giovedì 23 febbraio 2023

UN MONDO DEFORME

 



La Giustizia è la capacità dello Stato di trattare tutti allo stesso modo; il motto “La Legge è Uguale per Tutti” ha sia un valore orizzontale, tutti gli individui, indipendentemente dalle condizioni economico/sociali; sia un senso verticale, tutti i cittadini senza tener conto della gerarchia, della funzione, del ruolo politico, dell’appartenenza a questa o a quella compagine, delle opinioni… Il sistema di giudizio pertanto dovrebbe essere LINEARE.
In un altro ambito, la scuola, il giudizio sulla preparazione dell’alunno dovrebbe essere basato su un sistema “lineare”. Il voto dovrebbe essere direttamente proporzionale alla prestazione dell’alunno, senza distorsioni o appiattimenti per i risultati negativi. La “funzione” che traduce il punteggio in voto dovrebbe essere una retta, una linea, quindi “lineare”. Oggi invece questa “funzione di trasferimento” non è più una retta ma una curva, pertanto il sistema di valutazione scolastica o di giudizio davanti alla legge o più in generale di interpretazione della realtà diventa “non lineare” perché subisce l’influenza di elementi estranei all’oggetto della stessa valutazione, infettati di ideologia, che ne vengono a modificare la forma. Basti pensare a tutte le curvature, i serpeggiamenti della cosiddetta “informazione”, a tutte le distorte aberrazioni della cosiddetta “scienza”, a tutti gli sviamenti di quella che dovrebbe essere la Chiesa Cattolica; tutte aberrazioni che foggiano il sigillo di una immane, spaventosa menzogna. Mentre di “linea” tra due punti ce n’è una sola di “curve” ce ne sono infinite. Nell’immenso groviglio di curve che salgono e scendono, si arrotolano, si confondono, tutto finisce per essere uguale. Così il cittadino, lo studente, l’adolescente, la donna, l’uomo di fede, perdono completamente ogni riferimento certo, per avere a riferimenti bussole strambe, impazzite in un campo magnetico non lineare. Tutti i fenomeni non lineari, in fisica o in ingegneria, presentano difficoltà di analisi che possono essere insormontabili, sono tipici di situazioni critiche e tendono inevitabilmente verso il “caos”.
Il mondo che ci circonda non è più lineare ma curvo, sghembo, deforme, proprio come gli incappucciati col grembiulino lo hanno voluto. Così non vediamo più la realtà come appare, direttamente, ai nostri occhi, ma riflessa da uno specchio non piano, quindi deformato. Pur essendone consapevoli, anche se non c'è ne accorgiamo, pure noi che viviamo dentro le linee curve di questo campo perverso, a poco a poco, finiamo per piegarci. L’unica nostra salvezza è puntare costantemente la linea retta tra il nostro sguardo e la stella più luminosa dell’universo, azzurro intenso, Immacolata. Perché, come le linee di campo dello spazio-tempo si incurvano inesorabilmente nelle vicinanze di un “buco nero”, così tutta la realtà che circonda noi uomini del terzo millennio risulta disumanamente deformata da quel gigantesco “buco rosso” della rivoluzione. Il Paradiso è “Lineare”, l’inferno è “curvo”.







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