martedì 24 ottobre 2023

DEMOCRAZIA

DEMOCRAZIA

Cronaca passata, ma attuale, di una ordinaria follia. Ovvero la rivoluzione catto-comunista nella scuola. 

5 5 5 6 6 3 5 5 6 … La preside: « i 5 si possono portare a 6, tanto è il giudizio quello che conta e su quello possiamo lavorare… Professore, da dove viene quel 3 ?»,
«preside, non sa fare le operazioni più elementari… Senta, visto che mi aspettavo la sua domanda, ho portato l’ultimo compito in classe, guardi lei, non occorre la laurea in matematica per capire quegli strafalcioni … »
2a + 3a = 6a                x + y = xy              x+1=2 → x=3
«E allora? non vogliamo tenere conto delle condizioni ambientali, della famiglia dove vive questo povero ragazzo ? la base di partenza è uguale per tutti… e poi… quelle equazioni così difficili… lei professore non ha ancora capito che la scuola è cambiata» (e io che pensavo tra me e me: certo, me n’ero accorto che è cambiata… dalla “palestra” alla latrina…).
«e poi grazie, un ragazzo di buona famiglia che non ha problemi economici o familiari può pure passare tutto il pomeriggio a studiare… ma mettetevi nelle sue condizioni, poverino…, quanti pomeriggi sconsolati…». E poi la frase attesa, classica come l’olio sull’insalata, «TUTTO DIPENDE DAL CONTESTO, il giudizio non è mai ASSOLUTO, mica siamo come Dio, è sempre relativo ! E poi anche voi insegnanti fate parte del contesto e quindi siete in una certa misura responsabili.»
«Quindi se lui non sa fare 2+2 sarebbe colpa mia !»
«Mettiamo ai votiii: chi è fa vo re vo le alla promozioneee ?»
Cerco di guardare in viso tutti i colleghi ma non incontro lo sguardo di nessuno. Due di loro guardano il soffitto, altri fanno finta di scrivere, il prof di Religione ha un’espressione tra il compiaciuto e il patetico, solo una collega mi guarda sconsolata, come a dire «ma che devo fa’…!».
«1 2 3 4 5 6 7, sette favorevoli, chi è contrario ? Uno. Solo lei professore, sempre lei, a causa sua ci tocca verbalizzare una promozione a maggioranza !. E ora il giudizio, deve essere dettagliato; professoressa, lei che è brava in italiano, visto che lo insegna…, lo detti lei:
«Allora… possiamo dire che… l’alunno ha mostrato, nella seconda parte dell’anno scolastico, segni di ripresa, infatti reagisce agli stimoli, dimostra un atteggiamento a volte frizzante ed una partecipazione adeguata. Si mostra interessato ad alcune attività sportive, soprattutto il calcio; inoltre si è distinto nelle attività parascolastiche quali organizzazione della festa della scuola e le giornate sportive; anche se il suo rendimento non è stato costante in tutte le discipline, nel complesso può essere ritenuto idoneo a frequentare la classe successiva».
Sì, ma che c’azzecca, pensavo, pure una lumaca, se stimolata, reagisce… e la preside:
«E ora attenzione a scrivere bene il verbale… mi raccomando deve essere mooolto mooolto circostanziato… e poi professoressa, ma com’è che questi verbali sono sempre così sgualciti ?».
Allora, ricordando una battuta di Antonio Albanese, in una scenetta che rappresentava proprio un consiglio di classe, suggerisco: «preside, si potrebbero plastificare !» e lei: «bravo professore, vedo che in qualcosa è costruttivo, certo, ottimo suggerimento, I VERBALI VANNO PLA STI FI CA TI !».
Non sono uscito sconsolato, anzi divertito, sapevo di non avere speranza; un altro buon motivo per lasciare la scuola.

Claudio Gazzoli









2 commenti:

  1. La scuola è come la nazionale di calcio; tutti si sentono in diritto di straparlarne… Di là 50 e passa milioni di commissari tecnici, di qua di dirigenti scolastici. E anche il sig. Gazzoli non si esime dal farci la sua opinione attraverso un apologo, anche gustoso se vogliamo, ma che non ha alcun riscontro nella scuola reale.
    Cominciamo da un dato che può sembrare secondario ma non lo è: il registro. I registri cartacei sono stati sostituiti dall'a.s. 2011-2012 da quello elettronico. Giusto per dire che il Gazzoli parla per luoghi comuni e non sa cosa avviene nella scuola. Il registro che ha in mente lui, quello che il docente scrutava per individuare lo studente da interrogare, è andato in soffitta da più di dieci anni.
    Ma, al di là di questo, è tutta la rappresentazione della scuola che non sta in piedi: pensare che ci siano solo pochi docenti seri in una moltitudine di insegnanti indifferenti e disinteressati rispetto al loro lavoro non corrisponde alla situazione reale così come descrivere uno scrutinio a guisa di un mercato delle vacche. Anche perché sul tema della valutazione si stanno facendo molte riflessioni e stanno cominciando delle esperienze molto interessanti che mettono al centro lo studente e la sua individualità; probabilmente il sig. Gazzoli inorridirà di fronte a scuole che hanno eliminato il voto come strumento valutativo o hanno eliminato la pagella trimestrale o quadrimestrale. Non per promuovere tutti indiscriminatamente, ma per offrire ad ogni studente la possibilità di migliorare l'acquisizione delle competenze e delle conoscenze.

    RispondiElimina
  2. nessuna risposta... si commenta da solo. Pure un bambino percepirebbe il tanfo di ideologia di cui è impregnato... Non sono stato "dirigente scolastico" ma insegnante di ruolo per 30 anni, tempo sufficente per rimanere sul pianeta Terra e per assorbire questa e migliaia di altre nefandezze.
    Claudio Gazzoli

    RispondiElimina