martedì 2 marzo 2021

I FIGLI DELLE TENEBRE SONO PIÙ SCALTRI DEI FIGLI DELLA LUCE

 



«I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.» Lc 16,8

Nell’intervista rilasciata dal Pontefice emerito Benedetto XVI al Corriere della Sera si legge: "la rinuncia è stata una “scelta difficile” ma presa in piena coscienza e credo di aver fatto bene”. La solitudine del monastero non fa per lui.

“Credo di aver fatto bene”, allora vuol dire che approva la situazione catastrofica della Chiesa di oggi dopo 8 anni di bombardamento a tappeto sulle rovine dei precedenti 50. Allora vuol dire che la ragione delle dimissioni stava nella volontà di affidare a qualcun altro, non uno qualsiasi ma uno messo lì da accordi extra conclave, il compito di dare quell’assalto finale che lui non si sentiva di condurre. Allora vuol dire che l’uomo venuto dalla “fine del mondo” ha fatto un buon lavoro. Allora vuol dire che: o è connivente, o dice cose che altri gli suggeriscono essendo ancora sotto ricatto, oppure… dovrebbe, data l’età, riposarsi….

Ho assistito in diretta, alla famosa Via Crucis dell’aprile 2005, condotta dal cardinale Ratzinger quando, essendo papa Giovanni Paolo II impossibilitato a presenziare, furono lette le sue meditazioni.

Settima Stazione:  “..Distruggi il potere delle ideologie, cosicché gli uomini possano riconoscere che sono intessute di menzogne

Nona Stazione: “..Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!”

Bene, ora siamo nel pieno del potere delle ideologie alle quali aderisce in TOTO la Chiesa che lui ha lasciato in balia dei lupi, senza aver fatto nulla per mondarne la sporcizia.

I figli di questo mondo invece, ma anche figli delle tenebre, come il furfante abilissimo lodato dal padrone, hanno usato ad arte la propria scaltrezza. Hanno agito in modo parallelo e sistematico, nella società come nella Chiesa. Con un’azione costante, sotterranea, ovviamente concertata, i “comunisti”, già ai tempi della “guerra fredda”, ma poi dopo la plastica di facciata post muro di Berlino,  nella micidiale metamorfosi della forma che nulla mutava della sostanza, in modo vischioso, facendo leva sull’appagamento dei sensi, riuscendo persino ad alterarli, nella musica, nel teatro, nel cinema, nell’arte, hanno conquistato tutti i luoghi del potere, dai partiti, tutti, in senso trasversale, anche quelli, apparentemente conservatori, alla magistratura, dalla scuola alla pubblica amministrazione e, con l’occupazione completa di tutti i mezzi di informazione pubblici e privati, facendo a questi ultimi “offerte che non potevano rifiutare”, sono riusciti persino a stravolgere la percezione di sé della gran parte della moltitudine, del proprio intelletto, del proprio corpo. In pochi anni hanno attuato una vera e propria “mutazione genetica artificiale” favorendo “i caratteri della sottomissione acritica e della arrendevolezza all’indottrinamento” (Konrad Lorenz – Il declino dell’uomo), fino ad arrivare alla dittatura del “pensiero unico” di oggi.

Contestualmente, nella Chiesa, si sono infiltrati nei seminari, favoriti da certe smanie irrefrenabili, hanno conquistato le più alte cariche, hanno indetto un Concilio inopportuno, barattando la dimensione politica della Chiesa sul piano internazionale con lo scopo infinito della propria missione. Hanno contaminato la purezza con la depravazione, la bellezza con la trivialità, l’armonia con la dissonanza, la perfezione con il caos. Poi, dopo aver “blindato” il Collegio cardinalizio, hanno condotto l’attacco finale eleggendo il proprio mandatario.

Sono di un comune vicino al paese natale di papa Sisto V, che difese strenuamente la Chiesa dagli attacchi interni ed esterni, senza scendere a compromessi con il mondo, con un’azione energica di sostegno della Tradizione, senza buonismo, ipocrisie, mediazioni, cedimenti, nella consapevolezza che la pietra fondante è una base inattaccabile. La fermezza non è succedanea della sana Dottrina.

Per la distanza abissale tra il dire e il fare, per gli equilibrismi tra modernismo e tradizione, per l’ambiguità di certe aperture, per il suo indecisionismo, per aver rinunciato proprio mentre il nemico minacciava gli ultimi bastioni, per non aver fatto, prima delle proprie dimissioni, comunque inopportune, nomine che avrebbero potuto arginare il fiume in piena dei nemici interni ed esterni, mettendo da parte il sentimentalismo che, peraltro, non mi appartiene, da semplice battezzato, credo che Benedetto XVI, alfiere dei semimodernisti tenacemente aggrappati all’ermeneutica della discontinuità,  sia uno dei papi peggiori della storia della Chiesa.

Claudio Gazzoli





1 commento:

  1. Grazie prof.Gazzoli, è la prima volta che leggo un tale commento riguardo Ratzinger.
    Ho avuto il Suo stesso pensiero già alla notizia delle dimissioni. Pur trovando sempre e solo considerazioni a sostegno della scelta papale, nulla è riuscito a farmi cambiare idea.
    "Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia oppure no" S.Teresa Benedetta della Croce.
    Orietta.

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