La mia “squadra del cuore” ha un presidente strampalato, eccentrico e insolito, persino astioso. Lui ama frequentare le tifoserie delle altre squadre, omaggia le loro bandiere, istiga noi tifosi a fare altrettanto e a frequentare i loro raduni, veste i loro colori, emette documenti, rilascia dichiarazioni ed interviste in aperto contrasto con lo statuto, si sceglie collaboratori al soldo dei nemici, allo stadio inneggia per i goal subiti, ospita le tifoserie avversarie, si inginocchia davanti agli altri presidenti e sostiene che tanto una squadra vale l’altra.
Noi tifosi siamo disorientati, abbiamo pure provato a fare rimostranze presso la sede sociale ma hanno minacciato di toglierci i tesserini di accesso ai posti riservati dello stadio e addirittura di espellerci dalla società. Tra di noi siamo soliti dire: “sono tutti matti !”. Inoltre il presidente è strenuamente difeso da tutti i consiglieri, pensiamo sia per i tanti soldi che circolano, sia per altri piaceri profusi a piene mani in quegli ambienti. Nei circoli delle tifoserie la confusione è enorme, ma sono pochi quelli ai quali produce altrettanto dolore.
Continuo a considerarlo, in senso giuridico, per quanto attiene al mio pensiero di relazione con il mondo, presidente della società, semplicemente perché la società stessa non può non avere un presidente; per il mio sentimento più recondito, per il mio pensiero profondo, nell'intimo del mio cuore di tifoso, non lo considero affatto il Presidente della mia Squadra del Cuore.
Noi tifosi siamo disorientati, abbiamo pure provato a fare rimostranze presso la sede sociale ma hanno minacciato di toglierci i tesserini di accesso ai posti riservati dello stadio e addirittura di espellerci dalla società. Tra di noi siamo soliti dire: “sono tutti matti !”. Inoltre il presidente è strenuamente difeso da tutti i consiglieri, pensiamo sia per i tanti soldi che circolano, sia per altri piaceri profusi a piene mani in quegli ambienti. Nei circoli delle tifoserie la confusione è enorme, ma sono pochi quelli ai quali produce altrettanto dolore.
Continuo a considerarlo, in senso giuridico, per quanto attiene al mio pensiero di relazione con il mondo, presidente della società, semplicemente perché la società stessa non può non avere un presidente; per il mio sentimento più recondito, per il mio pensiero profondo, nell'intimo del mio cuore di tifoso, non lo considero affatto il Presidente della mia Squadra del Cuore.
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