialmente, dovremmo mettere il nostro corpo in quarantena, anche se invece dovremmo disporci l’anima, dopo tutte le contaminazioni empie che le facciamo raccogliere di questi tempi.

Claudio Gazzoli








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