PANE con
Lievito Madre…
secondo le mie esperienze “sofferte” (con l’assistenza
“speciale” di nonna Lisa)
1.
Rinfresco del lievito madre
Il
giorno precedente alla panificazione, verso le 21.00, prelevo (dal contenitore
in frigorifero) il lievito madre in quantità pari a 75 gr ogni 500 gr di
farina finale utilizzata (quella utilizzata la mattina in cui preparo l’impasto
finale). Il mio è un lievito di consistenza abbastanza soffice, rinfrescato
ogni 4/5 giorni, con l’equivalente in peso di farina e il 50 % di acqua.
Lo
rinfresco con acqua minerale (non deve avere cloro) riscaldata a circa 30 °C e
farina, in quantità circa corrispondente al lievito, poi impasto fino ad
ottenere una “biga” di consistenza morbida. Occorre
regolarsi per le proporzioni di acqua e farina… io, per un impasto finale del
peso di circa 4 kg (circa 2 kg di farina finale), uso circa 300 gr di lievito
madre, 150 gr di acqua e circa 300 gr di farina.
Metto l’impasto in
forma di palla in un contenitore di plastica, coperto da un canovaccio
inumidito. Lo lascio tutta la notte.
3. Preparazione dell’impasto finale
1. La
mattina prelevo l’impasto e lo verso nella planetaria (o in una ciotola +
grande x chi lo fa a mano). Aggiungo acqua minerale, riscaldata a circa 30°C.
Per il quantitativo di acqua occorre regolarsi.. nella mia preparazione ne uso circa 1 litro. Si può dire circa 500
gr di acqua ogni kg di farina finale.
2. Preparo
la farina finale. Qui ognuno può provare vari tipi di farina.. io la prendo
direttamente al molino. Uso farina biologica - BASE w 200 -e la mischio in questa proporzione: 80 % di farina tipo
0, 20 % di farina di grani antichi
(Iervicella, Solina…) macinata a pietra. A volte aggiungo anche farina integrale
ma in quantità non superiore al 10% perché non avendo glutine mi sballa la
lievitazione.. Nella mia preparazione la
farina finale è circa 2 Kg.
3. Sciolgo,
nella ciotola o nella planetaria, l’impasto nell’acqua e, prima di aggiungere
la farina, metto circa 1/3 di bicchiere d’acqua dove ho disciolto: un
cucchiaino di malto d’orzo (ha una consistenza simile al miele, si può
acquistare nei negozi di prodotti biologici…), un cucchiaino di miele, circa 1
gr. Ovviamente queste sono le mie proporzioni
che vanno poi adattate.
4. Comincio
a mettere la farina, poco per volta, setacciandola, impasto con un forchettone
nel contenitore, aggiungo la soluzione di acqua e miele, poi metto a lavorare
nella planetaria alla minima velocità. Aggiusto di farina o di acqua..
l’impasto non deve essere troppo duro ma neanche troppo molle. Faccio andare la
planetaria x circa 5 min poi aggiungo il sale, precedentemente sciolto in 1/3
di bicchiere d’acqua tiepida (circa 5 gr ogni kg di farina… la quantità può
variare.. il pane pugliese ne ha circa il doppio). Termino la lavorazione nella
planetaria per altri 8/10 min circa (non di continuo.. lo faccio riposare,
alcuni minuti, 2 volte).
4. Lievitazione finale
1. PRIMA
LIEVITAZIONE: verso l’impasto dalla planetaria sulla tavola, lo lavoro circa 1
min, lo metto in una ciotola, coperto da un canovaccio inumidito, per un TEMPO
dipendente dalla temperatura ambiente. Il tempo di lievitazione è molto
importante per evitare sotto o sopra lievitazioni. Provo a proporre un grafico,
che deriva dalla mia esperienza, da una farina w200, da un lievito madre rinfrescato
come sopra:
2. SECONDA
LIEVITAZIONE: prelevo l’impasto, lo verso sulla tavola e lo suddivido in 2, 3 o
4 pezzature, a seconda della grandezza delle pagnotte finali che voglio
ottenere (il peso della pagnotta dopo la cottura è circa il 15% in meno della
pasta iniziale).
Lavoro ogni pagnotta in questo modo:
la stendo con le mani fino ad ottenere una “pizza” circolare o rettangolare di
30 cm, faccio le PIEGHE, ripeto questo procedimento almeno 2 volte. Ho notato
che le PIEGHE sono molto importanti per dare consistenza alla pagnotta, prima
di metterla in forno. Credo che aumentino la struttura del glutine. Faccio le
pieghe in questo modo… ma ci sono varie scuole di pensiero… Lascio riposare le
pezzature per circa 10 minuti.
Poi faccio le pagnotte finali a
seconda della forma del pane che voglio ottenere: per il filoncino classico
allargo la massa, come sopra, fino ad una lunghezza di 25/30 cm, lo ripiego nel
senso della lunghezza 3 o 4 volte, chiudo bene le estremità (non deve uscire il
gas della fermentazione). Metto a
LIEVITARE sulla tavola coprendo le pezzature con un canovaccio inumidito e una
coperta di pile ripiegata, per un tempo di circa 2 ore. Provo a proporre
un grafico anche per la seconda lievitazione, come sopra spiegato. Prima di
metterle in forno, faccio un taglio centrale in ognuna delle pagnotte lievitate.
5. Cottura del pane
E’ ovvio che questo lavoro viene
esaltato dal forno a legna.. però viene bene anche nel forno di casa. La
temperatura iniziale non deve essere inferiore a 240°C e comunque occorre fare
esperienza e, probabilmente, farne bruciare qualcuna o averle bianche… Le
lascio nel forno circa 1 ora. Quando le togo dal forno, per non raffreddarle
troppo bruscamente, le copro, per la prima mezzora, con un panno di lana (non
pile).
Buon divertimento Claudio
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