sabato 12 novembre 2022

PULITI FUORI, SPORCHI DENTRO (LO SAPO' DE NA OTA)

 




Con quali prodotti si facevano le pulizie di casa, quelle dei panni e quelle personali prima del “progresso”…?
I miei ricordi, negli anni cinquanta, sono molto chiari perché il modo di prepararli e di usarli colpivano la mia immaginazione di bambino. Mia nonna, in campagna, usava la liscivia, per le lenzuola e altri panni bianchi, ottenuta con la cenere e l’acqua bollente. Ricordo poi una grande “callara” dove si facevano bollire tutti gli scarti del maiale, assieme alla soda, per ottenere il sapone, per lavare i panni e per l’igiene personale. Solo all’inizio degli anni sessanta, arrivò la “varichina”, portata da venditori ambulanti. Cenere, soda e sapone hanno costituito, per secoli, gli unici mezzi utilizzati per la pulizia. Oggi, entrando in uno di questi negozi sfavillanti di articoli per la casa, si rimane folgorati dalla varietà di colori, forme, sigle, applicazioni. In uno di questi, grandissimo, dalle parti di Ascoli, ho stimato in circa 3000 le diverse varietà di confezioni sugli scaffali. Una disponibilità in rapporto di 1 a 1000 rispetto ad una volta. Siamo mille volte più puliti ? Noooh, siamo 1000 volte più sporchi; siamo sporchi dei componenti che ci mettono per prepararli, quasi tutti derivati dal petrolio; siamo sporchi delle persuasioni che ci hanno inculcato per acquistarli; siamo sporchi dei benefici che ci procurano, del tempo che ci restituiscono perché li abbiamo dirottati dal sacrificio, sempre gradito a Dio, al godimento verso noi stessi; siamo sporchi delle bellezze effimere e grottesche che ci dispensano, solo apparentemente risplendenti, mentre ci crogioliamo dentro le bruttezze ripugnanti, calviniste, massoniche e anticristiche della modernità.




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